Persepoli (Iran)

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view post Posted on 15/8/2006, 11:58


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Persepoli
testi tratti da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Persepoli fu una delle cinque capitali della dinastia achemenide (le altre erano Babilonia, Ecbatana, Pasargade e Susa). La costruzione iniziò nel 520 a.C. sotto Dario I e durò quasi settant'anni. Il complesso non fu tuttavia mai terminato a causa dell'invasione dell'impero achemenide da parte di Alessandro Magno. La città non fu mai una residenza permanente: il suo scopo era solo quello di ospitare solenni processioni composte dai rappresentanti dei paesi tributari. Il complesso sorgeva alle pendici dei monti nel Fars meridionale, Iran.

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Il sito fu identificato per la prima volta nel 1620, e molti viaggiatori vi si fermarono nei secoli successivi per ammirarne le rovine. Uno studio condotto scientificamente, tuttavia, non fu intrapreso fino agli anni 1930, quando l'Istituto Orientale dell'Università di Chicago incaricò il professore tedesco Ernst Herzfeld di iniziare uno scavo accurato, completato poi da Erich Schmidt.

Oggi si ritiene che Persepoli sia stata progettata come complesso unitario, vista la coerenza architettonica delle costruzioni, da Dario I tra il 519 a.C. e il 515 a.C. Sviluppata nei settant'anni successivi, fu poi ampliata ulteriormente da Serse e da Artaserse I all'inizio del IV secolo a.C. diventando forse il più imponente complesso urbano del mondo.

Le magnifiche rovine di Persepoli giacciono ai piedi del monte Kuh-e Rahmat, 50 km a nord di Shiraz. Sulla montagna sorgevano la cittadella e le residenze dei corpi di guardia, mentre alle pendici, opportunamente spianate, si trova il principale complesso di palazzi, che aveva funzioni di rappresentanza e di cerimonia.

Il complesso principale


Per mezzo di una scalinata monumentale, si arriva alla Porta delle nazioni, costruita da Serse. Dietro di essa, in direzione nordovest-sudest, si stende l'enorme spiazzo che ospita i palazzi.

L'Apadana

Costituita da una grande corte centrale delimitata da colonne (72, di cui 13 ancora in piedi) erette su basi a forma di fiore di loto capovolto, l'Apadana è il più grande e magnifico degli edifici del complesso. Fu costruita da Dario e completata da Serse, e veniva usata per le grandi celebrazioni; vi si accede da nord e da est attraverso due scalinate monumentali e vi si trovano infinite teorie di rilievi finemente eseguiti che dovevano mostrare agli ospiti la potenza del re dei re. Essi illustrano scene di festa e processioni dei rappresentanti delle ventitré nazioni soggette alla dinastia achemenide che recano doni e tributi. Anche se la prima impressione è quella della ripetitività, a un più attento esame si notano differenze nella forma degli abiti, delle acconciature e delle barbe che danno a ogni delegazione il proprio caratere distintivo. L'uso sapiente di ritmi e motivi, inoltre, conferisce al tutto maestosità e grandiosità.

La Sala del Trono

Accanto all'Apadana, sul lato est, sorge la Sala del Trono (o Sala delle Cento Colonne), iniziata da Serse e completata da Artaserse. Sui lati nord e sud è decorata con rilievi raffiguranti il re mentre amministra il potere, mentre a est e ovest i rilievi mostrano il re in combattimento contro esseri mostruosi e mitologici. Il portico d'accesso, a nord, è fiancheggiato da due colossali tori di pietra.


Il tesoro e gli altri edifici

A sud della Sala del Trono si trova il Tesoro, una sorta di magazzino destinato a custodire i tributi che affluivano in città.

Il palazzo di Dario, dietro l'Apadana, a pianta rettangolare con una corte centrale colonnata, è decorato con rilievi raffiguranti il re in abito formale che lascia il palazzo con il suo sèguito e il re in combattimento con mostri.

Il palazzo di Serse, simile a quello di Dario ma grande il doppio, oltre ai soliti rilievi conserva due grandi iscrizioni del re sui lati est e ovest.

Agli appartamenti reali si accedeva attraverso il Tripylon, una magnifica scalinata che conduce a tre entrate, una delle quali era una porta segreta che immetteva nel harem.

Questo è un edificio disposto in direzione nord-sud, ed è costituito da una vasta corte centrale colonnata, con un portico che si affaccia su un cortile spazioso. L'entrata del harem è stata restaurata e trasformata in museo per ospitare alcuni degli oggetti ritrovati durante gli scavi.

Gli oggetti non sono molti e non danno l'idea della riccheza e magnificenza di Persepoli, ma è tutto ciò che è rimasto dopo il saccheggio compiuto da Alessandro Magno nel 330 a.C., che secondo Plutarco utilizzò 20.000 muli e 5.000 cammelli per trasportare l'immenso bottino. Il condottiero macedone ordinò poi di incendiare la città per vendicare il sacco di Atene.

Edited by S o n i a - 18/8/2006, 12:47
 
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