Viaggio in Argentina!

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EvilDevil the Shadow
view post Posted on 22/11/2009, 22:40




6° GIORNO:

Questo sarà il giorno dedicato alle "esplorazioni" ;)

Ci svegliamo alle 7:00. La febbre di mia madre non è minimamente migliorata, così mio padre chiama un medico, che dopo 10 minuti giunge in hotel, la visita, subito la rassicura che non si tratta di influenza A, le prescrive dei medicinali, tutto gratuitamente.

Partiamo per Trelew, ove vediamo il museo paleontologico. Si tratta di un museo piccolo ma con reperti molto interessanti, come per esempio un uovo di dinosauro dentro il quale si è formato un minerale e dei cristalli! Ci sono numerosi fossili di dinosauri molto grossi e vicino all'uscita si possono vedere, separati solo da un vetro, gli archeologi al lavoro per pulire e preparare nuovi fossili. Riprendiamo l'auto in direzione di Punta Union, qui ci fermiamo a mangiare.

Finito di pranzare ci dirigiamo verso Gaiman, una città costruita dai coloni gallesi. Ci ritroviamo infine in un luogo stranissimo, completamente estraneo all'ambiente della patagonia: qui si vede un corso d'acqua, prati d'erba, alberi perfino! Giungiamo ad un giardino curatissimo con tanto di auiole di fiori e una fontana nel mezzo. Si tratta della casa del te di Gaiman, famosa per aver ospitato lady Diana. Entriamo spinti dalla curiosità in questa casa del te, ove mio padre non manca di fare la sua figuraccia, ordinando del caffé. Il gestore del posto gli risponde cortesemente che se si chiama casa del te c'è un motivo, così ci facciamo servire il te, che ci portano insieme a una porzione (che andrebbe bene per sei persone) di pasticcini, torte e salatini.

Terminato questo, facciamo un giro in auto per osservare gli animali della zona. Riusciamo a vedere strani uccelli crestati chiamati "Tero comune", un altro armadillo, due "Maras" (enormi conigli), un gruppo di "Choique" (gli uccelli corridori patagonici, ovvero i piccoli struzzi) anche se da lontano perhé appena sono scesa dall'auto questi sono corsi via a velocità sorprendente, altre martinette dal ciuffo, un altro stormo di fenicotteri rosa australi, dei passeri da collare rosso, dei curiosi "Tiranni"...

Infine, nel bel mezzo della strada, ho avvistato una strana figura nera molto grossa posata su un recinto. Sono scesa dall'auto armata di macchina fotografica e mi ci sono avvicinata piano: era un gigantesco avvoltoio "Cabeza colorada", che solo quand'ero a pochi metri da lui si è alzato in volo passandomi a pochi centimetri dalla testa e mostrandomi la sua apertura alare di quasi due metri. Ha continuato a volare per diversi minuti, giocando col vento. E' un uccello molto bello e maestoso, a differenza di quanto si potrebbe pensare.

Torniamo a Puerto Madryn alle 19, giusto in tempo per farci una doccia e andare a mangiare al solito posto un ottimo spiedino. Il prossimo giorno si partirà per Iguazù.

Come al solito, le foto! ^_^

Un po' di foto dell'avvoltoio "Cabeza Colorada":
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"Choique":
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Un "Tiranno":
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Un passero dal collare rosso:
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Edited by EvilDevil the Shadow - 24/11/2009, 16:13
 
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view post Posted on 23/11/2009, 15:25


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... a questo punto sono curiosa di vedere la foto del Cabeza colorada :lol:
 
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view post Posted on 24/11/2009, 17:06


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mmmmm, inquietante l'avvoltoio, io non mi sarei avvicinata :P
 
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EvilDevil the Shadow
view post Posted on 24/11/2009, 18:58




7° GIORNO:

Ci svegliamo alle 7. Ora mia madre sta molto meglio, finalmente!

Ci dirigiamo con auto e bagagli verso l'aereoporto di Trelew. Prima di giungere all'unica strada che collega le due città, ci ferma un giovanissimo militare, che avrà sì o no 20 anni, e ci chiede di dargli un passaggio fino a Trelew. Accettiamo, e lui ci indica anche un luogo dove fare il pieno e come arrivare all'aereoporto. Alle 10:15 riusciamo ad essere sull'aereo.

Atterriamo a Buenos Aires due ore dopo. Qui pranziamo in aereoporto (abbiam poco tempo). Mi rendo conto che avevo lasciato un mp3 piuttosto costoso in dei pantaloni che mio padre aveva portato in lavanderia a Puerto Madryn. A questo punto sarebbe logico pensare che io sia destinata a non vederlo mai più, ma i proprietari della lavanderia l'hanno trovato e non l'hanno rubato, bensì ce l'hanno restituito, al sicuro dentro dei calzini.

Alle 13 partiamo per Iguazù e atterriamo alle 14:45. Dall'alto abbiamo visto l'immensa foresta pluviale, il fiume enorme che forma le cascate e le cascate stesse! Prendiamo un taxi per andare a Puerto Iguazù. Il tragitto è abbastanza lungo, e ovunque vi sono meravigliose farfalle colorate. E' veramente uno spettaccolo!

Lasciamo così i dieci gradi e il vento secco e terribile della Penisola Valdez per ritrovarci tuttavia in una sauna: più di 40°C e un'umidità insopportabile! Non oso immaginare in estate! L'hotel è un quattro stelle molto carino e nel suo giardino avvisto anche il mio primo colibrì. Iniziamo a organizzarci per domani, quindi cambiamo i soldi, prepariamo un'escursione e facciamo un giro per Puerto Iguazù.

Puerto Iguazù è molto più piccola di Puerto Madryn. E' quasi il contrario dell'ambiente patagonico: erba ovunque (su una terra di un colore rosso veramene impressionante), alti alberi, un caldo terribile, numerosi insetti... Per strada si vedono molti indios Guaranì, gli indios che un tempo abitavano la foresta di quella zona, e che ora vivono in uno stato di emarginazione. Si vedono in giro numerose donne, qualche uomo ma soprattutto tanti bambini, alcuni dei quali lavorano il legno con affilati coltelli, per produrre statuette che espongono su dei teli per terra. Il taxista ci spiega che alcuni vivono in città, in baracche prive di acqua e elettricità fornitegli dallo stato, altri invece vivono ancora nella foresta. Non sono mal visti, né maltrattati: abbiamo visto gente regalargli bottiglie d'acqua o sacchi di cibo.

Alle 20:30 torniamo in hotel per mangiare in un ristorante posto subito sotto di esso. Mangio una grigliata di verdure molto buone. Purtroppo sono un po' sottosopra - colpa dell'aereo - e non ho affatto fame.

Un po' di foto delle farfalle... Ne ho viste davvero tante ma poche erano posate, altrimenti son troppo veloci e non si riescono a fotografare!!!
Tra queste potete vedere anche due farfalle "numerate", l'Ottanta e l'Ottantotto! Si leggono? ;)

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P.S.: sì, ho visto anche la Gola del Diavolo!!! Domani racconto tutto! :)

Edited by EvilDevil the Shadow - 27/11/2009, 18:06
 
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view post Posted on 24/11/2009, 19:45


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Le cascate di Iguazu me le immagino bellissime, non vedo l'ora di vedere le tue foto. :) Hai visto anche la Gola del Diavolo?
 
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EvilDevil the Shadow
view post Posted on 29/11/2009, 18:08




8° GIORNO:

Ci svegliamo alle 7. Il caldo e l'afa sono davvero insopportabili anche in quest'ora del mattino. Magiamo un'abbondante colazione in hotel e andiamo a prendere un pullman che ci porterà alle cascate.

Giungiamo alle 9:10, dopo aver preso un bigietto per visitare il parco di Iguazù. Proseguiamo a piedi seguendo un piccolo sentiero che attraversa la foresta. Nel tragitto vediamo un grosso lucertolone di circa 1 metro e mezzo di lunghezza, un'enorme farfalla blu, e anche un paio di meravigliosi coati (sono tipo degli orsetti lavatori). Proseguiamo fino a raggiungere un trenino.

Prendiamo il trenino e proseguiamo attraverso la foresta e le mille farfalle, fino ad arrivare ad una stazione poco distante dalla Gola del Diavolo. Scesi dal trenino proseguiamo a piedi su delle passerelle di metallo sopra al Rio Iguazù. Facciamo un bel pezzo a piedi, comprendendo così la gigantesca estensione del fiume. Infine giungiamo alla Gola del Diavolo.

Non c'è foto, video o descrizione alcuna che possa darvi anche solo una minima idea di cosa voglia dire trovarsi di fronte ad una simile potenza... Dovete trovarvi lì, di fronte alla cascata, per rendervi conto di quello di cui sto parlando! L'acqua spicca un salto impressionante e prosegue fino a quando non è totalmente avvolta dal vapore acqueo formato dalla cascata (acqua nebulizzata), che impedisce di vedere oltre. Dei grossi rondoni volano con maestria attraverso quella nuvola, passando dietro le cascate per raggiungere il loro nido. Il frastuono dell'acqua che cade copre ogni cosa: è impressionante quanta acqua, ogni secondo, faccia quell'immenso salto!!! Il colore ocra del fiume nel salto diventa quasi dorato, con sfumature diverse per ogni salto, e le cascate proseguono finché il nostro sguardo può vedere, incredibilmente estese come il fiume che le crea. Il vapor acqueo, spinto dal vento, ci bagna completamente, dandoci almeno un po' di sollievo vista la calda giornata.

Alle 13:10 ci fermiamo a mangiare in un self-service nel parco. Finito di mangiare visitiamo il cosiddetto "circuito inferiore", ovvero quello che passa sotto le cascate (mentre la passerella di prima faceva parte del circuito superiore). Qua possiamo ammirare l'arrivo delle cascate nel fiume sottostante. Allontanandoci abbiamo anche una meravigliosa vista dell'insieme delle cascate: due salti principali per ogni cascata, e le cascate sono centinaia, interrotte solo da qualche masso o albero che ne devia la caduta separandole l'una dall'altra.

Camminiamo ancora su una passerella sospesa un po' sull'acqua e un po' sulla terra ferma, tra la foresta. Vediamo diversi animali: una tartaruga d'acqua, una lucertola dal ventre arancio, aironi, altri coati, coleotteri dorati, farfalle d'ogni tipo, urrache (meravigliosi corvidi dai colori molto particolari, ho fatto un sacco di foto, ve le mostrerò! :) ) e anche un gruppo di scimmie cappuccino, veramente carine!

Alle 15:50 usciamo dal parco ed attendiamo una jeep per fare l'escursione nella foresta. Iniziamo così il nostro giro nella foresta pluviale, insieme a tre francesi e ad un guardiaparco. Impariamo un sacco di cose interessanti su orchidee, felci giganti, alberi ed altro ancora, inoltre abbiamo l'occasione di avvistare dei tochi (grandi tucani), dei picchi dalla testa gialla, uccelli acquatici e strane farfalle e insetti. Il guardiaparco ci porta fino al cuore della foresta, ove vi sono alcuni alberi dalle dimensioni davvero impressionanti. Torniamo in hotel con la jeep, sono ormai le 18:40.

Dopo una doccia andiamo a mangiare nel ristorante sotto l'hotel. Ordino una grigliata di lomo, che anche qui è davvero stupenda e servita con una strana salsa piccantissima ma molto, molto buona! Le porzioni ovviamente sono disumane.

Bene, anche per questo giorno è tutto! :) Al più presto le foto delle cascate e delle bestiacce ;)

Inizio con le foto delle cascate

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Ed ecco gli animali!

Un "Urraca comune":
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Un lucertolone:
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Una scimmia cappuccino:
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Un coati:
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Edited by EvilDevil the Shadow - 3/12/2009, 18:02
 
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view post Posted on 30/11/2009, 06:44


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che esperienza meravigliosa, EvilDevil, le cascate, forse le più belle del mondo e la foresta pluviale! Mi ripeterò, ma davvero non vedo l'ora di vedere le tue foto :D
 
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view post Posted on 30/11/2009, 21:46


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belle, veramente belle! se ne hai ancora qualcuna, metti pure ... :)
 
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view post Posted on 3/12/2009, 17:51


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Molto belle anche le ultime che hai messo :) danno proprio l'idea della forza irresistibile della natura!
 
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EvilDevil the Shadow
view post Posted on 14/12/2009, 17:49




Proseguo (un po' in ritardo) con il

9° GIORNO:

Ci viene non so come non so perché la "geniale" idea di andare a visitare Ciudad del Este, una città piuttosto grande nel Paraguay, non molto distante da Puerto Iguazù. Alle 10:30 riusciamo a prendere un pullman e partiamo per il Paraguay. Il passaggio alla frontiera dura parecchio: ci controllano passaporti ma anche zaini e registrano i pc portatili che si posseggono. Riprendiamo il pullman, questa volta lo troviamo stracolmo. Abbiamo a malapena lo spazio vitale necessario a respirare! ;) Finalmente giungiamo a Ciudad del Este e scendiamo dal mezzo per proseguire a piedi. Come per accoglierci vediamo la scena di un poliziotto che insegue con la pistola in mano qualcuno tra la folla.

Il traffico intimidirebbe chiunque: mio padre, dopo questa esperienza, non si lamenterà mai più del traffico sulla tangenziale Ovest!!! Vi è un ponte che crea infatti un traffico completamente fermo che prosegue per kilometri. Questo - oltre ad una notevole quantità di caos e rumore - crea anche un'aria irrespirabile. Le auto sono qui infatti quelle che noi usavamo all'incirca 30-40 anni fa, e il loro gas di scarico puzza in maniera insopportabile di solventi. Per intenderci, sembra che abbiano rovesciato una grande quantità di vernici a terra, e l'odore fa venire mal di testa se non nausea. Non è tutto! Bisogna infatti tenere a mente che qua ci sono più di 40°C e che l'umidità è superiore al 90%! Come se non bastasse, non c'è un minimo di igiene, i cestini sono praticamente inesistenti e non voglio nemmeno ripensare agli odori che ho sentito, misti a quello del gas di scarico delle auto .

Ciudad del Este è conosciuta (oltre che per i traffici di droga) per il suo mercato. Qui troviamo infatti migliaia di bancarelle - per lo più di prodotti made in China a costi bassissimi ma anche di scarsissima qualità - e troviamo anche numerosi acquirenti intenti a comprare questi prodotti da rivendere al loro paese a prezzi ovviamente molto più alti. Impazienti di tornare in Argentina, cerchiamo un mezzo disposto a riportarci indietro. Troviamo infine un taxi - se così si può chiamare quel mezzo a quattro ruote privo di finestrini, cinture, dal tettuccio sfondato e dai sedili rotti - che ci offre in cambio di 100 pesos di riportarci a Puerto Iguazù. Accettiamo. Attraversiamo così il Brasile per poi tornare in Argentina. E' curioso che alla frontiera tra il Paraguay e il Brasile non ci abbiano nemmeno guardati in faccia, mentre a quella tra il Brasile e l'Argentina ci hanno trattenuto per quasi mezz'ora. Il taxista si lamenta di ciò, e dice che se aprissero le frontiere avrebbero molta più gente che commercia dal Brasile e dal Paraguay. Beh, posso ben capire perché allora facciano tanti controlli! Arrivati a Puerto Iguazù il taxista (che durante il viaggio aveva chiacchierato capendo ben poco di ciò che gli dicevamo e rimanendo convinto che mia madre fosse argentina e mio padre spagnolo) ci chiede ben 200 pesos. Mio padre gli fa capire subito che non ha intenzione di farsi fregare, così il taxista se ne va senza fare troppe storie.

Sono ormai le 17:30 quando ci fermiamo a mangiare un gelato a Puerto Iguazù, sudati fradici e con addosso la puzza di quella città. Torniamo presto a farci una doccia in hotel e in seguito facciamo un giro per Puerto Iguazù, progettando ciò che vedremo il giorno dopo, giorno in cui tra l'altro torneremo a Buenos Aires per la nostra ultima tappa prima del ritorno. Visitiamo inoltre il giardino dei colibrì, aperto solo dopo un certo orario. In questo giardino una signora argentina nutre ogni giorno degli uccelli che la visitano quindi regolarmente. Si trovano qui numerosissimi colibrì che si abbeverano di acqua e zucchero grazie a particolari contenitori e numerosi altri uccelli, tra cui piccole tortore, merli dalla livrea nera ma dai mille riflessi, strani uccelli simili ai nostri picchi muratori e piccoli pappagallini verdi e gialli. Torniamo in hotel e ceniamo al solito posto.

Et voilà, le foto!

Metto giusto un paio di foto degli ucelli del giardino dei colibrì, visto che di Ciudad del Este non ho foto...
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Edited by EvilDevil the Shadow - 23/12/2009, 17:00
 
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view post Posted on 14/12/2009, 18:41


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Ciudad del Este, se ho capito giusto, è un posto che non consiglieresti! :lol: che avventura! m'immagino quel taxi con i sedili sfondati e senza finestrini :woot:
 
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EvilDevil the Shadow
view post Posted on 24/12/2009, 18:33




10° GIORNO:

Ci svegliamo con comodo alle 8:30, ormai perfettamente abituati agli orari argentini, e dopo aver fatto un'abbondante colazione (per darvi un'idea io ho mangiato wurstel...) prepariamo le valigie e le portiamo alla reception che le porta in un posto custodito. Prendiamo così un taxi (questa volta normale e con tanto di piacevolissima aria condizonata) e ci dirigiamo verso Guiraoga, che nella lingua guaranì significa "la casa degli uccelli".

Si tratta infatti di un centro recupero fauna selvatica, pressappoco come la LIPU nella quale io e mia madre facciamo volontariato. Vista però l'abbondanza di fauna selvatica è un luogo molto più grosso e organizzato, che fornisce uno specie di autobus trainato da un trattore per i visitatori che vogliono ammirare da vicino gli animali selvatici che qui vengono tenuti in cura. Le cause del loro ricovero sono molteplici, ma la maggior parte è stata tenuta in cattività illegalmente, in particolar modo per quanto riguarda i pappagalli, le scimmie e i rapaci. Un'enorme aquila solitaria, per esempio, è stata sequestrata ad un uomo che la teneva in gabbia sul suo balcone a Buenos Aires.

Iniziamo così il giro sullo strano mezzo, e in breve giungiamo ad una passerella di legno sospesa per pochi centimetri dal terreno. Seguiamo questo sentiero e vediamo così gli animali in cura nelle grandi voliere: ara, tochi, tucani, scimmie, tartarughe, svariati rapaci, alcuni dei quali avevano dimensioni spaventose... In particolare abbiam visto stranissimi uccelli bianchi delle dimensioni di un piccione chiamati "Uccelli Campana", i quali producono un fortissimo rumore quasi insopportabile, un Capibara (il famoso roditore, ben più grosso del cervo che aveva accanto), un caimano, un pecari (uno strano pelosissimo cinghiale), un Milano Blanco (un piccolo nibbio bianco dagli occhi rosso sangue) e un immancabile avvoltoio Cabeza Negra. Gli occhi dell'avvoltoio mi hanno colpita, vi ho trovato un'intelligenza che avevo visto solo negli occhi dei corvi.

Compriamo una bottiglia d'acqua mineralizzata artificialmente (che schifo...) e torniamo all'hotel in taxi. Mangiamo ad un ristorante il quale proprietario ci aveva invitato per ben tre volte a mangiare al suo ristorante nei giorni precedenti. Soddisfatto, ci serve cibo ottimo: carne di lomo, insalata, patatine fritte.... Tutto ovviamente squisito.

Lasciamo l'hotel alle 16 e giungiamo all'aereoporto con il taxi. Arriviamo alle 16:30, in perfetto orario per l'aereo che in teoria dovrebbe partire alle 17:30, ma che per un "piccolo" ritardo partirà alle 18:50. Passiamo il tempo ad annoiarci in aereoporto. Alle 19, finalmente, l'aereo parte.

All'atterraggio troviamo nuovamente una tempesta tropicale (pare che aspettino il nostro atterraggio per manifestarsi). Quest'aereo, tuttavia, è notevolmente più piccolo di quello che abbiamo preso da Madrid, e traballa così tanto che per poco non ho vomitato. All'aereoporto di Buenos Aires non c'è altro mezzo che i taxi, dunque facciamo la coda e attendiamo di prenderne uno.

Finalmente, alle 21:30, riusciamo a prenderne uno. Ci porta all'hotel, situato nella piazza dell'Obelisco. L'hotel è un 4 stelle molto carino, e ci riserva una calorosissima accoglienza. Un inserviente dell'albergo infatti ci viene incontro tutto felice non appena si accorge che siamo italiani, e comincia a raccontarci della sua origine calabrese con molto orgoglio. Insiste per portare tutto da solo le nostre pesanti valigie, quindi ci mostra la nostra camera da cima a fondo, raccontandoci più volte quanto apprezzi l'Italia. Sono ormai le 22:30, e vado a dormire, stanca.

Domani è l'ultimo giorno! ^_^

Un toco:
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La mamma scimmia con il piccolino:
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L'aquila solitaria:
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Un caimano:
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Edited by EvilDevil the Shadow - 10/1/2010, 22:30
 
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view post Posted on 26/12/2009, 12:43


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a parte il volo, è stata una bella giornata anche questa, soprattutto per te, che ami gli animali :)
 
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EvilDevil the Shadow
view post Posted on 12/1/2010, 15:17




11° GIORNO:

L'ultimo!
Ci svegliamo alle 8 e facciamo un'abbondante colazione in hotel, dunque cominciamo a girare un po' per Buenos Aires a piedi, alla ricerca di monete da collezione per un nostro amico. Scopriamo che sono introvabili, così le collezioniamo noi una per una. Prendiamo un taxi e andiamo a vedere un quartiere che ancora non abbiamo visitato: la Boca.

Si tratta di un molto pittoresco quartiere turistico, con le case colorate di colori vivaci, con numerosi murales e statue in ogni dove. Alcune di queste sono per strada tra i passanti, o davanti i negozi, altre si affacciano da finte finestre o ci guardano dall'alto di balconi. Trascorriamo così la mattinata, vagando in questo quartiere. Ci fermiamo anche a mangiare in un ristorante semplice ma con una cucina più che buona. Prendiamo infine nuovamente un taxi e torniamo al nostro hotel. Compriamo in un supermercato alcune provviste per il viaggio in aereo, sperando così di prevenire un altro avvelenamento come all'andata ;) .

Così alle 15:05 siamo perfettamente pronti e in orario all'aereoporto. Ma il nostro aereo no... Ritardo di un'ora. Notiamo con alquanto stupore che è l'unico in ritardo, come del resto quello che abbiamo preso ad Iguazù, e ci sorge così il dubbio di essere un po' sfortunati. Attendiamo quindi fino all'ora stabilita e saliamo a bordo. Grazie alla collaborazione di una donna francese e di sua figlia riusciamo ad essere tutti e tre seduti vicini. Alla mia sinistra vi è una coppia di vecchi galiziani vestiti con gli abiti tradizionali che gioca a carte.

Il viaggio è meno terribile di quello di andata, soprattutto perché per nostra fortuna è notturno. Dormiamo per la maggior parte del tempo, guardiamo qualche film, e siamo già giunti. Salvo qualche fastidiosissima turbolenza è stato un viaggio tranquillo. Giungiamo alle 4:30 a Madrid, 8:30 locali. Non ho tempo di esultare per essermi salvata dall'aereo che ne devo prendere un altro. Giungiamo così alle 10:50 locali a Malpensa.

Di certo conserverò un bellissimo ricordo di questo viaggio, il primo che ho fatto così lontano. Mi sarebbe piaciuto veder molto di più, ma mi rendo conto che non ne avevamo il tempo... In ogni caso è stata una meravigliosa esperienza. Mio padre dice che il prossimo viaggio sarà in India... Lo spero davvero! :)

Metto giusto un paio di foto del quartiere:
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Fine! :)

 
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view post Posted on 12/1/2010, 18:36


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Che magnifica esperienza, Evil :) Grazie per averla condivisa con noi. :emoticons%20messaggi%20%2830%29
 
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33 replies since 8/11/2009, 21:15   919 views
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