Parte centrale della Via della Seta, di Raffaele Banfi

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S o n i a
view post Posted on 5/8/2006, 08:17 by: S o n i a


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Vi presento un appassionante racconto che Raffaele Banfi, molto gentilmente, mi ha autorizzato a pubblicare su questo forum.
Un viaggio che ripercorre un tratto della Via della Seta tra Uzbekistan e Turkmenistan, documentato con gradevole vena narrativa. Ringrazio l'autore per la disponibilità.


Parte centrale della Via della Seta
Località: Uzbekistan e Turkmenistan

Data inizio viaggio: giovedì 14 aprile 2005
Data fine viaggio: lunedì 25 aprile 2005

Per migliaia di anni, la Via della Seta, la strada che univa Pechino al Mediterraneo, è stata il più importante canale di transito delle persone, delle idee e dei commerci tra la Cina e il mondo occidentale.
Ed è proprio nella parte centrale di questo storico, unico, irripetibile percorso che abbiamo deciso di fare un tour per vedere i luoghi dei magici racconti di "Mille ed una notte", questi incantevoli gioielli che per secoli hanno caratterizzato le fantasie dei bambini e degli adulti....... Un percorso nel passato, nel presente e con uno sguardo al futuro ...

"E' proprio la possibilità
di realizzare un sogno
che rende la vita interessante"

Paulo Coelho

Un ringraziamento a don Maurizio Corbetta ideatore ed organizzatore di questo affascinante tour, una riconoscenza a chi mi ha sostenuto in questo lavoro, ed una dedica particolare a chi pur non avendo partecipato al giro mi ha motivato ed incoraggiato nella stesura del diario.

Raffaele Banfi

giovedì 14 aprile 2005 . La partenza

Partenza da Rovello alle 5,20 dopo un breve viaggio arriviamo all'aeroporto di Linate, imbarco veloce per Roma. Il volo da Roma è alle 11,00. Seduto su una sedia al bar dell'Aeroporto di Fiumicino, sulla terrazza che da sulle piste, Comincio a prendere appunti di viaggio. E' un unico atterrare e decollare d'aerei, i cui colori distinguono la nazionalità.
Arriva l'accompagnatore italiano che starà con noi tutto il viaggio si chiama Stura Maurizio, è di San Donà del Piave, 27 anni d'esperienza nel settore. Ne approfitta della sosta in aeroporto per darci brevi informazioni sul giro, un programma intenso, che prevede una serie di sveglie di buon mattino, molti spostamenti.
Partiamo da Roma con 20 minuti di ritardo, giustificato dall'intenso traffico aereo. In effetti osservare dal finestrino gli aerei che decollano e che atterrano è vedere una fila continua ad intervalli regolari. L'aeromobile è un A-310, delle linee aeree dell'Uzbekistan, si viaggia bene.
Siamo in volo, leggo il programma nel dettaglio e comincio ad identificare i riferimenti sulla guida Lonely Planet - Asia Centrale - Edizione 3 Gennaio 2005 (tutti i riferimenti di questo diario saranno tratti dalla guida citata come: LP pag. n.).
Il giro si presenta impegnativo e ricco di spostamenti, ben 9 spostamenti aerei in 12 giorni, praticamente un tour de force vero e proprio, da pellegrini erranti o da turisti curiosi quali siamo.
Cominciando a leggere la storia dell'Uzbekistan, emerge come nel tardo medioevo italiano ed inizio del nostro rinascimento la zona era culturalmente più avanzata. Sotto il sovrano Tamerlano (sec. XIV) la regione ha conosciuto il suo massimo splendore.
Durante il volo compiliamo 2 copie del modulo indispensabile per entrare ed uscire dalla nazione. La compilazione è facilitata da un fac simile, gentilmente fornitoci da Maurizio.
Arriviamo a Tashkent (LP 186), la capitale dell'Uzbekistan. Guardando fuori dal finestrino il deserto appare biancastro, sembra neve, ma non penso che faccia così freddo da essere nevicato, la curiosità comincia a farsi strada nella mia mente... L'arrivo all'aeroporto è caratterizzato dallo sdoganamento e dalle formalità burocratiche. Quello che colpisce sono le divise degli addetti, rimasugli della dominazione sovietica, i caratteristici cappelli a padella sono ancora utilizzati da parte del personale di controllo. Procediamo abbastanza velocemente, i tempi fanno pensare che potremmo essere in Italia, ma è solo questione di fortuna, i doganieri non hanno voglia d'essere fiscali, forse sarà l'ora serale, avere l'accompagnatore che parla correttamente l'inglese e conosce i trucchi delle formalità burocratiche locali, si rileva un grande vantaggio
Ci dirigiamo per il ritiro dei bagagli e girando per l'aeroporto mi colpisce il fatto che la lingua uzbeka utilizza caratteri latini e non i caratteri cirillici come il russo. Qualcosa si riesce a comprendere ed il senso di smarrimento provato in Russia qui non compare. Ritiriamo i bagagli e procediamo per lo sdoganamento. Altra fila e le guardie di frontiera, lentamente e senza nessuna fretta, controllano i visti ed i moduli che abbiamo compilato in aereo.
Conosciamo la guida locale, si chiama Nurik, un ragazzo giovane, dallo sguardo sveglio, dal sorriso sempre pronto, l'impressione è buona.
I facchini ritirano i bagagli e li portano al pullman. L'impatto con la gente fa capire che siamo in Asia. I tratti somatici sono euro-asiatici, è un crogiolo di etnie differenti. Sono le 20,30 quando arriviamo, ma è buio, come se fosse notte fonda, solo le luci illuminano strade ed edifici. Ci avviamo verso l'albergo. Tashkent è stata distrutta dal terremoto il 25 aprile 1966, poi interamente ricostruita, è la quarta città dell'ex Unione Sovietica, 3.000.000 di abitanti, dall'alto appare come un'immensa distesa di luci, case e strade sono a perdita d'occhio.
Viaggiando verso l'albergo posto in città, si percorrono ampi viali. Gli edifici mostrano l'architettura sovietica della riscostruzione post-terremoto. Palazzi imponenti, edifici rettangolari senza balconi, a tratti emerge qualcosa di arte asiatica, sul laterale dei palazzi che volge verso la strada vi sono enormi, grossolani, mosaici fatti con piastrelle. Si notano le piccole finestre degli appartamenti, nella parte alta a sinistra l'apertura delle stesse, caratteristica già notata in Russia.
Si prosegue velocemente per le scorrevoli strade, vedo palazzi costruiti dopo il terremoto affiancati da palazzi recenti la cui architettura denota l'abbandono dello stile sovietico.
Arrivo all'hotel Le Meridian, cena a buffet, l'albergo recentemente ristrutturato è molto confortevole.
.... segue ...








Edited by S o n i a - 5/8/2006, 15:24
 
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