Parte centrale della Via della Seta, di Raffaele Banfi

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S o n i a
view post Posted on 5/8/2006, 11:35 by: S o n i a


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domenica 17 aprile 2005. Asghabad - Nisa - parte terza

La guida ci spiega come avviene la lavorazione della lana ancora unicamente in modo artigianale; vengono tolte le frange del filo di lana (testa e coda), per rendere morbidi i tappeti si usa solo la parte centrale che viene filata, pettinata, passata sul fuso, finché non diventa filo unico. Poi viene colorata, per la colorazione vengono usate esclusivamente tinte naturali, esattamente 48 tonalità differenti.
La tessitura tradizionale avviene su telai orizzontali, recentemente solo verso il 1950 sono stati introdotti dei telai verticali, ma unicamente per tappeti piccoli.
Il tappeto, terminata la tessitura e la rifinitura viene esposto all'acqua per la pulizia della lana e per ravvivare il colore. Un detto turkmeno dice "Il tappeto è più delicato di una rosa, ed è più duraturo della pietra".
Avendo capito come si producono i tappeti, si passa a vederne l'utilizzo e come già abbiamo visto al museo nazionale, i tappeti lavorati in varie forme servono per decorare abitazioni, cavalli, cammelli, come porta oggetti, per custodire abiti, come buste per vestiti, ecc. ecc.
Con l'arrivo dell'islam i tappeti raffigurano solo figure geometriche. Vi sono esposti tappeti particolari, quali quelli destinati alle onoranze funebri, gli unici che raffigurano animali quali tartarughe e/o uccelli, e quelli destinati alla preghiera che hanno un punto ben preciso dove far appoggiare la testa. La lavorazione di questi ultimi è molto fine e può raggiungere il milione di nodi a metro quadrato. La preziosità e la bellezza del tappeto è data dai nodi al metro quadro (da 300.000 a 1.200.000).
Vediamo un'infinità di tappeti da quelli antichi a quelli moderni, di molteplici forme, dai colori caldi, sgargianti a quelli, non molto pregiati di lana di cammello, a quelli pregiati di lana, a quelli pregiatissimi di seta. L'arte del tappeto è una ricerca unica, continua, insostituibile di nuove figure e di nuovi motivi.
Vi sono esemplari di complessa e raffinata realizzazione, con figure in rilievo, evidenziate dal il tipo di taglio della lana, opere veramente uniche ed in alcuni casi irripetibili.
Vediamo un tappeto in seta fatto con 1.200.000 nodi al metro quadro, ha richiesto un anno di lavoro, ha una simbologia complessa racchiusa in minuziose, particolari figure e colori, un vero e proprio capolavoro d'arte contemporanea.
In 8 ore di lavoro, per un tappeto medio, gli artigiani avanzano di circa 2 cm, il tempo richiesto per realizzare un tappeto "standard" è tre mesi.
In una sala è esposto un tappeto realizzato nel 1941, larghezza 18 mt, altezza 10,5 mt peso 850 kg, superficie 193 metri quadri. E' leggermente più piccolo di quello visto al Museo Nazionale.
Accediamo in una sala posta in fondo ad un corridoio, su un'enorme parete è appeso il "capolavoro"; 22,50 metri di larghezza, 14 metri l'altezza, 1.250 kg il peso, 311 metri quadrati di superficie, è il tappeto più grande del mondo, lo attesta il foglio del "Guinnes dei primati". E' stato realizzato nel 2003 ed è veramente spettacolare.
Riprendiamo il pullman per il rientro in albergo, transitando lungo gli enormi e scorrevoli viali, vediamo alcuni importanti riferimenti del Turkmenistan, il parlamento, il palazzo presidenziale, alcuni ministeri. Sono tutte costruzioni moderne rivestite in marmo. La vigilanza è sempre presente, costantemente presente, ma non è mai armata. Onnipresente, invece è la foto del Presidente, ogni piazza, ogni crocevia importante, ogni locale pubblico espone la sua foto. La gente che s'incontra per strada, nei mercati, nei negozi, quindi gente comune, molte volte all'occhiello della giacca espone una sua raffigurazione. Inutile far commenti, sorrido e penso..... d'altronde qui sono un turista, un ospite.
Giungiamo in albergo, doccia, relax per riprendersi da tante cose viste, lettura delle note appuntate sul mio inseparabile Moleskine, confronto con la guida LP. Alle 19 Don Maurizio celebra la Santa Messa. Poi partenza per una serata in un ristorante.
Il locale posto in città è carino, raffinato, pulito, alle pareti sono appesi dei ricami tradizionali (tessuti rossi impreziositi da ricami policromi) e delle foto dei primi del '900. Un'orchestrina intona "O sole mio", durante la cena le note rallegreranno la serata. Il cibo è parzialmente "classico", insalate miste, zuppa, storione alla griglia condito con paprica, si termina col the o Nescaffè. Il tutto accompagnato da un buon vino bianco alsaziano.
Rientriamo in albergo con un fuori programma, la guida, gentilmente chiede all'autista di farci fare un giro per la città, completamente illuminata, dove risaltano i bianchi palazzi di marmo e scopro che le moderne costruzioni sono destinate ai dipendenti dei vari ministeri o delle strutture pubbliche, con particolar rilevanza al ministero del gas e del petrolio. I giardini e le vie sono illuminate, le fontane sono spente, c'è poca gente in giro, qui è già notte fonda e l'alba giunge presto. Mussah c'informa che in Turkmenistan acqua, elettricità e gas sono completamente gratuite. Il petrolio ed il gas naturale esportato è la più grande fonte di ricchezza del paese e permette questo tipo di elargizioni. Capisco perché tanto inquinamento luminoso.
In albergo mi soffermo un attimo a parlare con Maurizio, l'accompagnatore italiano, ha una notevole esperienza ed un'ottima cultura, oltre 90 paesi visitati, 6 lingue conosciute, un'esperienza notevole, passiamo piacevolmente alcune ore a dialogare.
.... segue ....
 
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