Kiev, Mosca, San Pietroburgo un viaggio nel cambiamento, di Raffaele Banfi

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S o n i a
view post Posted on 9/8/2006, 14:42 by: S o n i a


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lunedì 25 agosto 2003. Mosca

Dopo un'abbondante colazione si parte alle 9,15, ci si dirige fuori città, il traffico in senso opposto è notevole, immense code mi riportano alla mente il traffico delle nostre metropoli, sarà un'illusione ma anche qui il traffico è congestionato.
Uscendo si vedono boschi di betulla e di pini, la pianura è sconfinata, si vedono le isbe, le case dei contadini con adiacente un pezzo di terra da coltivare e le dacie, le seconde case dei moscoviti, la maggior parte di esse sono in legno, alcune (per i più ricchi) sono in mattoni (una dacia in legno di 80 mq per piano, disposta su 2 piani costa 26.000 rubli, poco meno di 900 €). Si vedono vecchie case in legno, forse isbe, sono colorate, hanno finestre intarsiate e dipinte di bianco, con intorno un pezzo di terra, mostrano signorilità e raffinatezza costruttiva.
La giornata è uggiosa, pioviggina, a tratti anche intensamente, è buffo notare che tutta l'acqua dei tetti, tramite canali collegati alle grondaie viene scaricata direttamente sui marciapiedi e le strade fungono da raccolta.
Si arriva dopo 70 km alla città di San Sergio, dove sorge l'omonimo Monastero Sergiev Posad (TCI pag. 132), è imponente una vera e propria fortezza, le possenti e bianche mura di difesa proteggono bene gli edifici interni, solo le dorate cupole emergono. Entriamo dopo aver pagato il biglietto ed il supplemento per poter fotografare (usanza diffusa in tutti i luoghi turistici della Russia, per le foto si paga 100 rubli, 3 €, siamo proprio dei polli da spennare ....). Il complesso è veramente grande e stupendo, risalta il blu dei muri, il bianco e l'oro delle cupole, al centro una serie di piccoli edifici tutti finemente decorati e la fontana dell'acqua Santa. Iniziamo la visita con la cattedrale della Trinità (TCI pag. 134), l'aspetto è cupo un forte odore di cera bruciata (usano candele di cera pura, quindi con una forte percentuale di miele), non c'è illuminazione elettrica nell'edificio, le icone sono rischiarate solo da lampade votive, la suggestione è grande, si ha la possibilità d'ammirare lo stato effettivo delle chiese senza l'illuminazione artificiale delle lampadine, affreschi cupi ricoprono interamente la chiesa, l'urna argentea di San Sergio finemente cesellata è illuminata anch'essa solo da candele, sembra tetra, si vede la grande dedizione che i fedeli hanno nel Santo. Il successivo edificio è il refettorio (TCI pag. 134), l'interno è interamente affrescato ed abbellito di stucchi dorati ed argentati. Al centro del Monastero è posta la cattedrale dell'Assunzione (TCI pag. 135) che visitiamo, all'interno vi sono importanti affreschi ed una esposizione di icone a scopo devozionale, alcune sono di pregevole fattura risalenti al XVIII sec. in cui compare la dimensione tridimensionale.
Usciti dalla cattedrale ci affrettiamo a riempire le bottiglie di plastica che avevamo portato con l'acqua che sgorga da una fontana che è considerata Acqua Miracolosa.
Il pranzo avviene in un ristorante classico dove l'arredamento in legno elogia la betulla.
Si rientra verso Mosca lasciando uno sguardo allo splendido complesso monumentale. Giunti in città visitiamo la Metropolitana (TCI pag. 109), ci fermiamo a vedere alcune stazioni, tutte differenti le una dalle altre, una vera e propria opera d'arte sotterranea, i treni sono ogni 90 secondi, velocissimi, molleggiati, sono circa le 16 ed i convogli sono semipieni, mi chiedo quale ressa affolli i vagoni e l'intera rete nelle ore di punta visto che la metropolitana è il maggior mezzo di trasporto dei moscoviti soprattutto nei periodi freddi. L'accesso ed il deflusso è praticabile con ripide e velocissime scale mobili. Da ammirare l'educazione civica dei russi, chi sale o chi scende sulle scale mobili si posiziona a destra delle stesse lasciando libero li passaggio a chi vuole correre.
Usciti dalla metropolitana, il pullman ci accompagna per fare un giro in una via dedicata ai negozi, piove, fa fresco, qualcuno entra nei negozi, più che per acquistare per scaldarsi, i prezzi alcune volte sono sopra la media. Ripartiamo in pullman per l'albergo, un gruppo decide d'andare al circo, io rientro voglio proseguire il diario. Nel rientro si trova un traffico inverosimile, le sei corsie di marcia per direzione sono tutte piene, si procede a rilento, non so il tasso d'inquinamento, ma presumo sia alto. Dal pullman fermo nelle lunghe ed interminabili code c'è la possibilità d'osservare scene di vita quotidiana, l'altezza del mezzo offre una vista privilegiata. Un particolare curioso, le finestre (doppie per il freddo) non hanno l'apertura centrale a due ante, sono chiuse, si aprono solo nella parte destra (dall'interno) per circa 1/5 dell'ampiezza, questo particolare è presente anche nelle finestre moderne a doppi vetri, sarà per permettere l'areazione durante i freddi mesi invernali ???
.... segue ....
 
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