Kiev, Mosca, San Pietroburgo un viaggio nel cambiamento, di Raffaele Banfi

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S o n i a
view post Posted on 9/8/2006, 15:27 by: S o n i a


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mercoledì 27 agosto 2003. Mosca
Prima di lasciare l'albergo faccio un ultimo giro per quartiere, il tempo è uggioso, guardo in alto sopra i palazzi e vedo dei fili che attirano la mia attenzione, sono i fili del telefono che contrariamente a noi, i pali non sono posti sulla strada ma sul tetto dei palazzi, strana abitudine, penso sia legato alla rigidità degli inverni ed alle copiose nevicate.
Lasciamo l'albergo e prendiamo il raccordo anulare (lunghezza totale 109 km) diretti a Kolomenskee (TCI pag. 125), entriamo nel parco e ci accoglie una fitta pioggia, ci dirigiamo verso la chiesa di Nostra Signora di Kazan ma è in corso una funzione religiosa, quindi l'ingresso è vietato, proseguiamo verso delle case in legno, visitiamo quella di Pietro il Grande, costruita in legno senza l'utilizzo dei chiodi, fra i tronchi veniva posta della canapa per evitare il passaggio dell'aria, all'interno è presente un arredamento del XVIII sec., belle le stufe in maiolica, il letto a baldacchino e relativo tavolino. Hanno ricostruito uno studio dell'epoca, una libreria, ed una sala da pranzo.
Proseguiamo nella visita fino al museo locale dove sono custoditi dei modelli lignei e ceramici dell'edificio reale in legno abitato ai primi dell'800 quando la capitale era San Pietroburgo. Sono presenti delle finestre con i vetri in mica, utensili, serrature, abbigliamento, icone e decorazioni intagliate nel legno.
Usciti dal museo, visitiamo la chiesa di Nostra Signora di Kazan, contiene delle icone della Madonna, sono molto venerate e sono considerate protettrici della famiglia, all'esterno della chiesa delle donne chiedono la carità. Dentro la chiesa è in corso una funzione religiosa, è un canto, l'acustica è ottima, il canto struggente, è un funerale.
Si rientra verso la città per il pranzo, noto che malgrado la pioggia i russi continuano imperterriti a lavorare, devono sfruttare i pochi mesi estivi, fra qualche settimana il freddo si farà sentire ed i lavori esterni saranno sospesi. Ci fermiamo di fronte alla chiesa di San Basilio, ne approfitto per una visita all'Hotel Russia che con le sue 3.000 camere è il più grande hotel del mondo, all'interno incontro i componenti delle Frecce Tricolore, mi soffermo a parlare con loro, poi sotto l'acqua vado a vedere la prima casa degli zar a Mosca, un edificio modesto posto vicino al Cremlino.
In pullman, ripartiti, passiamo vicino alla Duma, il parlamento nazionale, arriviamo in piazza della stazione, le stazioni sono tre, una con partenze per il sud della Russia, l'altra per la siberia, dove parte il famoso treno della Transiberiana, e l'ultima stazione la nostra con direzione San Pietroburgo.
Mentre ci avviciniamo al nostro vagone posso osservare in un treno vicino i vagoni letto dei treni sovietico, un'asse rivestito di un piccolo spessore imbottito su cui viene posto un materasso e le coperte, aspetto decadente, alcuni scomparti sono occupati da persone che dormono, chissà dove è diretto il treno?
Dalla banchina per salire sul treno occorre fare molta attenzione la distanza richiede un bel passo ed il vuoto sotto è notevole oltre 1,5 mt, se qualcuno dovesse scivolare penso che si possa fare seriamente male, strane usanze le ferrovie russe....
Salutiamo Alina, la nostra guida moscovita, e alle 16,30 si parte, dalla puntualità assoluta sembra d'essere in Svizzera. Mentre viaggio guardo la distanza che separa Mosca da San Pietroburgo, 730 km, il treno dovrebbe giungere alle 21,53, staremo a vedere. Il vagone su cui viaggiamo è a comparto unico, 64 posti, sul pavimento moquettes. Il treno viaggia veloce, attraversa verso nord l'enorme territorio russo, la campagna è veramente sconfinata, come lo sono anche i boschi di betulle e di conifere, si vedono alcuni villaggi di isbe, verso San Pietroburgo iniziano delle dolci colline, il terreno a volte è acquitrinoso, i fiumi sono molti come i laghetti che vediamo. Nei paesi che vedo dal treno, le strade asfaltate sono solo le principali, le laterali e le interne sono strade di terra battuta che con la pioggia si trasformano in fango, il tramonto appare infinito, finalmente del cielo azzurro dopo giorni uggiosi. Arriviamo a San Pietroburgo puntuali, 730 km e neppure un minuto di ritardo, sono senza parole, altro che le nostre ferrovie !!!!
Troviamo la giuda che ci accompagnerà per la città, Nikita, un uomo, che ha studiato medicina a Milano alla Statale, ci conduce in albergo, posto su una via lunga 13 km, l'albergo è grandioso, immenso, leggo sulla guida che ha 1.000 camere, è affollato e sembra offrire molti servizi, quasi quasi rimpiango "l'intimità" dell'albergo di Kiev dove praticamente eravamo solo noi a pernottare. La cultura europea di San Pietroburgo si è vista appena messo piede fuori dalla stazione, le luci, la gente, i vestiti sono diversi dalla fredda, grigia e retrograda Mosca. Come dire, siamo saliti sul treno in una dimensione e scendiamo dallo stesso in un'altra. Più che un viaggio in treno sembra un viaggio nello spazio temporale. Vedremo se quest'impressione serale domani troverà conferma.
.... segue ....
 
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