Kiev, Mosca, San Pietroburgo un viaggio nel cambiamento, di Raffaele Banfi

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S o n i a
view post Posted on 9/8/2006, 17:56 by: S o n i a


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sabato 30 agosto 2003. San Pietroburgo - parte terza
Giornata finale del tour, mi spiace che bisogna preparare le valigie, girare la Russia è affascinante e ci vorrebbe ancora molto tempo per vedere quanto resta, questo è solo un piccolo assaggio delle bellezze da vedere, forse una vita intera non basta per studiare bene questa magnifica città, anche se ha solo 300 anni, con la sua storia, i suoi palazzi ed i suoi musei.
Carichiamo le valigie su pullman e cominciamo questo giro panoramico della città, ci dirigiamo verso il centro, al prima sosta la facciamo alla chiesa di Smolnyj (TCI pag. 223), è un complesso imponente in piena fase di restauro, è impossibile accedervi, la chiesa è in fase di restauro, ma si ha la possibilità d'osservare gli edifici prima e dopo il restauro, infatti poco davanti ma sempre parte del complesso vi sono due edifici è visibile l'edificio alla destra restaurato, quello alla nostra sinistra giace in uno stato di degrado, d'altronde come si trovavano gli edifici prima del restauro e come si trovano ancora molti edifici nelle vie interne della città, anche se ad onor del merito va detto che i Russi sono riusciti a recuperare e restaurare moltissimi edifici importanti appartenenti alla città. Sia quelli lasciati decadere dalla malgestione politica, sia quelli semidistrutti o distrutti durante la seconda guerra mondiale, un bell'esempio di memoria storica nazionale da conservare per i postumi.
Proseguiamo e vediamo il giardino d'estate (TCI pag. 196), voluto da Pietro il Grande con 59 statue italiane del XVIII sec.. Più avanti troviamo la casa di mattoni edificata a protezione della casa lignea di Pietro il Grande (TCI pag. 235) risalente ai primi del '700 quando l'imperatore seguiva personalmente la costruzione del primo edificio di San Pietroburgo, la Fortezza dei SS. Pietro e Paolo. Poco distante troviamo ormeggiato l'incrociatore Aurora (TCI pag. 236). Ci dirigiamo verso la chiesa dell'Annunciazione, attraversando la zona industriale di San Pietroburgo, lo stato è di semi abbandono, di fianco a qualche fabbrica ancora funzionante vi sono molti edifici abbandonati e semi crollati. Arriviamo alla chiesa dell'Annunciazione (TCI pag. 232), con annesso un importante cimitero della città. Percorriamo Ulica Rossi (Via Carlo Rossi) (TCI pag. 203) una delle via con palazzi in stile classico, una delle più belle della città. Ci fermiamo alla chiesa di San Nicola (TCI pag. 216), l'originalità di Rastrelli si nota, stupendo è l'interno e la vista dal canale adiacente. Percorriamo la Neva, il fiume di San Pietroburgo, fino ad arrivare all'antico porto (TCI pag. 227) dove sorgono due colonne rostrate che erano antichi fari per la navigazione fluviale. Arriviamo all'isola delle lepri, dove sorge la Fortezza dei SS. Pietro e Polo (TCI pag. 180), entriamo nell'imponente costruzione e visitiamo la chiesa dei SS. Pietro e Paolo (TCI pag. 181), è completamente affrescato, compresi i pilastri di finto marmo, sono presenti le tombe di tutti gli zar. Insolita è la presenza del pulpito è la seconda chiesa in tutto il tour dove vedo il pulpito (neppure in quella cattolica che vedremo poi è presente), è in legno dorato. E' presente il baldacchino rosso dorato da dove lo zar seguiva la cerimonia, l'iconostasi in legno dorato è in restauro, guardiamo le tombe degli zar in marmo bianco di Carrara escluso le tombe dei due zar ucciso in attentati il cui colore è verde e rosso. Proseguiamo la visita della fortezza dando uno sguardo sulla Neva, sull'altra sponda si vedono i palazzi che con la loro altezza di cinque piani danno alla città un aspetto urbanistico veramente affascinante, sopra i palazzi emergono solo le guglie a cipolla dorata delle chiese e l'alta guglia dell'Ammiragliato. Lasciata l'isola delle lepri, proprio di fronte troviamo il museo militare dell'artiglieria dove, nel cortile, sono visibili un campionario dei pezzi utilizzati nella seconda guerra mondiale. Proseguiamo il tour fino alla piazza dei Musei (TCI pag. 251), chiamata cosi per la presenza di più musei, al centro della bella piazza, posto in un giardinetto, c'è la statua di Puskin. Si prosegue e vediamo l'edificio della fisarmonica con davanti la statua bronzea di Caterina II (TCI pag. 202). Durante il giro si sono potute vedere molte case in fase di restauro, la città fra qualche anno avrà veramente un aspetto molto bello. Vediamo uno degli antichi ponti levatoi rimasti. Girando per la città si vede come tutte le principali strade sono radiali con epicentro il Palazzo dell'Ammiragliato e la sua visibile guglia dorata.
Accompagniamo all'aeroporto parte del gruppo che rientra con un volo prima del nostro, li salutiamo e siccome abbiamo 5 ore di tempo, con l'aiuto ed i consigli di Nikita ne approfittiamo per visitare, al centro di San Pietroburgo, palazzo Jusupovki (TCI pag. 210). Il palazzo era della più ricca famiglia della Russia prerivoluzione, si presenta con una facciata classica che guarda su un canale, guardandolo così non vedo questa grandissima bellezza paragonata a ville ed altri palazzi nobiliari della città. Iniziamo la visita dal piano rialzato, entriamo in un'anticamera semicircolare a specchi, il gioco è suggestivo, da qui per un breve corridoio si accede alla sala dove è stata tramata la congiura per l'uccisione di Rasputin (TCI pag. 210). Entrando in questa sala percepisco una sensazione di negativo, la sala è tetra, buia, ovattata, l'aria è pesante come se una forte negatività aleggiasse su di essa, poche volte ho percepito una così sgradevole sensazione di energia negativa concentrata in un solo punto. Scendendo la scale, esattamente sotto la sala dei congiurati c'è la sala dove l'omicidio si è consumato. Alle pareti sono appese foto e scritti di Rasputin, consigliere personale della zarina e dello zar Nicola II, amato dai regnanti ed odiato dai nobili. Nelle due stanze , arredate con arredamenti originali è stata ricostruita la scena della congiura e dell'avvelenamento di Rasputin, sono poste delle statue di cera raffiguranti i congiurati e Rasputin, molto fedeli nella ricostruzione e nei particolari, anche i dolci avvelenati sono stati ricostruiti minuziosamente.
Ritorniamo all'ingresso e visitiamo l'abitazione di questi nobili di origine mongola, il piano rialzato, cominciamo con la sala pianoforte, è decorata con stucchi dorato della fine '700 ed inizio '800. Sala francese, con il camino in marmo, porte ed arredamento in legno di pero (legno difficilissimo da lavorare), il tavolo è in legno con lavorazione di ebanisteria, i frontali sono lavorati a sbalzo. Biblioteca, soffitto affrescato, pareti in pannelli di legno finemente intagliato, la sala conteneva 40.000 volumi, la maggior parte sono andati persi durante la rivoluzione. Sala di cerimonia, dove venivano ricevuti gli ospiti, le vetrate sono a mosaico in stile russo, è presente una nicchia a semicupola dove l'acustica è veramente ottima. Sala moresca, il camino è in onice, il soffitto ligneo a cassonetto è intarsiato, colorato a mosaico con decorazioni d'oro, alle pareti pannelli in legno intarsiato, colorato con scritte arabe, i pilastri di marmo, le finestre in legno dorato, il pavimento in marmo a mosaico, le porte sono a forma orientale. Si prosegue e si entra nell'appartamento di questi nobili, la divisione non è casuale come a significare che quella era una zona riservata dove gli ospiti non potevano accerdervi, questa famiglia aveva costruito un impero nell'impero, avevano 53.000 servitori, 8 tenute sparse per la Russia ed erano sempre i sostenitori dello zar regnante, chiunque esso fosse, come dire, l'applicazione pratica de Il Principe di Macchiavelli.
Gli appartamenti privati non sono nella forma originale, sono stati parzialmente riadattati dopo il saccheggio della rivoluzione, la camera da letto era in legno, al piano superiore c'era la camera da letto della moglie accessibile con una scala interna in legno i cui sostegno erano in cristallo, le vetrate in mosaico francese.
.... segue ....
 
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