Kiev, Mosca, San Pietroburgo un viaggio nel cambiamento, di Raffaele Banfi

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S o n i a
view post Posted on 9/8/2006, 18:12 by: S o n i a


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sabato 30 agosto 2003. San Pietroburgo - parte quarta
Sala da pranzo, con pareti in cuoio dipinto, soffitto ligneo intarsiato del XVIII sec., camino in marmo giallo di Siena, il mobilio è della fine dell'800.
Ritorniamo all'atrio e saliamo per la scala che conduce piano superiore, la bellezza è ampliata dalla presenza di specchi che allargano la prospettiva, la scala è realizzata in marmo bianco di Carrara, il lampadario in cristallo di rocca, il soffitto con stucchi stupendi, le colonne anche loro a stucco con i capitelli decorati a motivi floreali.
La visita del secondo piano di questa stupenda abitazione inizia con la sala verde, il camino è in malachite, i mobili in legno di betulla, il soffitto decorato e dorato, il lampadario in bronzo dorato. Sala rossa, il lampadario in bronzo dorato, il parquet realizzato con 8 tipi di legno pregiato, pareti in seta rossa, il soffitto è piatto ma la pittura gli conferisce una prospettiva a volta, è affrescato e dorato. Sala blu, la volta a botte è affrescata, il lampadario di cobalto, le pareti sono ricoperte di seta blu, specchi del XIX sec. Sala rotonda, la sala è quadrata ma prende il nome dalla cupola che è nel soffitto, le decorazioni sono dell'800. Sala da ballo, lampadario in cristallo di rocca, soffitto decorato, colonne bianche con capitelli dorati, il posto dell'orchestra è ricavato nel muro divisorio con la successiva sala, posto in alto è nascosto da una griglia. Sala di Apollo, adiacente alla precedente, in caso di necessità aprendo le tre porte, le due sale divenivano un'unica sala da ballo, sono presenti 24 colonne di marmo, il soffitto è a botte ed è affrescato, i lampadari sono di cartapesta, una moda dell'800. Sala da pranzo, è adiacente alla scala d'ingresso, tutta in legno di quercia finemente intagliato, soffitto ligneo a cassonetto, colonne lignee, pannelli lignei con seta grigia ai muri, tavolo italiano al centro della sala. Sala da pranzo (sono molte le sale da pranzo e l'usanza della famiglia era di pranzare sempre in sale diverse), soffitto e colonne in gesso con capitelli a motivi floreali, parquet,. Corridoio, volta a botte decorata, pareti rosse, porta ad un'ala del palazzo dedicata all'arte, la prima sala che s'incontra era la pinacoteca privata (oggi le preziose opere contenute sono esposte all'Ermitaz), qualche quadro appeso alle pareti ma ai tempi doveva essere veramente una galleria esclusiva, raffinata e preziosa (un sopravvissuto della famiglia scappato a Parigi durante la rivoluzione è sopravvissuto vendendo due quadri di Rembrandt). Sala rotonda dove i proprietari raccoglievano le sculture. Sala romana è l'anticamera del teatro privato con 150 posti, arredamento originale dell'800, tutto in legno intarsiato e dorato, il palcoscenico e le dimensioni del teatro rispecchiano la volumetria ideale per un'acustica perfetta. Il teatro è ancora oggi un luogo dove vengono dati concerti.
Esco dal palazzo che sono stordito da tanta bellezza, è strano, vedendo l'ubicazione del palazzo posto su una piccola strada in riva ad un canale dà l'impressione di un palazzo qualsiasi, solo entrando e girando per le sale si può ammirare lo sfarzo, l'opulenza, la ricchezza e la raffinatezza di questa famiglia, come fosse la manifestazione della ricchezza assoluta tra il poter degli zar e quello della chiesa, ma una ricchezza non visibile a tutti, una ricchezza non sfarzosa come tanti altri palazzi, quella riservatezza e quella preziosità riservata solo a chi abitava nel palazzo e visibile solo agli ospiti che venivano invitati, infatti la differenzazione della struttura dei piani fa pensare a questo. Al piano terreno alcune sale poco arredate da una parte, dall'altra altre più arredate, al piano superiore lo sfarzo maggiore dove solo pochi potevano accedervi.
Proseguiamo il giro visitando la chiesa della Nostra Signora di Karzan (TCI pag. 201), poi la chiesa cattolica di Santa Caterina, a poca distanza c'è la chiesa della Resurrezione (TCI pag. 214) vista velocemente il giorno prima, ne approfittiamo per rivederla, di fianco e alla chiesa un'imponente cancellata in stile liberty delimita un parco. Comincia a piovere, forse il tempo ci vuole salutare così, fa nulla le foto le scatto ugualmente.
Per dirigersi all'aeroporto transitiamo innanzi alla chiesa della Madonna di Vladimir (TCI pag. 221), attuale sede del Patriarca della città (nella tradizione ortodossa ogni Patriarca può sceglie la chiesa come punto di riferimento religioso), proseguendo il percorso vediamo la chiesa Armena, seminascosta come se il popolo armeno (maggiore concentrazione al sud della Russia) volesse nascondere la propria religione, è una costruzione bianca ed azzurra, illuminata all'interno, forse questa frangia della religione cattolica, a San Pietroburgo minoranza, potrà trovare il suo spazio dopo tante persecuzioni.
Ci avviamo verso l'aeroporto cui giungiamo dopo aver attraversato per l'ennesima volta la città, passiamo dinanzi al monumento della Vittoria, la piazza a sud della città dove avevamo l'albergo, un 'occhiata veloce all'imponente monumento (TCI pag. 239) e velocemente raggiungiamo l'aeroporto, dopo una fila si aprono le porte dell'imbarco, salutiamo Nikita la nostra guida, che premuroso in stile sovietico, si è accertato che ci stessimo imbarcando per Francoforte. Il rientro in Italia è stato tranquillo, un po' di perturbazioni durante il volo non mi hanno permesso di scrivere il diario, ma nulla di preoccupante. L'arrivo a casa è sempre piacevole. Casa propria è sempre un luogo caldo ed accogliente.
E' giunto il momento di fare delle considerazioni sul viaggio, ma da dove iniziare?? Comincio dagli alberghi, il President Hotel di Kiev è un bell'albergo, molto sfarzoso costruito ai tempi del regime sovietico, il servizio discreto, camere comode, ubicato vicino al centro permetteva di passeggiare per la città. L'Hotel Katerina Iris di Mosca è ubicato fuori dal centro città, ma relativamente vicino all'imponente rete metropolitana, volendo muoversi (tolta la diffusa microcriminalità) è abbastanza facile, anche se ai turisti era consigliato uscire in gruppo e senza soldi. L'Hotel Pulkoskoya a San Pietroburgo è un albergo commerciale e per turisti, anche se è indicato come 4 stelle è un tre stelle medio, il servizio discreto.
Proseguiamo l'analisi parlando del cibo, in tutta la zona la fantasia in cucina è scarsa, poca tradizione gastronomica, si mangiano insalate (il cetriolo è onnipresente). Tante zuppe (molto buone quelle di Kiev), i secondi sono di carne o pesce accompagnati da verdure o pasta o riso,
i dolci sono sempre presenti, i gelati sono molto buoni e cremosi.
Le città. Kiev e l'Ucraina appaiono diverse dalle altre città viste, mantiene una sua autonomia, geograficamente è più vicina all'Europa e quest'influenza si nota, è una città storicamente cosmopolita e mantiene quest'attenzione, la forza della rinascita appare notevole. Mosca, è una città tetra, cupa, triste, la gente non sorride, veste male, anche chi ha a disposizione molti soldi ed acquista vestiti firmati veste male, la povertà è dilagante, l'alcolismo si nota. San Pietroburgo, grande città dall'animo europeo, un mix tra Venezia e Vienna, restaurati sono solo i palazzi principali, girando all'interno si nota lo stato d'abbandono in cui versa la città. La piaga della povertà e dell'alcolismo è pienamente visibile alla sera ed in alcune ore del giorno, società quella russa che risente del vuoto lasciato dal comunismo e dal socialismo, avrà molto da lavorare per raggiungere i nostri livelli di vita.
.... segue ....
 
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14 replies since 9/8/2006, 12:22   2126 views
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