Baalbek (Libano)

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view post Posted on 21/8/2006, 17:49


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Baalbek
testi tratti da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Baalbek in Libano è uno dei siti archeologici più importanti del Medio Oriente, dichiarato nel 1984 Patrimonio dell'Umanità dall' UNESCO. Si trova a circa 200 km ad est di Beirut.
Oggi Baalbek è una cittadina nella valle della Bekaa, capoluogo di un omonimo distretto libanese. Situata ad est delle sorgenti del fiume Litani, ad un'altitudine di 1170 metri sul livello del mare, Baalbek è famosa per le monumentali rovine di alcuni templi romani risalenti al II e III secolo dell'era comune, quando Baalbek, con il nome di Heliopolis ospitava un importante santuario dedicato a Giove Eliopolitano nella provincia romana di Siria.

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Le origini di Baalbek risalgono a due insediamenti cananei che gli scavi archeologici sotto il tempio di Giove hanno permesso di identificare come databili all'età del bronzo antica (2900-2300 a.C.) e media (1900-1600 a.C.).
L' etimologia del toponimo è legata al sostantivo bá’al o bēl che in varie lingue dell'area semitica nord-occidentale significa "signore". Il termine Baalbek significherebbe dunque "signore della Bekaa" e sarebbe probabilmente da correlarsi all' oracolo e al santuario dedicato al dio Baal o Bēl (spesso identificato come Hadad, dio del sole, della tempesta e della fertilità della terra) e ad Anat, dea della violenza e della guerra, sorella e consorte di Baal (più tardi identificata con Astarte), forse associati a Tammuz (più tardi identificato con Adone), dio della rigenerazione primaverile. Le pratiche religiose di questi templi contemplavano probabilmente, come in altre realtà culturali contigue, la prostituzione sacra, i sacrifici animali (e forse anche umani) e le offerte rituali di bevande alle divinità.
La città, pur situata in una posizione favorevole dal punto di vista strategico, in prossimità delle sorgenti dei fiumi Lītānī e Oronte, non ebbe comunque, almeno inizialmente, un importante valore commerciale e strategico, non venendo menzionata da fonti coeve egiziane o assire.
In epoca ellenistica, sotto il dominio dei Tolomei, sostituito definitivamente dal 198 a.C. con quello dei Seleucidi, la città fu ribattezzata con il nome di Heliopolis ("città del sole"). I sovrani tolemaici favorirono probabilmente l'identificazione del dio Baal con il dio del sole egizio Ra e il dio del sole greco Helios, allo scopo di cementare una maggiore fusione culturale all'interno dei propri territori.
Dopo la conquista romana nel 64 a.C. ad opera di Pompeo, la città di Baalbek-Heliopolis fu compresa nei domini dei tetrarchi della Palestina. La divinità del santuario fu identificata con Giove, che conservò tuttavia alcuni dei caratteri dell'antica divinità indigena e assunse la forma e il nome di Giove Eliopolitano. In quest'epoca Heliopolis, elevata da Settimio Severo (193-211) al rango di colonia di diritto italico con il nome di Colonia Iulia Augusta Felix Heliopolis, divenne il centro principale della provincia della Syria-Phoenicia, istituita nel 194 con capitale Tiro. Con l'avvento del cristianesimo e la promulgazione dell'Editto di Milano, il santuario iniziò una lenta decadenza, accelerata probabilmente dai crolli dovuti ai terremoti.

Nell’imponente sito si ammirano:
• i propilei, in cima ad una scalinata monumentale e che costituivano l'accesso all'area sacra del tempio di Giove,
• un cortile esagonale circondata da portici, il grande cortile (135 x 113 m), che ospitava il grande altare a torre e bacini laterali per le abluzioni, con portici laterali (128 colonne con fusti in granito di Aswān),
• il tempio di Giove, che dominava la Grande Corte ed era sopraelevato sopra una scalinata a tre rampe. Si trattava del più grande tempio romano conosciuto, in origine un periptero con 10 colonne sulla fronte ("decastilo") e 19 sui lati lunghi,
• il tempio di Bacco elevato su un podio di 5 m di altezza, cui si accede da una scalinata con 33 gradini.
• il tempio rotondo o tempio di Venere.
 
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