Vaccino antimalaria pronto nel 2012?

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view post Posted on 11/9/2009, 15:02


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Vaccino antimalaria pronto nel 2012?

Finalmente una buona notizia sul fronte della lotto contro la malaria.

Tra pochi anni potrebbe essere pronto alla commercializzazione il vaccino contro la malaria. A maggio di quest'anno è infatti iniziata la sperimentazione finale del prodotto messo a punto da Joe Cohen, ex ricercatore della new York university e adesso a capo della sezione ricerca della multinazionale Glaxo Smith Kline che lavora sulla messa a punto dei vaccini contro diverse infezioni. La sperimentazione come previsto dal protocollo Oms, durerà 3 anni, dopodichè si potrà utilizzare nella popolazione a rischio per proteggerla dall'infezione del plasmodio della malaria che veicolato attraverso la puntura di una zanzara è in grado di arrivare attraverso il sangue sino al fegato dove si moltiplica.

La malaria è stata debellata nella gran parte dei paesi occidentali, era endemica anche in Italia sino all'inizio del secolo, ma miete ancora un milione di vite all'anno-soprattutto bambini- per il 90% in Africa. Ma a causa dei cambiamenti climatici potrebbe tornare a manifestarsi anche nelle aree dove non è più presente o prima fuori dal raggio d'azione delle zanzare che ne sono veicolo, come ad esempio gli altopiani del Kenya o la Giamaica.

E secondo l'Organizzazione mondiale della sanità malattie come la malaria assieme ad altri problemi correlati al clima, quali raccolti fallimentari e malnutrizione, malattie diarroiche e alluvioni, sono già oggi, nei Paesi a basso reddito ogni anno la causa di circa 150 mila morti, e l'85% di queste morti in eccesso riguarda bambini piccoli.

L'obiettivo dovrebbe essere quindi quello di risolvere il problema alla radice, ovvero nel contenere le cause che portano a questi effetti. E di fatti il messaggio che dall'Oms è giunto nel marzo scorso al termine della conferenza "Climate Change Global Risks, Challenges and Decisions" che si è svolta a Copenhagen è che l'impatto dei cambiamenti climatici sulla salute umana è una questione cruciale, che i decisori dovrebbero tenere in considerazione quando valutano le priorità di azione e investimento per limitare la portata globale dei mutamenti del clima.

In attesa che queste priorità di azione e di investimenti entrino a fra parte delle agende dei decisori politici a livello globale, si può certo considerare un dato positivo il fatto che la sperimentazione di un vaccino - tra i circa 70 in preparazione- sia così avanti nella sua definizione e che secondo quanto dichiarato dallo stesso Cohen sarà in grado di ridurre dl 64% il contagio e quindi il numero dei morti per infezione da malaria.

Quello che rimane ancora da capire è il fatto di come i paesi che maggiormente soffrono della presenza endemica di malaria e che saranno anche quelli a subire le maggiori conseguenze dei cambiamenti climatici, se questi non verranno massicciamente arginati, potranno garantirsi la disponibilità del vaccino da somministrare alla popolazione. Dal momento che la messa a punto di questo vaccino e quindi i diritti di proprietà sono di una multinazionale e che difficilmente li cederà per motivi umanitari. Come l'atteggiamento assunto in passato da Big Pharma insegna.

fonte: www.greenreport.it
 
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