Sud Africa

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 12/12/2009, 19:17


Group:
Administrator
Posts:
13,316
Location:
Trieste

Status:


Sud Africa

image

Il Sud Africa è un paese dai paesaggi contrastanti: alte montagne che si alternano a verdi distese, il magico deserto del Kalahari affiancato dalla savana e da fitte foreste, scogliere che si alternano a spiagge di fine sabbia bianca, moderne metropoli si affiancano a una natura selvaggia e incontaminata. E’ anche un paese che ospita un caleidoscopio di popoli e culture, uscito da poco dalla triste epoca dell’apartheid.

image

La Repubblica Sud Africana si estende per circa 1.134.000 chilometri quadrati ed è suddivisa in nove province e due stati indipendenti. È situata nella punta meridionale del continente africano e confina a nord con la Namibia, il Botswana e lo Zimbabwe, a nord-est con il Mozambico e lo Swaziland; il Lesotho è contenuto all'interno dei suoi confini. Si affaccia inoltre sull'oceano Atlantico e su quello Indiano. Capo Agulhas delimita il confine fra i due oceani. Conta circa 49 milioni di abitanti. La capitale amministrativa è Pretoria, la capitale legislativa è Città del Capo e Bloemfontein è la capitale giudiziaria. Altre città importanti sono Johannesburg, Durban e Port Elizabeth.

Uno dei principali motivi di attrazione sono i numerosi parchi e riserve naturali. Il Sud Africa però offre anche molti altri luoghi particolari: la Table Mountain, che è il più famoso monumento naturale di Città del Capo, la catena dei monti Drakensberg e ancora la Wild Coast e le strade panoramiche come la Garden Route, vera e propria icona del paesaggio sudafricano, la Strada dei fari che tocca molte remote località lungo le coste dell’oceano Atlantico e dell’oceano Indiano e la Panorama Route dello Mpumalanga, dove si ammirano la God’s Window, le cascate Lisbon, le grandi escavazioni preistoriche chiamate Bourke’s Luck Potholes, il Blyde River Canyon e i Tre Rondavels.

Storia, cultura e ambiente

Da vedere:
Città del Capo
Johannesburg
Durban
Garden Route
Drakensberg
La regione del Mpumalanga
I Parchi Nazionali (Kruger e Kalahari Gemsbok National Park sono i più famosi)

Informazioni pratiche:
Documenti: ai viaggiatori italiani che si recano in Sudafrica per turismo, fino a un massimo di 90 giorni di permanenza, non è richiesto il visto. All'arrivo in Sudafrica viene apposta una vignetta di permesso di soggiorno temporaneo recante la data di uscita dal paese, che corrisponde a quella del volo di rientro o a quella riportata sul biglietto di proseguimento del viaggio (anche via terra), che si è tenuti a esibire. Il passaporto deve avere almeno due pagine libere ed avere una validità di almeno 30 giorni oltre la data di rientro. Sul sito viaggiaresicuri.it si consiglia di viaggiare con un passaporto che abbia comunque validità residua di almeno 6 mesi, al fine di evitare eventuali contestazioni al momento dell’ingresso nel Paese. Per le eventuali modifiche relative alla validità residua richiesta del passaporto si consiglia di informarsi preventivamente presso l’Ambasciata Sudafricana in Italia (tel. 06 85 25 41)
Si raccomanda inoltre di verificare, prima della partenza, che il proprio passaporto sia perfettamente integro oltre che dotato di due pagine contigue bianche. Le Autorità locali, infatti, sono sempre più ferme nel negare l’accesso agli stranieri che non siano in possesso di un documento con tali caratteristiche. La conseguenza del mancato ingresso nel Paese è l’arresto alla frontiera ed il rimpatrio, ad opera della stessa compagnia aerea, con il primo volo disponibile.
Salute: Per i rischi sanitari leggere attentamente QUI Per gli stranieri, l’assistenza sanitaria è a pagamento, per cui si consiglia di munirsi di un’assicurazione sanitaria.
Patente: è richiesta la Patente Internazionale (Convenzione di Vienna 1968)
Fuso orario: +1h rispetto all'Italia; stesso orario quando in Italia è in vigore l'ora legale.
Lingue: Ci sono 11 lingue ufficiali. Le più diffuse sono l’inglese (lingua veicolare), diffusissima in tutte le principali località ad eccezione delle aree rurali più remote, inoltre l’afrikaans, lo zulu e il xhosa.
Moneta: Rand sudafricano (ZAR)
Indirizzi e telefoni utili:
Ambasciata d'Italia a Pretoria: 796, George Avenue - 0083 Arcadia Pretoria - Tel: 0027 124230000/1 0027 12 4230013
Ambasciata del Sud Africa a Roma, via Tanaro, 14 – 00198 Roma tel:06852541
Polizia Pronto Intervento: tel. 10111
Ambulanza Pronto Intervento: tel. 10177
Soccorso stradale: tel. 083 84322 (numero verde)
Prefisso per l'Italia: 0039
Prefisso dall'Italia: 0027
Clima: le stagioni sono invertite rispetto alle nostre. Il clima è mite soprattutto nelle zone costiere, ad eccezione della parte nord della costa orientale che presenta caratteristiche tropicali. Le zone all'interno godono invece di un clima notevolmente più secco. L'estate (ottobre- aprile) è generalmente calda, più fresca nelle ore serali e con piogge sono abbondanti, che cadono soprattutto a fine giornata. L'inverno (giugno - agosto) è secco ed assolato con temperature comprese attorno a 15-20 gradi durante il giorno e 0-10 gradi durante la notte e nelle zone montane possono verificarsi nevicate. L’inverno è anche la stagione ideale per visitare i parchi perchè, grazie alla minore vegetazione, è più facile avvistare gli animali.

Per informazioni consultare anche:
Sito Ufficiale del Turismo Sudafricano: http://www1.southafrica.net/Cultures/it-it...outhafrica.net/
Sito ufficiale dei Parchi Nazionali del Sud Africa: www.sanparks.org/











Edited by S o n i a - 31/7/2010, 10:18
 
Web  Top
liche
view post Posted on 15/12/2009, 23:05




Storia

Le tribù dei khoisan, nomadi dediti alla raccolta, alla caccia e alla pastorizia, erano presenti nell'Africa meridionale già 40.000 anni fa, ma raggiunsero il Capo di Buona Speranza solo 2000 anni fa. Verso il XV secolo quasi tutta la terra coltivabile era occupata da tribù di bantu dedite alla pastorizia.

Il Sudafrica divenne un abituale punto di tappa per le navi europee dopo che Vasco da Gama nel 1498 ebbe doppiato il Capo di Buona Speranza aprendo la rotta delle spezie. Verso la metà del XVII secolo lo scorbuto e il naufragio di una nave indussero i mercanti olandesi a fondare un insediamento permanente sulla Table Bay, nel luogo in cui oggi sorge Città del Capo, dove i khoisan vennero decimati sia con azioni dirette sia indirettamente dalle malattie portate dai coloni europei. Verso la fine del XVIII secolo il potere olandese si stava esaurendo e l'Inghilterra, come era prevedibile, approfittò della situazione per mettere le mani su un altro pezzo di Africa. Nei progetti i coloni inglesi avrebbero dovuto andare a occupare una zona cuscinetto fra i pastori boeri e gli xhosa, ma quasi tutte le famiglie giunte dall'Inghilterra si rifugiarono nella città, creando quella divisione fra mondo rurale e mondo urbano che è molto visibile ancora oggi nella popolazione bianca del Sudafrica. La schiavitù venne abolita nel 1833, ma la posizione subordinata dei neri nel mondo del lavoro era troppo conveniente per la popolazione bianca perché venisse fatto un serio tentativo per sovvertire questo ordine di cose.

Le ribellioni della popolazione del Sudafrica non vennero generate esclusivamente dalla presenza degli invasori bianchi. Shaka, il capo degli Zulu, avviò la 'difaqane' ('migrazione forzata'), una campagna di conquista basata sul terrore. Questa ondata di violenza che coinvolse tutta l'Africa meridionale determinò per alcune tribù l'annientamento totale e per altre l'asservimento in schiavitù. Le tribù più fortunate riuscivano a sottrarsi al proprio destino con la fuga. In questo quadro di caos generale i boeri, scontenti del dominio britannico, diedero inizio a un grande esodo noto con il nome collettivo di Great Trek. Gran parte delle zone attraversate dai trekker erano deserte oppure occupate da gruppi di profughi allo sbando e i boeri non ebbero difficoltà a creare in queste regioni ampi pascoli per il proprio bestiame. Gli zulu non si dimostrarono altrettanto remissivi e opposero una resistenza feroce prima di cedere, sopraffatti dalla superiorità delle armi dei boeri. Nelle zone interne della regione sorsero diverse repubbliche boere, che furono annesse una dopo l'altra dagli inglesi verso la metà del XIX secolo con un guazzabuglio di trattati, azioni diplomatiche e colpi di mano. Proprio quando sembrava che la bandiera inglese fosse prossima a sventolare sul continente africano dal Cairo a Città del Capo, nel Kimberley venivano scoperti i primi diamanti e la resistenza olandese si fece improvvisamente più risoluta.

La prima guerra anglo-boera terminò con una clamorosa vittoria dei boeri e con la creazione della Zuid-Afrikaansche Republiek. Gli inglesi in un primo momento si ritirarono, ma quando venne scoperto un enorme giacimento aurifero nei dintorni di Johannesburg diedero inizio alla seconda guerra anglo-boera, mossi da mire imperialistiche. Nel 1902 i boeri avevano ormai esaurito le proprie risorse belliche convenzionali ed erano passati a compiere azioni di guerriglia con piccoli gruppi di combattimento che impedivano alle truppe inglesi di assumere stabilmente il controllo del territorio. Gli inglesi domarono la resistenza boera applicando rappresaglie ferocissime: se veniva fatta saltare una linea ferroviaria, essi distruggevano la fattoria più vicina al luogo dell'attentato; se da una fattoria veniva sparato un colpo di arma da fuoco, essi la davano alle fiamme, distruggevano il raccolto e uccidevano tutti gli animali. Le donne e i bambini che vivevano nelle fattorie venivano trasferiti in campi di concentramento (una brillante invenzione inglese) nei quali morirono 26.000 persone per le malattie e le precarie condizioni di vita. I boeri furono costretti a firmare una pace ignominiosa.

Poco dopo la creazione nel 1910 dell'Unione del Sudafrica, venne approvata una serie di provvedimenti molto repressivi di ispirazione razzista che posero le basi del regime dell'apartheid. Dopo aver represso un'ultima sollevazione violenta durante la prima guerra mondiale, gli afrikaner si accinsero a controllare il Sudafrica con le armi della politica. Il National Party, una formazione di estrema destra dominata dagli afrikaner, prese le redini del potere in occasione delle elezioni del 1948 e difese strenuamente il predominio bianco fino al 1994. Ogni individuo era classificato in base alla razza e questo determinava il luogo in cui ciascuno poteva abitare, lavorare, pregare, studiare e addirittura andare al gabinetto. Senza tenere in alcun conto il luogo di origine di ciascuno, i neri furono divisi in dieci gruppi tribali, poi furono espropriati dei propri beni e segregati in zone rurali isolate che vennero chiamate 'homeland'. L'obiettivo era quello di confinare i neri nelle homeland, che secondo la propaganda erano destinate a diventare stati autonomi con forme proprie di governo. In realtà questi territori non avevano praticamente né infrastrutture né attività produttive e non erano quindi nelle condizioni di fornire il sostentamento alla popolazione nera. La sofferenza era grande e molto diffusa e molte famiglie di neri fecero ritorno nelle città da cui erano state cacciate e andarono a vivere in squallidi campi di baracche. Il capo dell'homeland autonoma del Kwa-Zulu, Mangosuthu Buthelezi, con l'aiuto del movimento Inkatha, tentò di unire i leader delle varie homeland ma fallì. La lotta dei neri si espresse sotto forma di scioperi, atti di pubblica disobbedienza e marce di protesta e venne appoggiata dall'opinione pubblica internazionale sin dai primi anni '60 dopo l'uccisione di 69 dimostranti a Sharpeville e l'arresto di diversi leader dell'African National Congress (ANC) fra cui Nelson Mandela.

Nel 1961 il Sudafrica uscì dal Commonwealth britannico e si trovò a essere sempre più isolato. Negli anni '60 e '70 la popolazione bianca del Sudafrica venne colta da una sempre più diffusa paranoia a mano a mano che gli ultimi poteri coloniali europei lasciavano l'Africa e ai confini settentrionali del paese si formavano stati dominati dai neri e spesso di orientamento socialista. Le reazioni militari sudafricane oscillarono dagli interventi isolati (in Mozambico e in Lesotho) agli attacchi su vasta scala (in Angola e in Namibia). Nel 1988 le forze cubane intervennero in Angola: il Sudafrica dovette subire una pesante sconfitta e la guerra divenne una prospettiva molto meno allettante. Grazie alla politica di distensione avviata da Gorbaciov la tensione nell'Africa meridionale si allentò: Cuba ritirò le sue truppe dall'Angola, la Namibia divenne indipendente e nel 1990 venne finalmente stipulata una pace stabile.

Sul fronte interno invece la situazione era lungi dall'essere risolta. La repressione violenta delle loro proteste rendeva i neri sempre più risoluti alla lotta e infine le Nazioni Unite decisero severe sanzioni politiche ed economiche contro il Sudafrica. Verso la metà degli anni '80 nelle township esplose la violenza all'interno della stessa popolazione nera. Non c'è dubbio che esistesse una forte rivalità fra i membri dell'ANC, orientato a sinistra e sostenuto dagli Xhosa, e i membri del partito Inkatha, orientato a destra e appoggiato dagli zulu. Bisogna riconoscere che questa spiegazione è tuttavia troppo semplicistica perché occorre tenere conto della grande miseria economica e sociale che caratterizzava la popolazione nera del Sudafrica, all'interno della quale i motivi di contrasto erano molteplici. Vi erano scontri fra rivali politici, fra nemici per ragioni tribali, fra semplici criminali e fra gli abitanti delle township e i lavoratori immigrati che alloggiavano negli enormi caseggiati loro riservati. Il presidente P.W. Botha riuscì a mantenersi al potere fino al 1989 con l'uso arbitrario del carcere, con la tortura e con la censura della stampa. In quell'anno le sanzioni economiche iniziarono a far sentire il proprio effetto, il valore del rand crollò e il riformatore F.W. De Klerk assunse il potere. Tutte le leggi di discriminazione razziale vennero abolite, i prigionieri politici furono liberati e si avviarono i negoziati per arrivare alla formazione di un governo multirazziale. Le libere elezioni del 1994 videro la netta vittoria dell'ANC e Nelson Mandela divenne presidente. Il National Party di De Klerk conquistò solamente poco più del 20% dei voti e l'Inkatha Freedom Party prese il 10,5%. Pochi mesi più tardi il Sudafrica rientrava nel Commonwealth.

Nonostante le pesanti ferite del passato e gli enormi problemi che incombono per il futuro, la situazione in Sudafrica è oggi molto più ottimista e rilassata di quanto fosse alcuni anni fa. La comunità internazionale ha accolto benevolmente il nuovo Sudafrica e l'apparentemente sincero impegno dell'ANC per formare una nazione in cui non esistano discriminazioni razziali. I bianchi sono colti da un senso di sbalordito sollievo mentre i neri sono euforici per aver conquistato la libertà. Sarà necessario un certo tempo prima che la maggioranza nera riesca a sentire un beneficio economico dalla propria nuova condizione, ma la struttura politica sembra sufficientemente forte da tenere compatto questo paese di grandi diversità. Ci sono grosse aspettative nei confronti del nuovo Sudafrica.

Nel 1999, dopo 5 anni di 'tirocinio' alla democrazia, il paese ha votato in elezioni regolari. I problemi, come quelli economici, sono stati sollevati e dibattuti. Erano state formulate ipotesi secondo le quali l'ANC (African National Congress) avrebbe potuto perdere voti a causa del ritiro dalla scena politica di Nelson Mandela, e invece ANC non è crollato ma al contrario ha ottenuto una vittoria schiacciante: il suo margine di vittoria ha superato infatti i due terzi, un livello che dava al partito la facoltà di cambiare la costituzione. Nelle elezioni del 1999, Thabo Mbeki è stato così eletto presidente del Sudafrica dal Parlamento e successore di Nelson Mandela.

Continua la crescita dell'autorevolezza del paese in Africa e nel mondo.

Nel luglio 2002, a Durban, il presidente Thabo Mbeki ha tenuto a battesimo l'Unione africana (Ua), alla quale hanno aderito 53 paesi. Seguendo il modello dell'Unione europea, l'Unione africana si ripropone di incrementare il commercio e la prosperità del continente, ma anche di difendere i diritti umani e lottare contro la corruzione. Nello stesso mese è stato firmato a Pretoria un accordo di pace tra i presidenti della Repubblica democratica del Congo (RdC), Joseph Kabila, e del Ruanda, Paul Kagame. A Johannesburgh si è svolta, nel settembre 2002, la conferenza sullo sviluppo sostenibile del pianeta, un vertice a cui hanno partecipato 190 paesi.

Dal 1° ottobre 2003 è partito il piano nazionale di lotta contro l'Aids basato sulla nuova produzione nazionale di farmaci retrovirali generici; essi non curano il virus ma migliorano la vita dei malati dando loro la speranza di fare in tempo a vedere lo sviluppo di una vera e propria cura. La produzione autoctona dà al malato la possibilità di non restare vincolato al costo proibitivo dei farmaci sottoposti ai brevetti delle multinazionali.

Il presidente Mbeki ha presentato il 28 aprile 2004 l'esecutivo del suo secondo mandato che si caratterizza per la significativa presenza femminile: 12 donne ministro e 10 viceministro, in posizioni chiave come interno, esteri, giustizia e sanità.

Mbeki ha dimostrato, in generale, di essere un presidente competente, ma non ha assunto una posizione netta nei confronti della politica dello Zimbabwe di Robert Mugabe e non saputo adottare misure efficaci per contrastare il dilagare dell'AIDS. La crisi sanitaria, che affligge più di 4 milioni di sudafricani, ha ormai assunto dimensioni tali da far passare in secondo piano gli altri problemi interni del paese.

Cultura

Il Sudafrica è una società multirazziale e il tentativo di definire precisi sottogruppi sulla base del colore della pelle servirà solamente a mettervi nei pasticci. Per esempio chi ha antenati afrikaner non sarà molto contento di essere confuso con un discendente dei coloni inglesi, e viceversa. Anche all'interno delle culture nere tradizionali esistono alcuni raggruppamenti maggiori e svariati gruppi minori.

Nelle aree urbane la mescolanza di elementi diversi ha come conseguenza il fatto che le vecchie culture tradizionali stanno scomparendo per essere rimpiazzate da nuove forme di sincretismo. Nelle zone rurali, invece, le tradizioni dei neri sono invece ancora molto forti. Tutte le culture tradizionali si basano sulla credenza in una divinità maschile, negli spiriti degli antenati e nell'esistenza di forze soprannaturali. La poligamia è concessa e in genere la famiglia dello sposo versa una dote ai genitori della sposa come rimborso per la perdita della figlia. I bovini ricoprono un ruolo importante in molte culture sia come simbolo di ricchezza sia come animali sacrificali.

L'arte delle popolazioni indigene del Sudafrica può essere uno dei pochi strumenti con cui entrare in contatto con culture ormai scomparse. Un esempio in tal senso è offerto dai dipinti rupestri realizzati dai san (boscimani) che in alcuni casi risalgono a 26.000 anni fa. In altre situazioni, come per esempio nel caso dei lavori in perline degli zulu, che racchiudono un messaggio 'in codice', l'arte tradizionale si è adattata per sopravvivere in ambienti diversi. La cultura degli zulu è una delle più forti fra le culture nere che ancora sopravvivono in Sudafrica e una delle sue più efficaci manifestazioni è offerta dai cori di massa che essi intonano ai raduni del partito Inkatha. Gli xhosa sono un altro gruppo caratterizzato da una forte identità culturale: essi sono noti in genere come 'popolo rosso' perché quasi tutti gli adulti indossano abiti di questo colore. Gli ndebele vivono nel Transvaal settentrionale in case dipinte in modo caratteristico.

La cultura degli afrikaner si è sviluppata in uno stato di isolamento volontario che li vide vagare in compagnia della Bibbia e dei propri armenti mentre l'Europa del XVIII secolo sperimentava la democrazia e il pensiero liberale. Al giorno d'oggi le comunità rurali ruotano ancora attorno ai templi della Chiesa Riformata Olandese di orientamento conservatore, ma questo non significa che tutti gli afrikaner siano razzisti.

Se si escludono gli afrikaner, la maggioranza dei bianchi che vivono in Sudafrica è di origine inglese. Queste persone hanno un tasso di urbanizzazione superiore rispetto agli afrikaner e da tempo dominano la scena commerciale e finanziaria del paese. Gli afrikaner ritengono che l'interesse degli inglesi per il Sudafrica sia molto meno intenso del loro e hanno un simpatico termine per indicare le persone che hanno un piede in Africa e uno in Inghilterra: soutpiel ovvero 'opportunista'. In Sudafrica sono presenti anche una cospicua e influente comunità ebraica e una consistente minoranza di origine indiana.

Il Sudafrica ospita molte culture diverse, gran parte delle quali vennero soppresse durante il periodo dell'apartheid quando la pratica quotidiana delle culture tradizionali e contemporanee venne ignorata, banalizzata o annichilita. Nella società sudafricana si poteva finire in prigione per il possesso di un dipinto considerato di contenuto politico vietato e per questo motivo la vera arte dovette operare nella clandestinità, e nel frattempo la banalità imperava nelle gallerie e nei teatri. L'esempio più lampante dell'atteggiamento oscurantista del governo sudafricano fu l'abbattimento di District Six, una vivace zona multietnica di Città del Capo, e di Sophiatown a Johannesburg, un'area descritta come 'uno scheletro con un sogghigno stampato sul volto' dove molti artisti destinati a conquistare la fama internazionale mossero i primi passi. Gruppi musicali come i Ladysmith Black Mambazo sono riusciti a far conoscere le sonorità sudafricane a un vasto pubblico occidentale sia durante sia dopo l'apartheid.

Uno degli aspetti più eccitanti del nuovo Sudafrica è costituito dal fatto che il paese sta in pratica reinventando se stesso e che questa creazione di una nuova immagine avviene senza grossi interventi da parte di image maker professionisti, poiché gran parte della popolazione si trova in una posizione marginale rispetto alle principali attività economiche. Il nuovo Sudafrica sta nascendo nelle strade delle township e delle città.

La colpa delle scarse attrattive della cucina sudafricana deve essere attribuita in gran parte agli inglesi. Pietanze abituali sono le bistecche o le salsicce boerwors, le verdure troppo cotte e le patate fritte e gli eventuali tentativi di offrire qualcosa di meno scontato in genere hanno risultati agghiaccianti. I vegetariani non se la passeranno molto bene. Le specialità africane in genere non si trovano nei ristoranti, ma è possibile acquistare a buon mercato un piatto di riso e stufato dai chioschi che si trovano per le strade di quasi tutte le città. La birra e il brandy sono bevande molto popolari e gli ottimi vini sudafricani stanno diventando sempre più diffusi.

Ambiente

Il Sudafrica è un paese decisamente vasto che si estende per circa 2000 km in direzione nord-sud dal fiume Limpopo a Capo Agulhas e per quasi 1500 km in direzione est-ovest da Durban a Port Nolloth. Procedendo da est a ovest, lungo il confine settentrionale del Sudafrica si allineano la Namibia, il Botswana, lo Zimbabwe, il Mozambico e lo Swaziland, mentre il Lesotho emerge in mezzo alle praterie nella parte sudorientale del paese. Il Sudafrica può essere diviso grosso modo in tre regioni: il vasto altipiano interno (highveld o alto veld), il Great Escarpment (bacino del Kalahari) al suo margine e una stretta pianura costiera (lowveld o basso veld).

Grazie alla sua posizione appena a sud del Tropico del Capricorno il Sudafrica è un paese in gran parte asciutto e soleggiato, ma gli estremi del clima sono mitigati dalla conformazione del territorio e dalla presenza degli oceani. In termini generali le precipitazioni aumentano a mano a mano che ci si sposta verso est, ma ci sono anche aree caratterizzate da piogge intense nel sud-ovest del paese e soprattutto attorno a Città del Capo. La costa a nord del Capo diventa progressivamente più arida e calda per culminare in una regione desertica immediatamente a sud della Namibia. Lungo la costa meridionale il clima è temperato, ma la costa orientale assume caratteri sempre più tropicali a mano a mano che si procede verso nord. Quando il clima vi sembra troppo caldo e umido potete sempre cercare un qualche refrigerio salendo verso gli altopiani, che sono gradevoli anche in estate. La protuberanza nordorientale ha un clima torrido e in estate viene colpita da tempeste molto spettacolari. In inverno le giornate sono soleggiate e calde.

Per quanto riguarda i mammiferi terrestri, il Sudafrica è certamente un paese in cui i superlativi si sprecano. Qui vivono infatti il mammifero più grosso (l'elefante africano), il più piccolo (il toporagno pigmeo), il più alto (la giraffa) e il più veloce (il ghepardo). Il Sudafrica ospita anche gli ultimi gruppi consistenti di rinoceronti neri e bianchi (cui oltretutto non è stato tagliato il corno). Avrete senza dubbio maggiori probabilità di avvistare questi animali nei parchi nazionali del Sudafrica, ma tenete gli occhi aperti per vedere i coccodrilli in agguato nei corsi d'acqua del lowveld e gli ippopotami nelle regioni costiere settentrionali. Il Sudafrica vanta anche una grande varietà di uccelli: qui trovate lo struzzo (il più grande uccello del mondo) e l'otarda kori (il più grande uccello del mondo in grado di volare) oltre alle nettarine, ai fenicotteri e agli uccelli tessitori le cui nutrite colonie vivono in 'città' composte da innumerevoli nidi di fili d'erba intrecciati.

La flora della regione è semplicemente spettacolare, passando dai gigli alle tritome nelle praterie alle piante grasse dalle forme bizzarre che fioriscono dopo le piogge di primavera. Il Sudafrica ospita il regno floristico del Capo (uno dei sei regni floristici del mondo), che abbellisce la Provincia del Capo occidentale. Ampie porzioni del nord sono coperte dalla vegetazione tipica della savana, caratterizzata da acacie e piante spinose. Lungo la costa meridionale e nel nord-est del paese sopravvivono alcune porzioni di foreste.


Edited by liche - 16/12/2009, 16:52
 
Top
liche
view post Posted on 28/12/2009, 20:16




Città del Capo

Al pari di tutte le città del Sudafrica, Città del Capo ha una doppia personalità: è europea ma al tempo stesso non europea, africana e nel contempo non africana. La si potrebbe definire un ibrido fra mondo ricco e terzo mondo. Non esistono invece dubbi sul fatto che Città del Capo sia una delle città più belle del mondo. Anche il viaggiatore più distratto finirà per riservare nella propria memoria uno spazio alla città, alle sue montagne e al suo mare. Città del Capo è l'insediamento più vecchio del Sudafrica ed è dominata dalla mole della Table Mountain, una montagna dalla cima piatta e alta circa 1000 m. A poca distanza ci sono magnifici itinerari a piedi, vigneti e spiagge. Città del Capo ha fama di essere la città più aperta e rilassata del Sudafrica e probabilmente è la località più sicura di tutta l'Africa per un visitatore straniero.
Il centro della città si trova a nord della Table Mountain ed è sorprendentemente piccolo. La zona centrale viene spesso chiamata City Bowl (conca metropolitana) e comprende gran parte dei luoghi interessanti della città. Il Castle of Good Hope venne costruito fra il 1666 e il 1679 ed è uno dei più antichi edifici europei dell'Africa meridionale. Il South African Museum è un museo vecchio stile con innumerevoli vetrine di animali impagliati e vari diorami di dinosauri. Le sezioni dedicate alle culture indigene comprendono alcune ricostruzioni sorprendentemente realistiche delle comunità dei San (Boscimani). Il District Six Museum è un museo molto più semplice dedicato agli abitanti della vivace comunità che venne distrutta dalle ruspe del regime segregazionista. Il lungomare chiamato Victoria and Alfred Waterfront , a nord del centro cittadino, è una zona smaccatamente dedicata ai turisti che tuttavia evita la vistosa falsità di ricostruzioni analoghe realizzate in altre parti del mondo. È un luogo interessante e con una sua atmosfera, ricca di ristoranti, bar, locali in cui si fa musica, e poi ci sono negozi e un grande acquario inaugurato da poco. La zona rimane animata fino a tarda notte ed è perciò visitabile in ogni momento della giornata.
La funicolare di Table Mountain è un'attrattiva turistica talmente scontata e popolare che potreste avere difficoltà a convincervi che merita sia il fastidio sia la spesa. Dalla cima della Table Mountain nelle giornate limpide si gode una vista assolutamente magnifica e la sommità è attraversata da alcuni sentieri che risultano molto belli soprattutto in primavera, quando le piante sono in fiore. La Table Mountain è abitata dagli iraci, curiosi animali simili a roditori ma il cui parente più prossimo è l'elefante. I Kirtenbosch Botanic Gardens sul lato orientale della montagna, tra i più belli del mondo, sono dedicati quasi esclusivamente alla flora autoctona della regione.
Il City Bowl è un'ottima zona per cercare ostelli, guesthouse e alberghi. Sea Point, sull'Atlantico, a ovest del centro, è un altro buon posto in cui alloggiare. L'Observatory è un quartiere simpatico dove vivono molti studenti: è situato a est del centro ed è un po' fuori mano, ma vi si trovano ottime occasioni di pernottamento nella fascia dei prezzi economici e medi. Questo è anche un buon posto per mangiare, se trovate che lo scintillio del Waterfront vi abbia stancato.

Da Vedere:

City Bowl
E’ la “conca cittadina”, il centro della metropoli, situato in una depressione dominata dalla Table Mountain. In questa parte di Cape Town si trovano molte delle più interessanti mete turistiche. Tra esse troviamo quella che è la via principale della City Bowl, Long Street, fulcro della vita politica e commerciale di Capetown.
I Quartieri
L‘Observatory, situato a est del centro, è il quartiere degli studenti, mentre Adderley, situato nella parte meridionale di Capetown, è il centro della vita culturale della metropoli, con i suoi musei ed edifici storici. Da vedere nel quartiere Adderley, la storica strada chiamata Government Adderley, la Cattedrale di San Giorgio Martire.
Il Central è il quartiere dei centri commerciali. Da visitare la Grand Parade, una grande piazza che ospita le parate militari, il Town Hall (palazzo del municipio), e il Castello di Buona Speranza, uno dei più antichi edifici europei dell’Africa meridionale, costruito fra il 1666 e il 1679.
Bo-Kaap, situato alle pendici della Signal Hill, e’ il quartiere malese, residenza dal 1700 della comunità di origine orientale e musulmana. Numerose le moschee, assieme alle caratteristiche case dai molti sgargianti colori, abitazioni di artisti, e musulmani. Waterfront è il quartiere noto per il molo chiamato Victoria & Alfred Waterfront, che attira con suoi caratteristici bar e ristoranti, centro della vita notturna, molti turisti. In questa parte di Capetown si trova anche il museo marittimo e il Waterfront è il quartiere noto per
il molo chiamato Victoria & Alfred Waterfront, che attira con suoi caratteristici bar e ristoranti, centro della vita notturna, molti turisti. In questa parte di Capetown si trova anche il museo marittimo e il Two Oceans Aquarium, che ospita esemplari di fauna marina dell’Oceano Atlantico e dell’Oceano Indiano. , che ospita esemplari di fauna marina dell’Oceano Atlantico e dell’Oceano Indiano.
Costantinia
Conosciuta come il gioiello di Città del Capo, Constantia è la zona più esclusiva della città, disseminata di poderi, vigneti e ville in stile dutch scelte come luogo di residenza da vip o famiglie molto agiate, Costantinia Valley. Tra i poderi da visitare c'è il Groot Costantinia.
South African Museum
Il museo ospita testimonianze delle varie culture dell’Africa australe, e in particolare quella della comunità San(Boscimani). Tra le sezioni più interessanti, quella dedicata agli oggetti appartenenti al capitano Cook, fabbricati a mano dagli abitanti delle Isole del Pacifico, come gli oggetti Ndebele, creati con le perline.
Kirstenbosch National Botanical Gardens
Situati sul pendio occidentale della Table Mountain, I giardini botanici di Kirstenbosch si estendono per circa 530 ettari , di cui 36 sono aree coltivate. Qui è possibile ammirare 10.000 specie di piante , tra piante indigene sudafricane, piante medicinali e spezie profumate.

Edited by S o n i a - 31/7/2010, 10:00
 
Top
liche
view post Posted on 28/12/2009, 20:18




Johannesburg

Questa città viene chiamata con i nomi di Jo'burg, Jozi, eGoli o anche 'città d'oro' (ma mai Johannesburg) ed è di gran lunga la più grande del Sudafrica. È una città cresciuta troppo velocemente e disordinatamente e perciò in molte zone davvero brutta: tuttavia questi difetti sono compensati dalla sua ricchezza, dalla sua vitalità e da un clima gradevole. Molti potrebbero suggerire al visitatore di attraversare Jo'burg il più rapidamente possibile, tenendo le cose di valore ben nascoste e tuttavia, se volete conoscere il vero Sudafrica (e avete intenzione di cercare di capirlo), non potrete non inserire Jo'burg nel vostro itinerario. La divisione razziale in Sudafrica resta uno scoglio ancora molto difficile da superare, ma a Jo'burg avrete l'opportunità di incontrare molti neri su un piano di relativa parità sociale. A differenza di molte città sudafricane, dove i neri sono così pochi da farvi dimenticare di essere in Africa, il centro di Jo'burg è stato riconquistato dalla popolazione di colore e i marciapiedi sono affollati da venditori ambulanti neri e da bancarelle di ogni tipo. A Jo'burg è in crescita un movimento musicale e teatrale multirazziale.
Il centro della città ha una pianta regolare con strade tutte perpendicolari e parallele fra loro ed è facile girare. Le periferie settentrionali sono i ghetti del ceto medio bianco: sono asettici e isolati, con prati curati e molte Mercedes, dove gli unici neri sono le domestiche e gli autisti nelle loro divise impeccabili. Le cosiddette township nere, dove le condizioni di vita possono variare dallo spartano allo spaventoso, circondano invece il centro e offrono un grottesco contrasto le periferie settentrionali. Soweto è la township più importante: è un'enorme, tentacolare e a volte agghiacciante agglomerato di bungalow, case, capanne, baracche e dormitori. Quasi tutti i sudafricani bianchi ignorano completamente le condizioni di vita delle township e ben pochi di loro si sono mai addentrati in una di esse. Le township sono ancora in uno stato di grave disordine sociale, ma chi arriva da fuori non viene automaticamente considerato un intruso indesiderato ed è possibile visitarle. È consigliabile tuttavia ottenere informazioni da una fonte locale affidabile (e non affetta da isteria) prima di avventurarvisi. Potrebbe essere saggio unirsi a una visita organizzata oppure farsi accompagnare da un amico nero di cui ci si fida.
Per un certo periodo Hillbrow è stata una delle località più eccitanti del Sudafrica: una vera mecca per i bohémien, in grado di tenere testa a Soho e al Greenwich Village. Al giorno d'oggi, tuttavia, è forse il posto più pericoloso dell'intero paese, dominato da condomini altissimi e da alberghi economici occupati da clienti permanenti. Se non potete proprio fare a meno di venirci fatelo solo dopo aver capito bene come sia la situazione e, in ogni caso, non avventuratevi mai di notte.
Per molti viaggiatori la scelta di visitare Jo'burg sarà quasi obbligata perché molti voli internazionali arrivano qui. La città è anche un importante nodo dei voli interni.


Gold Reef City
Una ricostruzione molto fedele della città come era all'epoca dei cercatori d’oro. Intorno a questa zona le strade sono piene di laboratori di piccoli artigiani alle prese con questo metallo prezioso.
Hillbrow
Hillbrow fu il primo sobborgo ad essere chiamato durante l’epoca dell’Apartheid” Area Grigia”, nella quale cioè bianchi e neri potevano vivere e lavorare fianco a fianco. Hillbrow è ancora oggi una zona multirazziale.
Tra gli edifici di che meritano una visita, vi sono il Rissik St Post Office e la City Hall, due edifici risalenti all’ epoca coloniale, e Constitution Hill. In origine era una prigione destinata ai prigionieri negri; di essa sono ancora visitabili la sezione Number Four e l’Awaiting Trial Block, dove venivano condotti i detenuti in attesa di essere processati. Qui vennero rinchiusi i 156 imputati del processo per tradimento del 1956, guidati da Nelson Mandela.
Nell’Old Fort, che ospitava la Constitution Hill, si trova la nuova Corte Costituzionale del Sudafrica.
Newtown
Si tratta di una zona di Johannesburg piena di vita culturale e sociale, con i suoi caffè, punti di ritrovo e musei. A dominare Newton è il Nelson Mandela Bridge, il più lungo ponte di tutta l’Africa meridionale. L’area è molto animata e viva, ricca di eventi, musei e caffè.
Soweto
Situata a sud est del centro, Soweto (South-Western Township), è un sobborgo molto esteso, comprendente da 2,3 a 4 milioni di abitanti. Da vedere il Mandela Museum, in Vilakazi street, e Freedom Square, la piazza nella quale nel 1995 venne dichiarata la Carta della Libertà.
Top of Africa
Al 50° piano del Carlton Centre si trova quello che è chiamato Top of Africa: una piattaforma dalla quela è possibile ammirare un panorama mozzafiato che abbraccia tutta la città.
Apartheid Museum
Situato all’angolo con Gold Reef Rd , il Museo dell’Apartheid espone testimonianze dell’epoca in cui vigeva la segregazione razziale, con filmati e testi.

Edited by S o n i a - 31/7/2010, 10:02
 
Top
liche
view post Posted on 28/12/2009, 20:22




Durban

Durban è una grande città dal clima subtropicale situata nel nord-est del paese nella Provincia del KwaZulu-Natal. È un porto di importanza primaria sin dalla metà del secolo scorso e ospita la maggiore concentrazione di abitanti di origine indiana di tutto il Sudafrica. Nel 1983 a Durban arrivò anche Mohandas Gandhi per svolgere il proprio apprendistato. Al giorno d'oggi la notorietà della città è legata soprattutto al turismo, al fatto che sia una località ricca di divertimenti e con un'animata vita notturna. Il clima (e le acque dell'oceano, grazie alla Corrente di Agulhas) si mantiene caldo durante tutto l'anno e attira una folla di turisti sulle lunghe spiagge della città, dove si può praticare egregiamente il surf.
Oltre alle spiagge, 'Durbs' ha anche altre attrattive da offrire al visitatore, come l'imponente municipio che ospita una galleria d'arte che possiede una bella collezione di opere di artisti sudafricani contemporanei e un museo di scienze naturali piuttosto disordinato nel quale potrete vedere, fra tutto il resto, un'interessante raccolta di scarafaggi. Sempre nel centro della città trovate il museo di storia locale che offre uno spaccato seducente della vita nell'epoca coloniale, mentre l'African Art Centre presenta interessanti opere realizzate da artisti che vivono nelle zone rurali. Il quartiere indiano, che si trova a ovest del centro, gode di un'atmosfera vivace e animata che ben difficilmente troverete nei quartieri commerciali delle altre città sudafricane. Il fulcro di questa zona è costituito dal Victoria Street Market. Non tralasciate inoltre la Juma Mosque (la moschea più grande dell'emisfero meridionale) e l'Alayam Hindu Temple (il più vecchio e più grande tempio hindu del Sudafrica). Sfortunatamente questa zona non è considerata molto sicura nelle ore notturne.
Marine Parade, con il lungomare sulla spiaggia e le strade alle sue spalle, è il fulcro di Durban dove si addensano gli alloggi, locali in cui mangiare e anche quelli in cui divertirsi. Di notte molte persone si dirigono verso i ristoranti dei sobborghi settentrionali oppure nei grossi hotel e nei club del lungomare. Durban ha un aeroporto internazionale ed è ben servita da autobus e treni per tutte le principali città del Sudafrica.

Da Vedere:

Se le strade più centrali della città, dove il lusso è di casa, sono West Street e Victoria Enbankment, il fulcro della vita mondana della città è il Golden Mile, il lungomare di Durban: esteso per circa 5 km, con i suoi hotel internazionali, i grandi centri commerciali e i locali. Durban è conosciuta d’altra parte come la città più viva e divertente di tutta la costa. La zona offre anche molte occasioni di svago agli amanti del surf e del golf.
Una visita merita sicuramente il Victoria Street Market, il mercato dedicato alla cultura indiana, la cui comunità è ampiamente estesa e sviluppata a Durban. Il mercato, che si svolge nella zona attorno a Grey Street, è dedicato non solo a molti oggetti di artigianato locale, come gioielli ed ornamenti, ma anche a cibi e spezie della tradizione gastronomica Zulu ed erbe mediche usate dagli stregoni delle tribù.
Nella stessa zona di trova anche la Juma Mosque, la più grande moschea dell’emisfero meridionale.
Il Temple of Understanding Sri-Sri Radha-Radhanatah è invece il tempio degli Hare Krishna.
Tra le mete da privilegiare troviamo anche il Durban City Hall, il Municipio di Durban. Costruito nel 1910 seguendo il modello architettonico offerto dal municipio di Belfast, ospita al suo interno il Durban Museum, un museo di storia naturale del Natal e del popolo Zulu, e una galleria d’arte.
Da non perdere anche una visita alla vecchia stazione di Pine Street e al De Gama Clock, un tempio con orologio situato presso Victoria Embankment che venne donato dal governo portoghese nel 1877 per celebrare l’anniversario dello sbarco del navigatore portoghese Vasco De Gama, avvenuto proprio in quella zona.
Sea World è un vasto e spettacolare parco marino nel quale è possibile ammirare varie specie di animali: tartarughe giganti, squali, delfini e pinguini.
Il Botanic Garden è invece un parco naturale che ospita molte specie di piante tropicali e orchidee.
A nord è da visitare il Beachwood Mangroves Nature Riserve, una bellissima riserva naturale.
L'Umgeni River Bird Park è il parco dedicato a rari esemplari di uccelli esotici.
Da ricordare anche l’ uShaka Marine World, un delphinarium, che è anche uno dei più grandi acquari del mondo.
Kwa Muhle Museum è dedicato alla formazione della città e alla sua storia; ospita un’ampia documentazione riguardante i principali avvenimenti, come gli scontri tra indigeni e coloni.
Il Maritime Museum è un interessante museo nel quale è possibile ammirare i galeoni che viaggiavano attraverso l’Oceano Indiano per trasportare il te.

Edited by S o n i a - 31/7/2010, 10:07
 
Top
view post Posted on 31/1/2010, 16:08

Denis Bellone

Group:
Supermod
Posts:
1,398
Location:
Genova, Italia

Status:


In Sudafrica per i Mondiali
(da Libero: Il viaggio)

A tifare per l'Italia e a scoprire un Paese ricco di meraviglie. Tra spiagge selvagge, natura incontaminata, safari e città da esplorare. E ancora: pinguini, cormorani, whale watching. Ecco che cosa non vi dovete perdere


Ogni scusa è buona per riempire la valigia e partire. E poi quando ci sono i Mondiali anche chi non s'intende di calcio accende la tv. E allora perché non andarsi a vedere una partita dal vivo, magari organizzando un bel tour? L'occasione arriva proprio per la prossima estate e se avete una mezza intenzione di accompagnare gli Azzurri, prenotate ora biglietti aerei e dello stadio. La meta è di quelle tra le più allettanti: il Sudafrica. Per questo meraviglioso Paese non si tratta soltanto di un evento calcistico-mediatico, ma anche (o sorpattutto) di un'occasione di riscatto per un intero continente.

Il Sudafrica, che sarà il primo paese africano ad ospitare i Mondiali di calcio in programma dall'11 giugno all'11 luglio del 2010, avrà la possibilità di porre all'attenzione del mondo le problematiche del continente, oltre alle ricchezze e potenzialità di popolazioni con grande voglia di rivincita, pronte alle sfide del nuovo millennio. Uscito dal regime di segregazione razziale con una rivoluzione incruenta grazie al patriarca Nelson Mandela, premio Nobel per la pace, il Sudafrica è un paese grande e magnifico. Dopo tanti anni bui, oggi è anche un suggestivo laboratorio di integrazione culturale, dove però non mancano i contrasti tra le misere township della gente di colore e i quartieri della popolazione bianca.

Vedrete paesaggi vari e sorprendenti, incontrerete un mosaico di popoli e microambienti, coesistenti a volte in situazioni contraddittorie. Qui la natura assume mille volti: savane e foreste di eucalipti, montagne e canyon, fiumi e cascate. Il Sudafrica ospita inoltre alcune delle più belle spiagge del mondo: dalla distesa incontaminata del Cape Vidal nel KwaZulu-Natal, alla selvaggia Wild Coast nell'Eastern Cape, dalla colonia di pinguini di Boulders Beach nel Western Cape, fino alle spiagge soleggiate di Camps Bay vicino a Città del Capo. Da Port Elizabeth si può percorrere la famosa Garden Route e toccare le riserve di De Moop con dune bianche fino al mare. Ma il Sudafrica è anche il Capo di Buona Speranza, le colonie di cormorani e pinguini di Lamberts Bay, Hermanus da dove partire per l'avvistamento delle balene, e Città del Capo con il suo mercato dei fiori, il museo etnografico e il meraviglioso panorama che si gode da Table Mountain.

A far da cornice, gli spazi immensi di terra e di mare dove mozza il fiato l'emozione di poter osservare, come in pochi altri luoghi, tutta la varietà della fauna africana nel suo ambiente naturale. E le migliaia di piante, le bianchissime spiagge, le piccole baie e i dirupi sull'oceano. Un paradiso per chi ama la natura, ma anche un patrimonio che aggiunge ricchezza a un Paese già florido, come dimostrano le statistiche dei flussi turistici in forte crescita dall'Europa e soprattutto dai mercati asiatici. Ottima la cucina tradizionale, accompagnata da pregiati vini di produzione sudafricana che in quanto a qualità non ha nulla da invidiare alle più rinomate marche francesi e nostrane, che ci crediate o no. Parole d'ordine dunque: prenotare per tempo.
 
Top
5 replies since 12/12/2009, 19:17   2710 views
  Share