Finlandia, volontà e rispettosa convivenza, di Giuseppe Nania

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view post Posted on 26/1/2010, 16:58


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Finlandia, volontà e rispettosa convivenza
di Giuseppe Nania

tratto da www.ilreporter.com su Licenza Crative Common

Accolto sulle rive di un lago vicino Valkeala (Finlandia) a condividere la meravigliosa intimità della natura, elemento rigenerante di un popolo votato alla semplicità e alla purezza, vivo per qualche giorno immerso nel verde della foresta.

Fin dal primo impatto cerco di carpire da questi luoghi e annessa vita, il segreto di quel cocktail di volontà, grinta, tenacia e rispettosa convivenza col Creato che caratterizza i finlandesi e la loro storia.

Alberi dritti e perfetti. Altissimi e snelli. Eleganti. Che circondano innumerevoli e variegati specchi d’acqua. L’uomo è un educato intruso. Scorgo animali. Scatto tante foto e poi i doveri della vita nella foresta: trasportare l’acqua, spaccare la legna, pulire e cucinare e a fine giornata il rito ristoratore della sauna: porta d’accesso per comprendere la “finlandesità”.

Vicino al lago, protetta dagli alberi da sguardi estranei, una piccola casetta di legno sbuffa fili di fumo dal camino. Dentro sale il vapore caldo dalle pietre roventi e si espande l’aroma delle fronde di betulla che ci battiamo l’un l’altro sulla schiena.

Si chiacchiera un po’, in amicizia, non è necessario dire molto. Grondanti di sudore ci si avvia nudi a fare un tuffo nel lago. Poi una doccia e in silenzio il piacere di una birra fresca.

C’è un clima quasi mediterraneo. Lunghe giornate in cui il buio non trova più posto. È l’estate nordica. Una kuikka avverte della sua presenza, subito imitata in modo comico dai presenti.

Seduti attorno al fuoco, siamo inebriati dall’odore della makkara che cuoce sulla brace, dal sapore di quella che già gustiamo e da qualche sorso di birra appena pescata dal lago in cui sono a bagno per tenerle fresche.

Tentando di cantare a cappella “kalliolle kukkulalle” e altre canzoni più o meno popolari, versiamo serenamente il nostro tributo di sangue all’antico ma più che mai presente dio zanzara. La notte non ha notte ma i giorni hanno pur sempre una fine.

Vinto dalla luce perpetua, lascio gli altri a riposare e mi godo il posto per qualche ora in solitudine. C’è armonia tutto intorno. L’odore di marcio e quello della nuova vegetazione che ne prende il posto.

Lo scoppiettio del legno di betulla nella stufa e il calore della sauna e le fredde acque che purificano corpo e spirito. Il peso dell’ascia che spacca il legno, il fluido affondare del remo nell’acqua. Gli inverni estremi di cui ho sentito racconti.

Sono tutti elementi di un mondo arcaico. Mitico. Che persiste reale nella periferia nordica di un’Europa sempre più mutata da menti di acciaio e ingranaggi. Mi chiedo come facciano tutte le frustrazioni della vita moderna a rimanere fuori da questo angolo di mondo, fuori persino dalla mia mente in questi pochi giorni in cui le piccole cose si sono rivalutate ai miei occhi.

E le uniche risposte che trovo sono la semplicità, il reale valore delle cose e la volontà di ogni uomo. Sono tanti i mondi possibili e non sempre è facile descriverli.

Forse le mie parole non sono del tutto obiettive. Sicuramente si trascinano sull’onda delle mie passioni. È necessario sentirle sulla pelle le esperienze. Vivere le diversità per capirle.

Viaggiare per conoscere altre vite e altri se stessi.
 
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