La Spagna: introduzione al paese

Un paese che ci assomiglia nella lingua, nell'aspetto fisico dei suoi abitanti, nelle tradizioni legate al cattolicesimo, nel procedere a strappi, tra lunghe crisi e periodi di formidabile crescita.

"In mano a Franco, diceva Indro Montanelli, la Spagna fu un paese immobile. Un'immobilità che gli costò un ritardo di mezzo secolo, oltre quello che già aveva sul resto d'Europa..."

Ma una volta dentro l'Unione Europea, la Spagna ha cancellato gli anni di buio, iniziando una corsa che ha fatto parlare di miracolo. E non è stato solo un miracolo economico, ma anche istituzionale, perchè da paese centralizzato da una dittatura, in un ventennio è divenuto un esempio di federalismo. Per dirla in lingua, ha compiuto una "Reconquista" del passato e le sue regioni e le sue città hanno ricominciato a crescere e ad abbellirsi. Durante il franchismo e negli anni in cui la Spagna era il fanalino di coda dell'Europa si guardava quasi con imbarazzo lo splendore di Granada e di Cordova e la grandiosità metropolitana di Madrid e Barcellona, perchè sembrava impossibile che un paese così ricco di cultura, il paese del Don Chisciotte e di una lingua diffusa in tutte le Americhe fosse precipitato nel baratro. La Reconquista di oggi, che abbraccia un pò tutti i campi della società, dalla musica, al cinema, all'architettura e che ha fatto esplodere la vivacità e la voglia di divertirsi degli spagnoli, in campo economico ha espresso tante sfide, rivolte soprattutto verso i mercati europei. Il boom, tra l'altro, ha lanciato la Spagna di nuovo verso il Sudamerica, questa volta senza i cannoni, ma con i capitali accumulati dalle sue multinazionali del credito, delle telecomunicazioni, del petrolio: una scommessa tutta da verificare nel prossimo decennio.