Andalusia

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view post Posted on 3/8/2010, 14:06


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Andalusia

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Storia, arte e natura: in queste tre parole è concentrata l’essenza di una delle zone più “calde” d’Europa. Fin dai tempi antichi l’Andalusia esercitò un fascino irresistibile sui viaggiatori. La regione più estesa e la seconda in numero di abitanti della penisola iberica unisce, in un vertice, due continenti: l’Africa e l’Europa s’avvicinano in questa terra di contrasti, caratterizzata da un clima generoso, lunghe spiagge dorate, ripide sierre, immense pianure dove s’adagiano paesi e città ricche di monumenti. Bagnata dalle acque dell’Atlantico e del Mediterraneo, è l’insieme di otto province: cinque si specchiano nell’oceano e nel mare, le altre tre sono interne. Secondo le statistiche del 1999, gli abitanti sono più di 7.300.000; il capoluogo è Siviglia. La Giralda è il simbolo di questa città, lambita dal Guadalquivir: il fiume che attraversa i territori andalusi da est a ovest. La Alhambra, uno dei monumenti più visitati in tutto il mondo, s’innalza a Granada. Il segno d’identità di Cordova è la Moschea; Almeria e Malaga sono rappresentate dalle cittadelle arabe, Cadice dalla baia, Huelva dalle paludi, Jaén dagli oliveti. Il fascino della regione non risiede soltanto nelle città importanti. Diversi luoghi racchiudono tesori che fanno la gioia dei turisti. Prendere il sole sulle spiagge di sabbia sottilissima, dedicarsi agli sport invernali nella stazione sciistica ubicata più a sud di tutta l’Europa, visitare le vecchie chiese e i palazzi disseminati un po’ dappertutto e rimasti a testimonianza della storia passata, sono solo alcune delle molte possibilità che offre l’Andalusia. Avviata ormai verso un progresso inarrestabile, essa dispone di un’infrastruttura alberghiera considerevole e di ottimo livello. Soddisfare le richieste dei visitatori più esigenti è facile per una terra che vanta tradizioni quali la tauromachia, il flamenco... per non parlare della cucina tipica “marittima” e di quella “montana”, capaci di suscitare ammirazione in chi le prova.

Clima e territorio
L’Andalusia si trova nella zona meridionale della Spagna. È la regione seconda per estensione del paese. Le sue otto province occupano 87.268 km2. L’indomito Atlantico s’infrange sulla costa nei pressi di Huelva e Cadice, il tranquillo Mediterraneo bagna Cadice, Malaga, Granada, Almeria. Confina a nord con l’Estremadura, Castiglia-La Mancia, Murcia; a ovest con il Portogallo. Il passo naturale di Despeñaperros collega l’Altopiano (Meseta) alla Valle del Guadalquivir. Da esso parte una lunga fascia montuosa che prende il nome di Sierra Morena e che a nord costituisce la spina dorsale delle province di Jaén, Cordova, Siviglia e Huelva. Più in basso, si apre la depressione del Guadalquivir: il fiume più lungo e copioso della regione, che a Siviglia diventa navigabile. Le terre basse dell’Andalusia sono sostituite dalle paludi, ideali per le colture che hanno bisogno d’umidità. Il massiccio “penibético” forma la Sierra Nevada, su cui spiccano due delle le cime più elevate della Penisola: il Mulhacén (3.481 metri) e il Veleta (3.398 metri). Le sue propaggini arrivano fino a Ronda e cedono il passo alla Axarquía di Malaga. La provincia di Granada ospita l’altopiano di Baza e Huéscar, quella di Almeria il deserto di Tabernas: unico territorio desertico esistente in Europa. Sono diverse le zone che godono di microclimi del tutto particolari. Sul litorale andaluso il sole splende per oltre tremila ore all’anno. Ciò spiega il fatto che si tratti di una delle regioni più calde d’Europa. Il clima, mediterraneo-temperato, favorisce estati calde e secche ed inverni miti. Le precipitazioni sono piuttosto irregolari e danno luogo a grandi contrasti. In alcuni punti come il deserto di Tabernas praticamente non piove mai però la sierra di Grazalema, nella provincia di Cadice, presenta una percentuale di piovosità tra le maggiori della Spagna. Come se ciò non bastasse, il freddo “alpino” della Sierra Nevada non ha niente a che vedere con il clima benevolo della Costa Tropicale. Senza uscire dalla provincia di Granada, in uno spazio di 33 chilometri è possibile passare da -10 ºC a + 22 ºC.

Patrimonio artistico
Diversi scavi e reperti archeologici riportati alla luce testimoniano l’importanza che la regione ebbe per i primi abitanti. Le tribù del Neolitico si insediarono nella valle del Guadalquivir. Lasciarono dolmen imponenti in alcune zone: Antequera (in provincia di Malaga), Valencina de la Concepción (nella provincia di Siviglia), Trigueros (nella provincia di Huelva). Gli splendidi sarcofaghi recuperati ed esposti presso il museo di Cadice appartengono alla cultura fenicia, che fondò la città e la chiamò Gades. Gli iberici scelsero come culla Jaén; nel suo museo sono custoditi pregiati gruppi scultorei che risalgono a questo popolo preromano, caratterizzato da un’intensa attività commerciale. Il dominio di Roma ci è ricordato dagli scavi archeologici di due località che si trovano nella provicia di Siviglia: Italica e Carmona. L’eredità musulmana si mostra con segni evidenti un po’ dappertutto ma specialmente a Granada e Cordova. L’Alhambra e la Moschea, dichiarate Patrimonio Mondiale, sono due dei complessi storico-artistici più visitati al mondo. Moschee, castelli e torri-vedetta rimangono in piedi in diversi punti, a testimonianza della ricchezza che per otto secoli contraddistinse Al-Andalus, luogo d’incontro e di scontro tra due culture diverse: quella musulmana da una parte e quella cristiana dall’altra. Quando i sovrani di Castiglia riuscirono infine a impadronirsi della regione, incominciarono a proliferare gli edifici e i monumenti in stile gotico. Jaén, porta d’accesso delle truppe cristiane, fu la prima ad accettare i nuovi canoni artistici. In cittadine quali Úbeda e Baeza sorsero chiese e palazzi, casoni e costruzioni civili a cui con il passare del tempo si aggiunse un tocco rinascimentale. Il culmine fu raggiunto dalla Cattedrale di Siviglia, che risale alla fine del medioevo. Lo stile rinascimentale è ricorrente nella piazza centrale (plaza mayor) di parecchie località situate nelle province di Jaén e Granada. La Cattedrale di Jaén, nonché il Palazzo di Carlo V a Granada -all’interno del complesso dell’Alhambra-, costituiscono due splendidi esempi dello stesso. Per quanto concerne il barocco, meritano un cenno a parte Ecija e Carmona (nella provincia di Siviglia). Decine di templi, conventi e monasteri riempirono il territorio andaluso: il più rappresentativo resta la Certosa granadina. Non possiamo inoltre non accennare a Priego e Lucena, nella provincia di Cordova, dove si trovano rispettivamente il santuario dell’Assunzione e quello di San Matteo, sovraccarichi di ornamenti e sontuosi elementi decorativi. L’architettura coloniale, molto estesa in Andalusia grazie alla ricchezza portata dall’America, si riflette in edifici quali l’Archivio delle Indie a Siviglia, il monastero de La Rábida a Huelva e la Cattedrale a Cadice. Sono tipiche dell’architettura popolare le bianche tenute sparse per tutta la campagna. Un discorso a parte meritano le arene “plazas de toros” di cittadine come Ronda, che rappresentano la denominata architettura romantica. Nel XX secolo, l’Andalusia abbracciò le nuove correnti architettoniche europee. Edifici industriali, modernisti, storicistici e moderni sono ubicati in vari punti della regione. Dobbiamo infine ricordare che l’Esposizione Universale del 1992 ha lasciato tracce importanti a Siviglia.

Patrimonio naturale
Il 17% dell’intera superficie regionale entra nella categoria di “spazio naturale protetto”. Esistono due parchi nazionali, Doñana e Sierra Nevada, nonché ventidue parchi naturali distribuiti lungo la fascia costiera e l’interno. Sono 28 le riserve naturali, che nella maggior parte dei casi occupano zone umide e favoriscono pertanto il mantenimento di una flora e una fauna abbondanti. A tutto ciò bisogna aggiungere una trentina di “aree naturali”: denominazione più generica che comprende molto spesso zone ricche dal punto di vista geologico. Doñana e Sierra Nevada sono state dichiarate dall’Unesco Riserva della Biosfera, titolo concesso ad altre cinque zone protette: Sierra de las Nieves (nella provincia di Malaga); Sierra de Grazalema (nella provincia di Cadice); Cabo de Gata (nella provincia di Almeria); las Marismas del Odiel (nella provincia di Huelva); Cazorla, Segura e las Villas (nella provincia di Jaén). Quest’ultimo è il parco più esteso della Spagna e il secondo d’Europa. Lungo il litorale troviamo gran parte del patrimonio naturale andaluso. È il caso del Parco Naturale di Cabo de Gata-Níjar (nella provincia di Almeria), della Baia di Cadice e del Parco Nazionale di Doñana. Il litorale stesso è diviso in quattro coste che prendono nomi diversi: la Costa di Almeria, situata nella provincia omonima; la Costa Tropicale, nella provincia di Granada; la Costa del Sole, nella provincia di Malaga; la Costa della Luce, nelle province di Cadice e Huelva.
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Fonte: Instituto de Turismo de España, foto trovate in web

Edited by S o n i a - 3/8/2010, 16:20
 
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view post Posted on 3/8/2010, 15:53


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view post Posted on 3/8/2010, 16:09


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