Barcellona

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view post Posted on 5/8/2010, 09:14


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Barcellona




Barcellona è una città di circa 1.600.000 abitanti, capoluogo della Catalogna, .ubicata nella zona pianeggiante che unisce le montagne al mare, compresa tra i fiumi Besós e Llobregat. È la seconda città della Spagna per numero di abitanti. Una delle principali caratteristiche è la coesistenza di due lingue “ufficiali”: lo spagnolo o castigliano e il catalano, autoctono.
Barcellona è una città aperta e cosmopolita, con un ricco patrimonio acquisito nel corso dei secoli, che testimonia le diverse civiltà che contribuirono a forgiarlo.
Della primitiva colonia romana Barcino, fondata nel I secolo a.C., restano importanti ruderi nell’area denominata oggi Quartiere Gotico (Barrio Gótico). Il Medioevo assistette ad una fase di sviluppo urbanistico che raggiunse il culmine quando la corona aragonese estese il suo dominio a tutto il Mediterraneo, stabilendo nuove relazioni commerciali e vincoli culturali. A metà del XIX secolo, il progetto di costruzione dell’Eixample (Ampliamento) fu la risposta alle sue esigenze d’espansione fuori dal nucleo medievale. Il processo d’industrializzazione e la fioritura delle arti contribuirono in maniera decisiva all’auge del movimento liberty, vissuto dalla metropoli alla fine del secolo scorso. Restano a testimonianza le opere dei grandi architetti appartenenti a detta corrente, che le danno un aspetto unico, inconfondibile e del tutto peculiare. Scelta come sede dei Giochi Olimpici nel 1992, la città ricevette un ulteriore impulso, approfittando dell’occasione per modernizzarsi: alle costruzioni nuove s’aggiunse il miglioramento delle infrastrutture già esistenti, a dimostrazione di un’enorme capacità organizzativa.
Negli ultimi tempi Barcellona è diventata una meta turistica importantissima. Il clima gradevole -la temperatura media s’aggira sui 17 gradi centigradi-, il patrimonio artistico, l’attività costante nell’ambito economico e culturale, attirano oltre tre milioni di visitatori ogni anno. Capitale indiscussa della corrente Liberty, Barcellona conserva cinque capolavori appartenenti a questo stile, dichiarati dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità: il Parco Güell, il Palazzo Güell, la Casa Milà o “La Pedrera”, il Palazzo della Musica Catalana e l’Ospedale della Santa Croce e San Paolo (Hospital de la Santa Creu i Sant Pau). Parecchi servizi rendono facile e piacevole la visita cittadina: dal Bus Turístic alla Barcelona Card, includendo l’Art Ticket, la Ruta del Modernisme e i Walking Tours.


Indice:
Storia e architettura
Luoghi di interesse turistico
Trasporti pubblici
Itinerari in città
Nei dintorni

Per informazioni: www.barcelonaturisme.com







Fonte: Wikipedia + Instituto de Turismo de España, foto trovate in web

Edited by S o n i a - 9/8/2010, 09:47
 
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Storia e Architettura

Storia
Secondo la leggenda, a fondare Barcino fu il cartaginese Amilcare Barca, padre di Annibale. In realtà l'esistenza di una Barcellona punica non si è mai potuta provare, così come sembra non avere molto più fondamento la nascita e lo sviluppo di un insediamento greco nelle immediate vicinanze della città. È probabile che i primi abitatori di Barcino fossero delle genti di origine ibera. Successivamente i Romani riorganizzarono la città come un castrum (un campo militare fortificato), situato a Mons Taber, una collina dove oggi sorgono da una parte il municipio e dall'altra la sede della Generalitat de Catalunya (Plaça de Sant Jaume). La città fu battezzata dai Romani con il nome di Colonia Iulia Augusta Faventia Paterna Barcino. L'organizzazione antica delle strade è ancora visibile nelle cartine del centro storico e dalle mura romane rimaste in piedi.
La città fu poi conquistata dai Visigoti nel V secolo, dai Mori nel VIII secolo, dai Franchi nell'anno 801. Questi ultimi ne fecero la capitale del contado di Barcellona. Fu poi saccheggiata dal hajib omayyade Almanzor nel 985.
A partire dal X secolo Barcellona visse un lungo periodo di prosperità che continuò anche quando, nel 1137, per un gioco di alleanze, si unì al regno di Aragona, diventandone il centro più rappresentativo. La città divenne uno dei maggiori porti del Mar Mediterraneo (i suo mercanti e armatori rivaleggiavano con i genovesi); il centro si arricchì di sontuosi edifici gotici e, tra il XIII e il XIV secolo, due nuove cinte murarie ne fortificarono il cuore medievale.
Nel XIV secolo, la città entrò in un periodo di decadenza che si protrasse nei secoli successivi. L'unione con il regno di Castiglia, iniziata con il matrimonio tra Ferdinando II di Aragona eIsabella di Castiglia nel tardo '400, segnò il termine dell'indipendenza della Catalogna.
L'industrializzazione dell''800 è proseguita in tutto il '900 risollevando l'economia, e la città tornò a essere un importante centro commerciale, politico e culturale. Testimoni ne sono le due Esposizioni Universali organizzate nel 1888 e nel 1929. Nella seconda metà del XIX secolo il progetto di abbattere le antiche mura medievali fece spazio a l'Estensione (in catalanoEixample) che allargò i confini della città fino a inglobare i paesini della vicina periferia. Fu il caso di Gràcia, Sarrià, Horta, Sant Gervasi de Cassoles, Les Corts, Sants, Sant Andreu de Palomar e Sant Martí de Provençals.
Durante la Guerra Civile Barcellona si schierò dalla parte della Repubblica. Durante la guerra, la città fu bombardata in diverse occasioni principalmente dall'Aviazione Legionaria italiana, ma anche dalla Legione Condor, nazista, al servizio del generale Franco. Ci furono 385 bombardamenti, i quali causarono 2750 morti. La città fu occupata il 26 gennaio 1939 dall'Esercito franchista. Il regime abolì le istituzioni politiche autonome e l'uso della lingua catalana. Durante i 36 anni della dittatura, Barcellona si vide nuovamente in un periodo di decadenza sociale e culturale. La forte immigrazione (essenzialmente dal sud della Spagna) iniettò nel substrato cittadino un gran numero di abitanti di lingua spagnola, riducendo l'impatto del catalano.
Alla fine degli anni settanta, il ritorno della democrazia portò anche un recupero dell'identità politico-culturale catalana. Barcellona iniziò un nuovo sviluppo culturale e urbanistico che l'ha trasformata nella moderna metropoli del presente. I Giochi Olimpici, organizzati nel 1992, contribuirono molto allo sviluppo della capitale catalana. Negli anni che vanno dalla designazione olimpica nel 1986 al 1992, Barcellona si trasformò radicalmente, rinnovandosi, ampliandosi e promuovendo la sua immagine ovunque nel mondo.

Architettura
La città ha una lunga e ricca storia architettonica, iniziando dagli antichi resti dell'accampamento romano al quale seguì la fondazione di Barcellona, del quale però restano solo alcuni resti archeologici o frammenti dispersi, come: le colonne del tempio di Augusto che si conservano dentro all'edificio del Centro Excursionista de Cataluña, i resti di Barcino nel sottosuolo della città (integrati dentro il Museo di Storia di Barcellona) o le antiche mura. Inoltre si conservano anche testimonianze dell'architettura romanica, come la chiesa di San Pau del Camp o la cappella de Marcus
Del periodo medievale si conservano numerosi edifici alcuni dei quali molti importanti, specialmente le opere gotiche che proliferano nel centro storico soprattutto nel Barri Gòtic, la Catedral de Santa Eulalia, la Chiesa di Santa María del Mar, caretterizzata dalla sua austerità e armonia nelle dimensioni che la rendono una delle opere più rilevanti del gotico catalano, o anche il Drassanes uno dei pochi esempi di cantiere navale gotico ancora esistente in europa. Sempre di epoca medievale gli edifici come il salón del Tinell, il Palacio del Lloctinent o il Palacio de la Generalidad de Cataluña. Risaltano anche i palazzi di importanti e ricche famiglie della città costruite attorno ad un cortile come quello che attualmente ospita il museo Picasso.
Dopo un periodo poco rilevante architettonicamente in città, dovuto al fatto che le mura impedivano uno sviluppo della città, e anche per la penuria economica in cui versava la città a seguito della guerra di successione, si riuscirono a realizzare alcune opere importanti grazie ai terreni ottenuti dalla chiesa mediante la Desamortización di Mendizábal. Questi terreni permisero la costruzione della Plaça Reial, e la notabile costruzione in acciaio del mercato della Boqueria. Anni dopo un nuovo movimento architettonico prese forza a Barcellona, grazie anche ad un momento di grande ricchezza ed espansione della città oltre le mura, il Modernismo.
Barcellona è conosciuta come capitale del modernismo, per la grande quantità e qualità delle opere architettoniche che conserva, gioielli come l'Hospital de la Santa Creu i Sant Pau o il Palau de la Música Catalana di Lluís Domènech y Montaner, o il Palau Macaya di Josep Puig i Cadafalch, ma senza dubbio l'architetto modernista più conosciuto è Antoni Gaudí, la sua opera più importante che attrae ogni anno milioni di visitatori da tutto il mondo è la Sagrada Familia, che Gaudì ha lasciato incompiuto e che ancora oggi è in costruzione grazie alle donazione di privati e dei visitatori, è previsto che la sua costruzione termini verso il 2020. Altre opere di Gaudì sono il Parc Güell, la Casa Milà, conosciuta anche come La Pedrera, e laCasa Batlló.
La città possiede anche numerosi esempi di architettura contemporanea. Spicca sicuramente il Padiglione tedesco di Ludwig Mies van der Rohe, costruito per l'Expo 1929 o la Fundació Joan Miró dell'architetto catalano Josep Lluís Sert. Dopo la guerra civile, la città rimase sotto il controllo del regime franchista che bloccò ogni tipo di movimento popolare, movimenti che erano stati alla base delle opere più importanti di Barcellona. Fu solo anni dopo la restaurazione della democrazia, grazie ai Giochi Olimpici del 1992 che la città rivisse una tappa di grande trasformazione che diede origine a opere come il Palau Sant Jordi diArata Isozaki, la Torre de Collserola di Norman Foster e la Torre de telecomunicaciones de Montjuïc di Santiago Calatrava. Prima dei Giochi si ristrutturò anche l'Aeroporto di Barcellona su progetto di Ricardo Bofill. Nella tappa "post-olimpica" la città ha continuato uno sviluppo architettonico notevole, costruendo edifici come il MACBA di Richard Meier, la Torre Agbar di Jean Nouvel, e i progetti di una nuova stazione ferroviaria la Sagrera, e la Torre del Triángulo Ferroviario di Frank Gehry. Altri progetti, come l'edeificio del Forum di Jacques Herzog e Pierre de Meuron sono stati sviluppati in occasione del Forum Universale delle Culture.
Nel 1999 la città di Barcellona fu premiata dalla RIBA ("Royal Institute of British Architects") con la "Royal Gold Medal", un premio solitamente attribuito ad architetti per l'insieme delle proprie opere e che per prima ed unica volta fu attribuito ad una città e non ad un architetto individuale.
 
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Luoghi di interesse turistico

A Barcellona si ha la possibilità, percorrendo a piedi le strade, di trovare tracce della sua storia millenaria, dalle rovine romane e della città medievale fino ad arrivare ai quartieri del modernismo catalano, con i suoi edifici caratteristici, i suoi isolati quadrati, i suoi viali alberati e le sue strade larghe.
Alcuni esempi del modernismo sono gli edifici del Quadrat d'Or nel quartiere dell'Eixample, le opere di Antoni Gaudí e il Palau de la Música Catalana di Lluís Domènech i Montaner, dichiarato nel 1997 patrimonio dell'umanità dall'Unesco e situato nel quartiere di Sant Pere, accanto a Via Laietana. Non meno importanti sono i contributi architettonici, sempre d'impianto modernistico, di Josep Puig i Cadafalch.

Barrio Gotico
All'interno del Barri Gòtic, nella Ciutat Vella, da notare la bellissima Cattedrale di Sant'Eulalia, dedicata alla patrona della città. La cattedrale è liberamente visitabile in alcune ore del giorno, altrimenti l'entrata è a pagamento e comprende non solo la chiesa ma anche i musei annessi all'interno dei palazzi collegati alla cattedrale tra cui il Palau del Lloctinent che fa da sfondo alla Plaça del Rei. Sempre nel Barri Gòtic si trovano altre due chiese degne di nota, Santa Maria del Mar e Santa Maria del Pi.

La Rambla
Tra i luoghi di maggior attrazione è necessario ricordare Las Ramblas (in spagnolo) o Les Rambles (in catalano), viale situato tra Plaça Catalunya, centro della città moderna, ed il Porto Antico. La strada, sia di giorno che di notte, è colma di gente e lungo il suo marciapiede centrale si possono trovare giornalai, fiorai, venditori di uccelli, artisti di strada, caffetterie, ristoranti e negozi. In prossimità del porto è frequente incontrare bancarelle dove si esercitano e lavorano pittori e disegnatori. Passeggiando lungo Les Rambles si possono ammirare vari edifici di interesse come il Palazzo della Virreina, il colorato Mercato della Boqueria, considerato uno dei mercati più antichi d'Europa, e il famoso Teatro del Liceu, in cui vengono rappresentati opere e balletti. Anche le strade laterali sono caratteristiche; una di queste, molto breve, conduce alla Plaça Reial, una piazza con palme ed edifici i cui portici ospitano birrerie e ristoranti e nella quale, durante il fine settimana, si riuniscono i collezionisti di francobolli e di monete.
Le Ramblas terminano arrivando al Porto Antico, dove si trova la statua di Cristoforo Colombo (Cristobal Colón) che, con il dito puntato, indica metaforicamente la direzione del Nuovo Continente. A pochi passi da lì, si incontra il Museo Marittimo dedicato soprattutto alla storia navale del Mar Mediterraneo. Il Museo è situato nei cantieri navali medioevali.

La Sagrada Familia e altre opere di Gaudì
Barcellona è la città dove ha vissuto e lavorato l'architetto Antoni Gaudí, le cui opere attraggono ogni anno molti turisti da tutto il mondo. La più nota è la chiesa della Sagrada Familia, il cui nome completo in catalano è Temple Expiatori de la Sagrada Família (Tempio espiatorio della Sacra Famiglia), che Gaudí lasciò largamente incompiuta e che è tuttora in costruzione dal 1882. In base ai moderni mezzi e materiali si prevede che verrà ultimata intorno al 2020.
Tra le altre opere di Antoni Gaudí, le più famose e importanti sono il Parc Güell, la Casa Milà, meglio conosciuta con il nome di "La Pedrera", Casa Batlló, Palau Güell e Casa Vicens.

Musei
Tra i musei dell'arte di Barcellona rivestono un grandissimo interesse quello della Fundació Joan Miró, dove si possono ammirare alcune opere del pittore maiorchino e dove vengono realizzate esposizioni itineranti provenienti da tutti i musei del mondo; il Museu Picasso, contenente una importante collezione di opere poco conosciute del famoso pittore che risalgono al suo primo periodo. Nel Museo Nazionale dell'Arte catalana (MNAC) si trova una delle più grandi collezioni di arte romanica del mondo. Tra questi di speciale interesse sono gli affreschi romanici trasferiti al museo direttamente da cappelle e chiese di tutta la Catalogna.
Nei quartieri moderni ci sono diverse strade e viali come il Passeig de Gràcia, la Rambla de Catalunya e la Avinguda Diagonal (o Avenida Diagonal in spagnolo), in cui sono presenti le marche internazionali più conosciute e dove ci sono negozi di famose case di moda, articoli in pelle, gioiellerie e altro.

Montjuic e Tibidabo
Per godere di uno splendido panorama di tutta la città si può salire a Montjuïc, il piccolo monte situato vicino al porto, sulla cima del quale si trova il Castell de Montjuïc, un'antica fortezza militare che servì per vigilare l'entrata a Barcellona dal mare, e il già menzionato Museo Nazionale dell'Arte catalana. Sempre a Montjuïc si trova il giardino botanico, che dispone di una collezione unica di cactus.
Un altro luogo dal quale godere di una bellissima vista su di Barcellona è la montagna del Tibidabo, dove si può salire anche con una funicolare, e dove si trova un parco di divertimenti.

I parchi
Barcellona conta numerosi parchi. I più conosciuto sono il Parc Güell opera di Antoni Gaudí situato nel distretto di Gracia, il parco di Montjuich, situato sulla cima della montagna omonima e il Parque de la Ciudadela (Parc de la Ciutadella), situato nel centro della città e nel cui interno si trova il Parlamento della Catalogna e il parco zoologico della città. Recentemente è stato inaugurato il Parco della Diagonal Mar, il più grande della città, disegnato da Enric Miralles.









Edited by S o n i a - 5/8/2010, 16:46
 
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Trasporti pubblici

Metro: La rete di trasporti pubblici di Barcellona conta la rete della Metropolitana di Barcellona che arriva in tutti gli angoli della città, composta attualmente da nove linee con 150 stazioni e 115km di estensione.

Bus e tram: Ci sono inoltre linee di tram e una flotta di oltre 1000 autobus urbani che garantiscono un servizio molto efficiente. Tutti i mezzi di trasporto menzionati fin ora, sono integrati, questo significa che le tariffe sono uguali, e che è permesso usare i diversi mezzi senza dover pagare ogni volta un nuovo biglietto.
Per mappe e orari vedere il sito ufficiale: www.tmb.cat

Bus Turistico: Un altro servizio di trasporto pubblico in città è il Bus Turistico, un flotta di autobus a due piani scoperti con rotte che hanno come stazioni i principali punti di interesse turistico della città e un servizio di audioguida a bordo. Questo servizio non è integrato nel sistema di trasporto urbano e funziona con biglietti validi per un giorno.

Taxi: Il servizio di taxi di Barcellona risulta molto caratteristico e inconfondibile per i suoi colori caratteristici. I veicoli sono neri con le porte gialle.

Biciclette: Gli amanti dell'ambiente e dell'attività fisica possono usare la bicicletta per muoversi in città. La città di Barcellona possiede un'ampia rete di Bike sharing diffusa in tutta la città, conosciuta con il nome di "bicing".
 
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Itinerari in città

Per conoscere una città non c’è niente di meglio che passeggiare tranquillamente lungo le sue strade e piazze. Osservare per scoprire il fascino di un quartiere, la gente che vive in esso, i resti del patrimonio storico-artistico... rappresenta un’esperienza unica. Ecco alcuni itinerari per scoprire questa splendida città itinerari. Eccezion fatta per quello dedicato a Gaudí, tutti s’ispirano a criteri di vicinanza geografica, essendo possibile percorrerli -del tutto o in parte- a piedi.

Gli itinerari
Barrio Gotico
La Rambla
La Ribera
Facciata marittima
Eixample e Liberty
Itinerario Gaudí
Parco di Montjuïc
Tibidabo e Collserola
Diagonal e Pedralbes

Edited by S o n i a - 7/8/2010, 11:07
 
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Barrio Gotico

Il Quartiere Gotico è il vero cuore cittadino. In epoca remota, qui sorse Barcino: colonia romana cinta da mura; da allora in poi è stato il centro storico, religioso e politico per antonomasia. Fino agli inizi del XX secolo era noto come “il quartiere della Cattedrale”. La decisione delle Autorità Municipali di costruire alcuni elementi neogotici per mettere in rilievo l’importanza del complesso monumentale, le valse l’attuale denominazione di “Barrio Gótico”. Una bella passeggiata attraverso le stradine e piazzette riservate al traffico pedonale, sarà sufficiente per richiamare alla memoria le vicende del passato, in netto contrasto con i musicisti, le fiere e i mercatini che le riempiono oggigiorno... come le celebrazioni festive quali la Sardana (danza popolare catalana che si esegue in cerchio, accompagnata dal suono della cobla o orchestra), che si balla di fronte alla cattedrale tutte le domeniche, a mezzogiorno. Il primo itinerario suggerito è piuttosto corto ma “denso”. Incomincia dalla scalinata della Cattedrale, tempio gotico costruito nei secoli XIV e XV, nonostante il frontespizio della facciata sia stato portato a termine solo alla fine del XIX, grazie al generoso contributo di un ricco banchiere. All’interno spiccano: la cappella del Cristo di Lepanto, il magnifico coro, la cripta di Sant’Eulalia, copatrona della città insieme alla Madonna della Mercede. Un ascensore sistemato vicino all’abside porta alla terrazza: il panorama che si scopre è sorprendente. In plaza Nova svettano due torri della muraglia romana; ai loro piedi, in omaggio all’antica colonia romana, sono visibili sette lettere in bronzo che formano il nome Barcino. Molto ben conservate nella parte inferiore, queste torri presiedevano una delle quattro porte d’accesso della cinta muraria. Imboccando la calle (via) del Bisbe, sul marciapiede di sinistra e di fronte alla cappella dedicata a Santa Lucia, s’erge la Casa de l’Ardiaca, antica dimora dell’Arcidiacono della cattedrale. La casa risale all’XI secolo ed è stata ristrutturata diverse volte. Vale la pena di visitare il bel cortile, con la palma che spicca sullo sfondo dell’edificio. Prendendo la prima viuzza a destra, s’arriva in piazza San Filippo Neri, dove si sente una sensazione di pace: nel giardino, abbellito da una fontana al centro, s’ascolta il dolce mormorio dell’acqua. Attraversata la piazza, facciamo ritorno alla cattedrale ed entriamo nel Chiostro attraverso la porta di Sant’Eulalia. Le cappelle intorno sono dedicate ai santi patroni delle antiche corporazioni artigiane, il che richiama alla memoria l’importanza assunta nel Medioevo dalle diverse associazioni professionali. Indubbiamente, il bel giardino di magnolie e palme del chiostro esercita un fascino speciale, avvolto da una specie di aura magica, con le 13 oche che vi passeggiano tranquillamente. Sono tredici a ricordo degli anni che aveva la giovane santa quando fu martirizzata. Usciamo dalla porta della Pietà, situata dirimpetto al magnifico tempietto gotico del chiostro. Nella piccola calle Paradís, presso la sede del Centro Escursionista della Catalogna, ci s’imbatte in uno straordinario gioiello archeologico: quattro colonne corinzie del vecchio Tempio d’Augusto. La vicina piazza del Re fa mostra del complesso più maestoso della zona medievale. Qui si trovano le varie “dipendenze” dell’antico palazzo reale della corona aragonese: lo splendido Saló del Tinell, la cappella reale di Sant’Agata e la torre-belvedere. Oggigiorno quest’ultima costruzione fa parte del Museo Storico della Città, che include i ruderi romani presenti nel sottosuolo della piazza. Si può visitare tutto. Quest’itinerario ha termine in piazza San Giacomo (plaza de Sant Jaume), centro istituzionale della città, dove s’affacciano il Municipio (Ayuntamiento) e il Palazzo della Generalitat, sede della Regione Catalogna.
 
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La Rambla

Quest’itinerario incomincia dall’Ufficio Informazioni Turistiche, ubicato sotto la Piazza Catalogna (plaza de Catalunya): punto neuralgico nella rete stradale urbana e importante zona commerciale. La famosissima Rambla è un corso pedonale e serpeggiante che congiunge la piazza al mare, attraversando il quartiere vecchio. È la via più conosciuta e la più cosmopolita. Non si esagera paragonandola ad una specie di gran palcoscenico sul quale sfila la tipologia umana in tutta la sua molteplicità: percorrendola è possibile vedere i personaggi più impensabili, che l’animano con attività incessanti a qualsiasi ora del giorno e della notte. Il termine Rambla deriva dalla lingua araba e significa “letto del fiume”, in allusione all’antico corso naturale delle acque, che arrivavano fino al mare. La Rambla è una e sono molte: il suo nome cambia nei diversi tratti e per questa ragione viene denominata normalmente “Ramblas”, al plurale. L’itinerario conduce al mare e ha inizio nel tratto prossimo alla plaza de Catalunya, denominato Rambla de Canaletes. La fontana omonima invita il visitatore a bere dal suo zampillo, per essere certo di fare ritorno a Barcellona. La calle Tallers s’addentra nel quartiere del Raval, dove vale la pena di visitare il Centro di Cultura Contemporanea nonché il Museo d’Arte Contemporanea. Attraversata la piccola calle de Bonsuccés, ci s’imbatte subito in un edificio interessante: l’Accademia delle Scienze e Arti, che ospita un teatro. Siamo già nella Rambla dels Estudis, che riceve il nome dall’anteriore accademia. Questo tratto è disseminato di chioschi dove si vendono uccelli e specie animali, di modo che è abbastanza normale sentire i loro versi tipici. Nelle prossimità, all’angolo con la calle del Carme, s’erge la chiesa di Betlemme, giusto di fronte al Palazzo Moja (Palau Moja), edificio in stile neoclassico. Segue la Rambla de Sant Josep, più conosciuta come Rambla de les Flors, dovuto al gran numero di chioschi che vendono fiori. A destra spicca il Palazzo della Viceregina (Palau de la Virreina), sede dell’Assessorato alla Cultura del Comune. All’interno c’è una sala mostre molto interessante; a pianterreno un ufficio che informa sulle varie attività culturali e vende biglietti per assistere a diversi spettacoli. Poco oltre, il mercato di generi alimentari più vecchio e più “genuino” tra i 40 mercati municipali sparsi in tutta la città: la Boqueria, una specie di tempio per gli amanti della gastronomia e una vera delizia per i sensi. All’altezza di calle Hospital e calle Boqueria, vale la pena di fermarsi alcuni minuti ad ammirare il pavimento: sorprendente il mosaico di Joan Miró, altro segno d’identità della Rambla. A sinistra, ad angolo, una costruzione originalissima: la casa Bruno Quadros, con ombrelli e draghi cinesi che decorano la facciata. Finché si arriva al Liceo, il gran teatro dell’opera ricostruito diverse volte, e indubbiamente uno dei simboli più caratteristici della città. La facciata esterna è discreta e non lascia trapelare niente sulla magnificenza dell’interno. Un po’ più avanti, addentrandosi nella calle Nou de la Rambla, si trova il Palazzo Güell, uno dei capolavori di Gaudí (si veda l’itinerario Gaudí). Ormai poco distante dal mare, un’altra sala mostre: quella insediata nel vecchio Convento di Santa Monica, dotata –a pianterreno– di un ufficio informazioni della Regione. In fondo al pasaje de la Banca, il Museo delle Cere che contiene oltre 360 personaggi famosi, in attesa di ricevere i visitatori. Il monumento a Cristoforo Colombo (Colón) possiede un ascensore, dall’alto si gode di una straordinaria veduta panoramica che abbraccia la città e il porto.
 
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La Ribera

Il quartiere della Ribera è probabilmente una delle zone più affascinanti del centro storico. Nel Medioevo fu il centro economico e finanziario di Barcellona. Restano molteplici testimonianze di questo passato: dal nome delle strade che ricordano diversi mestieri (vetrai, orafi, ecc) all’edificio della Loggia del Mare, sede della Camera di Commercio. Nonostante la facciata sia stata ricostruita in stile neoclassico alla fine del XVIII secolo, le sale gotiche dell’interno, perfettamente conservate, danno fede dell’importanza raggiunta all’epoca nel commercio terrestre e marittimo. Negli ultimi anni il quartiere si è riempito di laboratori artigiani, quasi per rendere onore all’intensa attività svolta in passato. La ristrutturazione delle case vecchie, insieme ai parecchi bar e ristorantini che si trovano in zona, gli dona un certo fascino. L’itinerario incomincia da calle Argenteria, che va da Via Laietana alla Basilica di Santa Maria del Mare. Bisogna tenere presente che l’area di Via Laietana, il cui nome fa allusione ai Laietani, popolazione stabilitasi qui prima ancora dei Romani, fu edificata nella prima metà del XX secolo. Inserita nel progetto di rinnovamento urbanistico, l’arteria fu pensata per attraversare in linea retta questa parte del centro storico, allo scopo di alleggerire il traffico collegando l’Eixample al porto. Il tempio di Santa Maria del Mare, soprannominato “la cattedrale della Ribera”, è uno dei più begli esempi d’architettura gotica. Costruito nel XIV secolo, l’armonia delle sue linee trasmette una sensazione di pace. Sulla facciata rivolta al paseo del Born, s’apre una piccola piazza molto significativa per la storia locale: il cosiddetto Fossar de les Moreres. In origine cimitero della chiesa, la tradizione vuole che nell’anno 1714 fossero sepolti qui i difensori di Barcellona, quando la città fu sconfitta dalle truppe di Filippo V. Alla fine del “paseo” s’erge il vecchio Mercato del Born, grand’edificio isolato, costruito in ferro e vetro, che ospitò il principale mercato ortofrutticolo fino al 1971. Alle sue spalle l’ampio parco della Cittadella (parque de la Ciutadella). In questo polmone verde sono ubicati il Museo di Zoologia, la Serra (Hivernacle), lo stagno navigabile e la sede del Parlamento della Catalogna. Nella vicina calle del Comerç è situato un museo piuttosto curioso: il Museo della Cioccolata: per golosi che non riescono a contenersi e curiosi che vogliono saperne di più sul cacao. È d’obbligo dirigersi alla calle Montcada, la più signorile del quartiere, dov’è ubicato il Museo Picasso. Vero gioiello museistico, raccoglie la più importante collezione giovanile dell’artista, insieme ad altre appartenenti ai diversi periodi. Vale la pena d’accennare alla serie “Las Meninas”, ispirata al capolavoro di Velázquez. In calle Montcada ci sono altri due musei non meno interessanti: il Museo dei Tessuti e degli Indumenti e il Museo Barbier-Mueller –raccolta Museo Picasso di arte precolombiano–, entrambi insediati nel palazzo del marchese di Llió, bella costruzione che risale al XVI secolo. In realtà le case e i palazzi della strada intera sono una specie di tuffo nel passato, che richiama alla memoria la vita della Barcellona aristocratica.
 
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Facciata marittima

Oggi si può affermare che Barcellona si è riconciliata con il mare. Sebbene la sua storia sia intimamente legata al Mediterraneo, è pur vero che la città ha vissuto per molto tempo volgendogli le spalle. L’attività portuaria era ridotta al traffico delle merci e la fascia costiera era occupata da vecchie fabbriche che languivano accanto ai binari del treno. Da quando venne scelta per la celebrazione dei giochi olimpici nel 1986, l’idea di “aprire” Barcellona al mare divenne una sfida per le autorità municipali. Lo scopo è stato ampiamente raggiunto: attualmente il porto è uno scalo importante per gli incrociatori, sono state recuperate le spiagge e la facciata marittima, oltre a zona di svago e divertimento, si è trasformata in quartiere residenziale. L’itinerario incomincia da dove nel Medioevo si costruivano le grandi imbarcazioni destinate al commercio marittimo: i Cantieri Marittimi (Reials Drassanes), in piazza Portal de la Pau. Questi cantieri navali sono un esempio straordinario dell’architettura gotica civile; all’interno ospitano il Museo Marittimo, degno di menzione. Al centro della piazza si trova il Belvedere di Colombo (Mirador de Colón) (si veda l’itinerario “Rambla”), con un ascensore che arriva sulla cima della cupola e da dove si scorge una veduta complessiva del porto. Per vedere il mare da vicino non c’è niente di meglio di una passeggiata sulle popolari “Golondrinas”, barche che invitano ad un viaggio rinfrescante sulle acque del porto. Percorrendo la comoda passerella pedonale, s’arriva al ‘Maremagnum’: area ludica dove, a parte parecchi negozi e ristoranti, si trovano il cinema Imax e l’Aquàrium. Una visita a quest’ultimo assomiglia ad una straordinaria escursione in fondo al mare. Proseguendo ci s’imbatte nel Palazzo del Mare, imponente edificio di mattoni, fino a giungere al Porto Vecchio (Port Vell) completamente ristrutturato e pieno di bar con terrazze, dove la cosa migliore è farsi una bella mangiata. Vale la pena d’accennare al moderno Museo Storico della Catalogna, interattivo. Da questo punto il paseo Juan de Borbón conduce alle spiagge della Barceloneta, il quartiere marittimo per eccellenza, costituito da viuzze strette e parallele. Camminando di fianco al mare e lungo il paseo Marítimo, s’arriva al Porto Olimpico, il nuovo porticciolo che s’estende ai piedi di due grattacieli: il primo è un lussuoso hotel e il secondo un edificio destinato ad uffici. La pratica degli sport nautici –qui è ubicata la Scuola Municipale di Vela– insieme al gran numero di persone che affolla i locali, trasformano l’area in una delle più animate della città. Il porto è anche il cuore del Villaggio Olimpico, la nuova zona residenziale che ha modificato completamente la fisionomia del quartiere, formato da circa duemila case e ampie zone verdi; l’alta ciminiera di mattoni che svetta tra gli edifici è rimasta a testimonianza del suo passato industriale. Le travi che ricoprono il gran pergolato centrale dell‘avenida Icaria richiamano alla memoria i vecchi binari, demoliti e riutilizzati. Lo sforzo di recupero della facciata marittima non termina qui, continua nell’area di Diagonal Mar, scelta come sede per celebrare il Forum Universale delle Culture nell’anno 2004. È stato costruito un nuovo palazzo dei congressi, insieme ad hotel, centri commerciali, appartamenti. È un fatto indiscutibile che Barcellona si sia aperta al mare, riscoprendo la sua vocazione mediterranea.
 
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Eixample e Liberty

L’Ampliamento occupa l’area centrale pianeggiante di Barcellona: fu costruito negli ultimi anni del XIX secolo, secondo il progetto di Ildefons Cerdà. La demolizione della muraglia medievale, ormai troppo angusta per la città, consentì questa gran riforma urbanistica, che significò l’inclusione di municipi fino ad allora indipendenti: è il caso dell’attuale circoscrizione di Gràcia. Per farsi un’idea della sua portata basta dare un’occhiata al piano generale della città, dove la griglia centrale dell’Eixample parte dal centro storico e raggiunge i punti più distanti dell’abitato, facilmente riconoscibili per le vie strette. La costruzione dell’Eixample coincise con la fioritura del Liberty, movimento artistico e culturale che segnò il passaggio da un secolo all’altro. Sebbene lo stile Liberty s’esprimesse in maniera più aperta e brillante nell’architettura, sarà utile ricordare che esercitò un influsso considerevole in tutti gli ambiti della vita quotidiana: dalla forma dei mobili ai gioielli, la musica e la pittura. A parte gli straordinari edifici pubblici e le case signorili, molti negozi piccoli rispecchiano le caratteristiche proprie della corrente. È possibile ammirare molteplici costruzioni liberty realizzando l’itinerario Ruta del Modernismo, un’iniziativa municipale che favorisce la visita a luoghi d’interesse. Prima d’incominciare la passeggiata attraverso l’Eixample, conviene fermarsi a visitare il Palazzo della Musica Catalana, opera liberty per antonomasia, che combina in maniera saggia tutte le arti decorative applicabili all’architettura. Oggigiorno è una sala riservata ai concerti; fu progettato da Lluís Domènech i Montaner e venne costruito tra il 1905 e il 1908 come sede permanente dell’Orfeó Català: simbolo della cultura, l’arte e la musica locali. Nel caso in cui non si voglia assistere ad uno spettacolo, è possibile ammirarlo prendendo parte ad una delle visite guidate che si realizzano tutti i giorni. Questo gioiello è stato dichiarato dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità. Percorrendo la zona pedonale, piena di negozi, della calle Comtal e l’avenida Portal de l’Àngel, s’arriva alla plaza de Catalunya: centro nevralgico della città che unisce il quartiere vecchio all’Eixample, la cui arteria principale è il paseo de Gràcia. Le prime case neogotiche in cui ci s’imbatte danno un’idea dell’architettura dominante nei primi anni del secolo. Tra la calle Consell de Cent e la calle Aragó si trova la conosciutissima “mela della discordia”, chiamata così per il contrasto che presentano tre edifici: la Casa Lleó Morera, opera di Domènech i Montaner; la Casa Amatller, di Puig i Cadafalch, la Casa Batlló, (si veda l’itinerario Gaudí). È d’obbligo dedicare un po’ di tempo ed osservare attentamente i particolari, nonché l’originalità di questi edifici: tre capolavori di tre rappresentanti straordinari del Liberty. Molto vicino, nella calle Aragó, la Fondazione Antoni Tàpies mostra l’altra opera liberty di Domènech. Concepita originariamente come sede di una casa editrice, oggigiorno ospita la collezione di quest’importante artista contemporaneo. Stupisce l’enorme scultura in fil di ferro denominata Nube e sedia (Nube y silla), che corona l’edificio. All’angolo con la calle Provença s’erge La Casa Milà o “La Pedrera”, soprendente e maestosa (si veda l’itinerario Gaudí). Al numero 442 della Diagonal è ubicata la Casa Comalat opera di Salvador Valeri; l’interessante facciata posteriore s’apre sulla calle Còrsega. Il tetto della casa risulta francamente curioso: addirittura un cappello d’arlecchino. Continuando lungo la Diagonal, spicca immediatamente la Casa Terrades, di Puig i Cadafalch, che occupa un intero isolato triangolare. L’aspetto di palazzo medievale presieduto da diversi torrioni a punta le valse il nome di “Casa de les Punxes” (Casa delle Punte). Al numero 108 del paseo de Sant Joan, opera dello stesso architetto, è situata la Casa Macaya, proprietà della Fondazione “la Caixa” e pertanto aperta al pubblico. Da questo punto ci dirigiamo al Tempio della Sacra Famiglia (si veda l’itinerario Gaudí). Imboccando l’avenida Gaudí, con una passeggiata pedonale al centro, si giunge a uno dei complessi liberty più straordinari: l’Ospedale della Santa Croce e San Paolo. Si tratta di un ospedale pubblico, concepito da Domènech i Montaner, che occupa un’area pari a nove isolati dell’Eixample.
 
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Itinerario Gaudí

Barcellona non sarebbe la stessa senza l’impronta unica e peculiare lasciata da Gaudí. Considerato da molti il genio del Liberty, è fuori discussione che l’artista rappresenta un caso a parte, una figura impossibile da etichettare. Pur essendo vero che la sua architettura s’inquadra nel periodo liberty, è un dato di fatto che il carattere esclusivo delle sue creazioni, insieme alla sua personalità introversa e mistica, ne fanno un personaggio diverso dal resto dei suoi contemporanei. Antoni Gaudí nacque nel 1852 a Reus (Tarragona), nel seno di una famiglia di calderai. L’osservazione della natura e il lavoro artigianale del padre avrebbero segnato in maniera indelebile la sua attività futura. Le sue creazioni, oltre ad essere il risultato di un’immaginazione fertilissima, rappresenta il frutto di un lavoro empirico di sperimentazione fatto con materiali di tutti i tipi, che lo porteranno a rinnovare le strutture costruttive, inventando forme sconosciute fino all’epoca. Una relazione cronologica delle sue opere potrà dare un’idea dell’evoluzione compiuta dal geniale architetto. La Casa Vicens, al numero 18 della calle Carolines, in pieno quartiere di Gràcia, fu la prima opera importante realizzata da Gaudí. Costruita tra il 1883 e il 1888 per volere del fabbricante di piastrelle Manuel Vicens, il suo stile ispirato allo storicismo mudéjar abbina la pietra, i mattoni e la ceramica. Appartiene ad un privato e si può ammirare solamente dal di fuori. I padiglioni della Tenuta Güell, nell’avenida de Pedralbes, furono il primo lavoro commissionato dal grande amico e mecenate Eusebi Güell. Ricco personaggio appartenente all’alta borghesia dell’epoca, il suo nome rimane indissolubilmente legato a quello dell’architetto. Gaudí costruì i padiglioni d’ingresso alla tenuta, le stalle e la portineria. Oggi ospitano la Cattedra Gaudí. Risalta la straordinaria inferriata in ferro battuto, con un drago minaccioso che funge da guardiano sbarrando l’ingresso al Giardino delle Esperidi. Il Palazzo Güell, in calle Nou de la Rambla, è la maestosa magione che Gaudí costruì tra il 1886 e il 1888 per il conte Eusebi Güell. Si tratta del primo esempio di quella che sarà la norma architettonica gaudiniana: giochi di colonne, archi a parabola, cupole, materiali vari e l’uso del trencadís (elementi di ceramica spezzettati) nei camini della terrazza. L’edificio, dichiarato Patrimonio Mondiale dall’UNESCO, è di proprietà dell’amministrazione pubblica e si può visitare. Il Collegio delle Teresiane, in calle Ganduxer, fu costruito nel 1889. Oggi continua ad essere un centro d’insegnamento primario e secondario, ovviamente privilegiato dal fatto di portare la firma del geniale architetto; all’interno, dispone di un’ottima distribuzione della luce. Al numero 48 della calle Casp si trova la Casa Calvet, terminata nel 1899. È un edificio di appartamenti tra mezzerie che nonostante sia sobrio nel complesso, include elementi decorativi tipici dell’estetica gaudiniana. La chiesa della Colònia Güell, situata a 12 km. da Barcellona, è considerata da molti una delle opere più originali di Gaudí. Iniziati nel 1898, i lavori furono interrotti definitivamente nell’anno 1917. La complessità –dal punto di vista architettonico– del tetto a iperbole, con nervature e colonne inclinate, esprime la ricerca di un ambiente da riservare a momenti di raccoglimento. La forma e i colori delle finestre ricordano le ali di una farfalla: non a caso la natura fu per Gaudí una gran fonte d’ispirazione. Il Park Güell fu ideato come città-giardino residenziale, fedele allo stile inglese –da cui deriva il nome di “park”–. L’iniziativa non ebbe successo e vennero costruite solo alcune case, tra cui quella abitata dallo stesso Gaudí, oggi Casa-Museo dell’architetto. Alla fine, Güell donò la tenuta al Comune nell’anno 1923; da allora è un parco pubblico. L’integrazione degli elementi architettonici con la natura riserva molteplici sorprese al visitatore. La Casa Batlló, nella conosciuta “mela della discordia” del paseo de Gràcia, mette in rilievo il concetto scultorico e decorativo dell’architettura gaudiniana. È la ristrutturazione completa di una casa preesistente, realizzata nel 1906. La Casa Milà o “La Pedrera” si trova ad un angolo del paseo de Gràcia, simile ad una gigantesca scultura che sancisce il trionfo delle linee curve. Quest’edificio pieno di appartamenti fu l’ultima opera civile dell’architetto, che la costruì tra il 1906 e il 1910 per volere dell’industriale tessile Pere Milà. La visita della casa include: il sottotetto, uno spazio formato da 270 archi a parabola in mattoni piatti; la straordinaria terrazza diseguale, disseminata di camini; un appartamento decorato secondo lo stile allora imperante. L’esposizione sistemata nel sottotetto illustra molto bene la portata e il genio dell’opera di Gaudí, di modo che la visita è praticamente d’obbligo. Il Tempio della Sacra Famiglia fu il capolavoro della sua vita; vi dedicò oltre quarant’anni, dal 1883 al momento della morte, avvenuta nel 1926. Gaudí iniziò le quattro torri della facciata della Nascita, autentico vangelo raccontato in pietra e ceramica. Fece in tempo a vedere completata solo una torre. Nell’attualità, si continua a costruire questo tempio monumentale, impiegando il denaro donato dai fedeli e i contributi dei visitatori. Il progetto finale consta di 18 torri, la più elevata raggiunge i 170 metri. Le spettacolari dimensioni del progetto hanno fatto sì che la Sacra Famiglia diventasse il simbolo indiscusso della città. Il maestro vaticinò: “Barcellona sarà conosciuta per questo tempio”.
 
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Parco di Montjuïc

La montagna di Montjuïc, autentico polmone verde della città, è un punto di riferimento per la cultura, lo sport e lo svago. Teatri e musei, impianti sportivi, padiglioni per fiere, fontane e giardini, trasformano questo luogo in punto d’incontro e una visita d’obbligo. Due grandi eventi hanno determinato la fisionomia di Montjuïc: l’Esposizione Internazionale del 1929 e i Giochi Olimpici del 1992, il cui retaggio sono oggi numerose infrastrutture d’uso pubblico. Conviene consultare l’agenda delle attività e verificare che esiste sempre una ragione valida per avvicinarsi a Montjuïc. Si può visitare la montagna in diversi modi. Suggeriamo innanzi tutto d’iniziare il percorso dalla plaza d'Espanya. Qui, incorniciata dalle due torri veneziane del recinto feriale, s’apre la straordinaria prospettiva dell’avenida Reina Maria Cristina, con la scalinata che conduce al Palazzo Nazionale. Lo spettacolo notturno degli zampilli d’acqua, le luci e i suoni offerti dalla Fontana Magica su questo sfondo è semplicemente indimenticabile. Per accedere comodamente al Palazzo Nazionale si possono utilizzare le scale meccaniche. Ques’edificio ricercato, del quale spicca l’enorme cupola centrale, fu eretto nel 1929 e ristrutturato poco prima dei Giochi Olimpici. Ospita il Museo Nazionale d’Arte della Catalogna, con la collezione permanente formata da diversi pezzi d’arte romanica e gotica. Inoltre, il Museo organizza mostre provvisorie molto interessanti. La sala Ovale dell’interno si utilizza in genere come spazio destinato a congressi e atti solenni. Si può affermare che la visita al Palazzo Nazionale, da dove si scorge una bellissima veduta della Fiera e la Fontana Magica, è quasi d’obbligo. Sotto il Palazzo, al principio dell’avenida Marqués de Comillas, s’innalzano due edifici sorprendenti. Il primo, un gioiello dell’architettura razionalista, è una magnifica ricostruzione del Padiglione Mies van der Rohe, disegnato dall’architetto omonimo per la rappresentanza tedesca in occasione dell’Esposizione Internazionale del 1929. Il secondo occupa l’intero isolato dirimpetto: si tratta di CaixaForum, il nuovo Centro Culturale della Fondazione “la Caixa”, installato nella vecchia fabbrica tessile Casaramona. Costruito nel 1911 da Josep Puig i Cadafalch, è un bell’esempio di liberty industriale. La grande struttura a forma di alberi metallici coperti da lamine di vetro che dà accesso alla sede della Fondazione, è opera dell’architetto giapponese Arata Isozaki. Vale senz’altro la pena d’entrare, per scoprire le sorprese che custodisce questo centro culturale. Continuando lungo la medesima avenida s’incontra il Poble Espanyol. Il recinto alloggia riproduzioni a scala naturale dell’architettura popolare spagnola, invitando a fare una bella passeggiata nelle vie e piazze di diversi “paesi” della penisola. Costruito in occasione dell’Esposizione internazionale del 1929, oggi è un centro di svago e d’artigianato. Visitarlo sarà senz’altro un’esperienza affascinante. Si può raggiungere Montjuïc prendendo alla stazione Metropolitana del “Paral•lel” il moderno Funicolare che porta all’avenida de Miramar. Una volta qui, esistono due alternative: entrare a visitare la Fondazione Miró e l’Anello Olimpico, oppure salire fino al castello. Nel secondo caso si dovrà acquistare il biglietto presso la stazione del Teleferico ed entrare in una specie di “cesta rossa” che arriva giusto davanti al Castello di Montjuïc. Fare il viaggio sospesi in aria è piuttosto emozionante, oltre al fatto di offrire paesaggi eccezionali. Volendo, si può salire a piedi, girando a destra lungo l’avenida de Miramar. Dopo pochi metri si scorge il bellissimo edificio bianco e luminoso della Fondazione Joan Miró, opera dell’architetto Josep Lluís Sert. La visita all’interno mostra le sorprendenti creazioni di quest’artista catalano e universale, incluso una serie di sculture ubicate sulle terrazze, all’aria aperta. Oltre all’esposizione permanente dedicata a Miró, c’è sempre qualche mostra provvisoria legata all’arte contemporanea. Molto vicino si trova l’Anello Olimpico, centro nevralgico dei giochi nel 1992. In quest’area sorgono: lo Stadio Olimpico, dove si svolsero le magiche cerimonie di apertura e chiusura –oltre alle prove di atletica–; il Palazzo Sant Jordi, edificio polivalente che si può paragonare ad un prodigio di disegno tecnologico; la torre delle Telecomunicazioni, opera di Santiago Calatrava; le Piscine Picornell, aperte al pubblico e con proiezioni cinematografiche notturne –molto rinfrescanti– durante l’estate; la sede dell’INEFC o università dello sport, opera di Ricardo Bofill. Tutti questi impianti furono lo scenario dei Giochi Olimpici svoltisi nel 1992, che tornano alla memoria visitando la Galleria Olimpica, allestita in un’ala dello Stadio. Per gli appassionati di botanica, Montjuïc dispone di diversi giardini, tra i quali spicca il Giardino Botanico. Conviene consultare la guida stampata dall’Istituto per l’Ambiente. Per concludere l’itinerario e conoscere meglio Montjuïc, si può visitare l’area riservata al mondo del teatro e lo spettacolo. Imboccando la calle Lleida ci s’imbatte dapprima nel rimodernato Palazzo dello Sport e di seguito nella cosiddetta Città del Teatro. È un complesso che accoglie la nuova sede del Teatre Lliure nonché il Mercat de les Flors, oltre all’Institut del Teatre. Nel vicino paseo de Santa Madrona, il Museo Archeologico della Catalogna ci riporta alle origini più remote della storia locale. Poco oltre s’estendono i giardini del Teatro Greco, scenario che dà il nome al Festival d’estate delle arti sceniche (si veda il paragrafo dedicato alle Attività Culturali).
 
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Tibidabo e Collserola

Vista dal mare, Barcellona è delimitata all’estremità nordoccidentale da una corona verde e lussureggiante: è la sierra di Collserola, una catena montuosa la cui vetta più elevata è il Tibidabo, facilmente riconoscibile per il tempio. Agli inizi del secolo XX, quando fu costruito il parco dei divertimenti e il funicolare raggiunse per la prima volta la cima, Il Tibidabo divenne la meta per antonomasia delle escursioni urbane, e continua ad esserlo. La straordinaria veduta che si scorge dall’alto, con la città che s’estende eterogenea fino al mare –a parte le attrazioni offerte dal parco metropolitano di Tempio del Sacro Cuore e Torre di Collserola Collserola–, fanno sì che la località sia prediletta da coloro che vogliono allontanarsi dal ritmo di vita frenetico, senza smettere di sentire il suo battito ai loro piedi. Innanzi tutto suggeriamo di salire sul Tramvia Blau, al principio dell’avenida Tibidabo. È un tramvia centenario, di colore azzurro, che continua a funzionare come in passato. Alla fine del percorso c’è un altro mezzo di trasporto, altrettanto affascinante: il Funicolare del Tibidabo, che va lentamente verso la cima. Una volta arrivati in plaza del Tibidabo, s’erge maestoso il Tempio del Sacro Cuore, presieduto da una statua dorata del Sacro Cuore; ai suoi piedi si trova un belvedere. A parte la bellezza del paesaggio circostante, il Parco dei Divertimenti riserva al visitatore parecchie sorprese, da quelle più classiche alle innovative, che sono state aggiunte con il passare del tempo. Non a caso viene denominato “parco delle sensazioni”. Aperto i fine settimana e tutti i giorni nella stagione estiva. Tra il Tibidabo e Vallvidrera spicca la gigantesca Torre di Collserola, moderna opera d’ingegneria disegnata da Norman Foster e costruita come torre delle comunicazioni all’epoca dei Giochi Olimpici. Un ascensore porta al belvedere ubicato a 112 metri sul livello del terreno e a 560 sul livello del mare, da dove si vede un panorama straordinario.
 
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Diagonal e Pedralbes

Fra gli accessi che conducono a Barcellona, l’autostrada A-2 che si congiunge con l’avenida Diagonal presenta l’aspetto più elegante e cosmopolita. Nel punto in cui il pedaggio cede il posto all’arteria sopra menzionata –la principale della città– è ubicata l’area universitaria, nel quartiere di Pedralbes. L’avenida de la Diagonal attraversa tutto il nucleo abitato lungo i suoi 12 km. e ha termine di fronte al mare. Il tratto che corrisponde alla denominata “zona alta” presenta un aspetto apertamente moderno, signorile, di centro finanziario e commerciale. Al posto di un itinerario da percorrere a piedi, indichiamo qui le località d’interesse dei dintorni. In località Pedralbes, il monastero di Santa Maria de Pedralbes è un magnifico complesso gotico: straordinariamente bello, vera oasi di pace, lontana dal traffico e dal rumore, dove sembra che il tempo si sia fermato. Fondato nel 1326 dalla regina Elisenda de Montcada, venne edificato in un posto dove c’erano grandi cave di pietre bianche –piedras albas– origine del toponimo Pedralbes. Ancor oggi esiste una piccola comunità di monache clarisse che occupa un’ala del recinto, nonostante la maggior parte sia un museo e si possa visitare. Risalta lo splendido chiostro a tre piani, oltre agli affreschi di Ferrer Bassa che ornano una delle cappelle. In questa cornice solenne s’espone un insieme di opere della Collezione Thyssen-Bornemisza, che include alcuni gioielli di Fra’ Angelico, Rubens e Canaletto, tra gli altri. In piena zona universitaria dell’avenida Diagonal, disseminata di vari edifici e facoltà facenti parte dell’Università di Barcellona (UB), si trova il Palazzo Reale di Pedralbes, costruito nel 1924 come residenza del monarca Alfonso XIII. Circondato da giardini deliziosi che invitano a passeggiare, l’interno ospita due musei interessanti e alquanto curiosi: il Museo delle Arti Decorative e il Museo della Ceramica, dove sono esposti da pezzi arabi antichi a creazioni di Picasso e Miró. Sul lato opposto della Diagonal, nel vicino quartiere di Les Corts, hanno il loro tempio gli amanti del calcio. Qui è situato il Camp Nou, il più importante stadio europeo, classificato con 5 stelle dalla UEFA e con una capacità per 100.000 posti a sedere. Le vetrine del Museu F.C. Barcelona President Núñez espongono il palmarès di una delle squadre che ha vinto il maggior numero di titoli al mondo, tra cui la Coppa d’Europa ottenuta nella mitica finale di Wembley. La visita al museo include una veduta del maestoso stadio dalla tribuna presidenziale.
 
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kyle butler
view post Posted on 25/1/2012, 10:22




Barcellona è meravigliosa!
Adesso vedo se riesco a recuperare qualche foto...
 
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15 replies since 5/8/2010, 09:14   882 views
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