Cordova
Cordoba mi accoglie con una splendida giornata di sole.
Anche qui, come a Ciudad non so dove sia il mio ostello, quindi mi metto alla ricerca un un ufficio turistico...ma alle 14 gli spagnoli si fermano per la siesta, quindi è tutto chiuso.
Chiedo ad un passante dove sia la parte storica della città e lui molto gentilmente mi dice di non essere impegnato e che può accompagnarmi.
Gli spagnoli sono unici, ancor più di noi italiani, sanno farsi capire a gesti e quindi tra un consiglio e un altro mi inoltre nel cuore della città, il quartiere ebreo.
La
Juderia è uno dei più importanti quartieri ebraici d'Europa. Qui si rifugiarono gli ebrei dopo le persecuzioni del XII secolo; questo quartiere in poco tempo divenne un grande centro culturale e spirituale.Ancora oggi resta immutato lo splendore della Juderia fatta di stradine strette e attorcigliate che improvvisamente si aprono in piccole piazze pittoresche, mura bianche abbellite da fiori colorati. Ciò che resta oggi del quartiere è frutto della ristrutturazione del '700 che conservò la forma originaria ma modificò i suoi edifici.
Si può trovare la statua di qualche importante storico/scienziato/filosofo (ma quante cose sti arabi) e anche la
Sinagoga. Questo edificio rappresenta una delle più belle sinagoghe della Spagna, oltre ad essere l'unica di tutta l'Andalusia. Venne costruita nelle vicinanze della Puerta de Almodóvar, l'ingresso al quartiere arabo e risale al XIV secolo. La sua pianta è quadrata e sulle pareti potrete notare deimagnifici decori in stile mudejar, stucchi floreali e diverse scritte in ebraico.
Camminando camminando riesco ad arrivare al mio ostello, molto pulito ed accogliente.
Nella strada sul quale si affacciava c'era il segno di uno dei cammini di Santiago
Prima tappa della città è l'
Alcazar de los reyes cristianos L'Alcázar de los reyes cristianos è un edificio costruito nel 1328 per ordine del re Alfonso XI. Per otto anni funse da residenza dei re cattolici e fu proprio qui che essi ricevettero Cristoforo Colombo. L'edificio è stato costruito sui resti di altre costruzioni, infatti in epoca romana qui si trovava una zona circondata da mura che cingevano diverse costruzioni. La forma della fortezza è praticamente quadrata ed è chiusa da quattro torri:quella de “Los Leones”, la “Del Homenaje”, de “La Inquisición” e “Las Palomas”
Dalla galleria principale si entra nel Salone dei Mosaici
L'edificio è stato costruito sui resti di altre costruzioni, infatti in epoca romana qui si trovava una zona circondata da mura che cingevano diverse costruzioni.
Questo è il cortile moresco
E, attraverso questo cortile, si arriva ai giardini. Ho fatto moltissime foto, ma nessuna rende l'idea delle emozioni provate percorrendo questi giardini. Una calma assoluta, una pace che si perde nel tempo.
L'acqua la fa da padrona, elemento di movimento, che con le sue onde concentriche rompe l'equilibrio degli specchi d'acqua altrimenti immobili. Fiori, piante ornamentali per rendere omaggio ai signori del tempo.
Gli specchi d'acqua sembrano essere come dei tappeti
con tanto di paggi reali
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che portano all'altare celebrrativo
Tramite un accesso si accede alle Terme Reali
Tutta la parte antica è circondata da un'antica cinta di mura, con annesse porte di accesso.
L'antico
ponte romano costruito da Augusto
La porta di accesso alla città
Vista della Mezequita
Piazza Potro e piazza Carredera, se cercate qualche bel bar dove gustare un birra e mangiare tapas nell'atmosfera tipica spagnola
La mattina seguente la sveglia suona presto, abbiamo due mete importanti da vedere.
MezequitaLa Moschea-Cattedrale di Cordova è, senza alcun dubbio, nella sua tappa islamica, il monumento con cui ha inizio l'architettura ispano-mussulmana della penisola iberica. Di essa si è detto che è l'edificio più antico, ancora in piedi e in uso, che esiste in Spagna. La sua stessa storia è tanto particolare dapprima grande moschea mussulmana e dopo cattedrale della diocesi.
Il complesso acquista un'aria romana con l'elegante trionfo di San Raffaele, replica parziale della fontana centrale della romana Piazza Navona, eretto nella seconda metà del secolo VIII dall'architetto francese Michel Verdiguier in onore dell'arcangelo custode della città.
Della moschea primigenia oggi restano solo le porte della facciata occidentale, chiamate dei Decani e di San Sebastiano che mettevano in comunicazione questa con l'ospedale omonimo.
L'interno si presenta come un chiosco nel tipico stile arabo,
il patio degli aranci con alberi da frutto e un complesso sistema di irrigazione.
Il minareto dell'antica Mezquita si conserva all'interno dell'attuale torre.
Appena si entra, si avverte subito qualcosa di strano, qualcosa che si discosta dalla concezione che abbiamo di chiesa cristiana.
La peculiarità non sta nelle navate laterali, ricca di nicchie dedicate ai vari santi
ma nel corpo centrale della cattedrale stessa dove una spettacolare infinità di colonne, circa 850, di marmo e granito che formano una serie di archi di pietra bianca e rossa. Le colonne e i suoi archi sembrano degli alberi di palme che si aprono a ventaglio nella sala.
Di grande impatto sono anche la
qibla, il muro che sarebbe orientato verso la Mecca, indicando in questo modo il luogo in cui pregano i fedeli. Di suggestiva bellezza è anche il
mihrab, la nicchia che custodisce il corano.
Le fonti storiche mussulmane trasmettono la leggenda dell'esistenza nel suo terreno di un tempio ebreo eretto dal re Salomone, il racconto storico inizia con la costruzione di un complesso monastico cristiano intorno al VI secolo dedicato a San Vincenzo, Alcuni dei suoi elementi costruttivi (basi, fusti, capitelli e cimase) dovettero indubbiamente essere utilizzati nella costruzione mussulmana.
Spettacolare è la nicchia che racchiude il corpus cristi, in oro e argento
Colonne di vario stile si mescolano ad altrettanti capitelli.
Ed elementi di stile arabo si mescolano con quelli bizantini e cattolici.
Nella porzione centrale della chiesa/moschea c'è spazio solo per la parte cattolica
Circa a 5 km da Cordova, verso ovest, ai pedi della Sierra morena sorge
Madīnat al-Zahrāʾ ossia 'la città dei fiori', ma anche 'la città di Zahrā.
L'ultimo bus partiva alle 11 quindi era perso,ma potevo mai rinunciare di vedere un sito archeologico?la Sierra Morena si vede, quindi gambe in spalla e mi metto in cammino.
Dopo un'oretta di cammino finalmente eccolo
La prima parte del sito è di una noia mostruosa,solo una costruzione in cemaento con qualche ricostruzione in polistirolo e video 3d.Ci sarà di meglio da vedere?
La guida mi spiega che il sito è sullamontagna e il prezzodel biglietto del bus 3€ comprende anche l'ingresso.
Spettacolo!!!!
La città archeologica consiste di tre livelli terrazzati: durante la visita si entra dal livello più alto e si scende fino al livello inferiore.
Nella terrazza superiore si trova la residenza del califfo e dei più importanti dignitari di corte, oltre ad organi amministrativi di governo e a stanze adibite all'alloggio di guardie (in arabo al-qasr, il palazzo).
La terrazza mediana è occupata da giardini e orti, mentre in quella inferiore si trovano la moschea e la città vera e propria.
Dall'ingresso principale,attraverso una serie di stradine a gomito si discende lungo il sito
Questa è la residenza superiore
La Basilica superiore
I resti del Grande Portico
Da cui si ha un'ottima visuale della Mosceha
Anche qui i giardini la fanno da padrone
Purtroppo la sala del Califfo è in via di ricostruzione e mi è stato possibile vedere solo la facciata esterna
Nella parte ovest troviamo la residenza del consigliere del califfo
e le stalle
Il tempo di mangiare una saporitissima tapas , e si parte per Granada.
Così Cordova di dice addio