Uzbekistan

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EvilDevil the Shadow
view post Posted on 18/8/2011, 09:20




Potevo forse astenermi da un altro racconto?
Ovviamente no... E inizio incredibilmente presto rispetto ai miei standard ;)
Bene, cominciamo subito coi primi due giorni.
Il primo ovviamente è praticamente tutto di viaggio, anche perché per risparmio abbiamo fatto diversi scali.
In sostanza, l'aereo è decollato da Linate alle 14:30, ed è atterrato sul suolo uzbeko alle 23 italiane, 2 locali, a Tashkent. Qui avevamo sei ore d'attesa prima di andare a Samarcanda, e un sonno notevole. Gli aeroporti di Tashkent sono due, per voli nazionali e internazionali. Siamo usciti da quello per gli internazionali, ma quello per i nazionali apriva alle 5, così siamo rimasti a "dormire", per quanto possibile, un paio d'ore sulle panchine nel parco dell'aeroporto. Faceva addirittura freddo!
Alle 8 siamo finalmente a Samarcanda, in un aeroporto molto piccolo, in cui i bagagli vengono portati a mano ed è tutto molto... "fai da te" ;)
Stanchi morti, iniziamo il nostro giro di questa bellissima città, rischiando di collassare dal sonno :P Il sole è caldo ma grazie a parecchio vento si sta molto bene.

Mausoleo di Tamerlano (era proprio di fianco al nostro hotel) all'esterno...
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...E all'interno...
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La bellissima necropoli di Samarcanda
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Per Samarcanda, molte donne sono impegnate in vari lavori, tra cui spazzare le strade, pavimentazione, innaffiare le piante... Lavorare in questi settori quando si è disoccupati è un'usanza rimasta dai tempi dell'unione sovietica.
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La piazza storica, piazza Registan. Siccome stava per svolgersi un festival, era aperta ai turisti solo poche ore al giorno. Le foto non possono catturare la maestosità di edifici davvero giganteschi...
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La cupola della Moschea Dorata
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In Uzbekistan quasi tutti conoscono almeno tre lingue: l'uzbeko, il russo e il persiano. Quelli che hanno vissuto sotto l'occupazione sovietica hanno una discreta cultura perché sono stati obbligati ad andare a scuola (raccontava una donna che i suoi genitori, tradizionalisti, non volevano lasciarla andare a scuola perché femmina, ma lei era obbligata dai russi, così ogni volta che tornava a casa veniva picchiata dai suoi). La religione più diffusa è l'islam, ma molti sono atei, e molti musulmani non sono comunque particolarmente rigidi (eredità dell'ateismo imposto dai sovietici). Dopo l'occupazione dei vari invasori, la maggior parte degli edifici storici era quasi totalmente distrutta (in più musei si possono veder le foto). Lo stato ha messo in atto un enorme programma di ristrutturazione e i risultati sono sorprendenti. Parlare con la popolazione ci ha fatto scoprire molte cose. Sono nel loro 20° anno d'indipendenza, e pensavamo vedessero molto male l'occupazione russa, invece abbiamo scoperto che molti di loro la considerano come "un evento né negativo né positivo, semplicemente è accaduto", o addirittura positivo, in quanto ha garantito a tutti un'istruzione, parità per le donne, ha permesso anche ai più poveri di viaggiare molto... Le opinioni su questo argomento sono molto divergenti.
Sulla popolazione in sé ho da dire che sono davvero un popolo meraviglioso, molto aperto, sempre disponibile ad aiutare. Non importunano i turisti come in molti paesi del nord Africa, sono molto sciolti nel parlare di qualsiasi cosa, e abbiamo incontrato solo gente onesta. Ci ha sorpreso molto la loro disponibilità nell'aiutare sempre in modo gentile e disinteressato. Sono comunque un miscuglio di etnie, in quanto sono presenti discendenti di mongoli, russi, tagiki, iraniani... Sono tutti molto diversi!

Beh, per questo giorno ho finito... Presto pubblicherò il prossimo (Samarcanda-Bukhara) ;)



 
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view post Posted on 18/8/2011, 17:57


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Bello, bello, bello :10.gif: Grazie EvilDevil :)
 
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EvilDevil the Shadow
view post Posted on 21/8/2011, 19:44




3° GIORNO:
Alle 8:30 già siamo fuori dall'hotel. Prima di tutto ci rechiamo alla Moschea del venerdì, che ancora non avevamo visto. Questa moschea davvero imponente è ancora in ristrutturazione: su un'alta cupola, diversi lavoratori alzano da terra piastrelle già preparate da applicare. Diverse parti dell'edificio cadono a pezzi, ma è già in parte stato ristrutturato, per cui non può rendere l'idea di come fossero distrutti i vari monumenti.
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La moschea è situata poco distante dal Registan, una strada piuttosto nuovo la collega comodamente. Siamo nel Ramadan ma non si vede molta gente seguirlo: mangiare e bere non è un problema, tutti i ristoranti sono pieni e affollati (e solo in piccola parte di turisti). Si mangia soprattutto carne, sia di pollo che di montone (tutto chiamato Kebab), soprattutto allo spiedo, e plov, un riso contenente varie verdure e carne. Tipico è anche il pane, grande quanto una torta, spesso cosparso di semi di papavero (molto saporito), molto spesso ai bordi e poco al centro (solo a Samarcanda, a Khiva e Bukhara era molto sottile). Le verdure sono tutte molto, molto saporite, e la cucina in genere non è male. Inoltre, come in molti altri paesi di questa zona, è tipico prendere del the in ogni occasione. I dolci sono difficili da trovare: qua sono considerati cose riservate ai bambini. Ben più presente è la frutta, soprattutto anguria e ottimo melone bianco. Non fanno un grande uso di spezie, ma riempiono spesso tutto con cipolle o aglio ;)
Finito il capitolo cibo, torniamo a noi.
Poco distante dalla moschea si tiene l'enorme bazar Siob, un loro, tipico mercato. Non abbiamo visto un singolo turista.
Il bazar è davvero enorme, diviso in settori. Ci si vedono montagne coloratissime di spezie, uova di diverso tipo, henné di diverse qualità, vestiti, libri, riso, formaggio, frutta... Gli odori sono intensissimi, vi è un costante vociare, e un enorme miscuglio di venditori\clienti. Un posto davvero interessante da visitare ;)
Questa è solo una piccola parte vista dall'alto (di un'altra parte):
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Infine, giunge il momento di andare in stazione! La stazione di Samarcanda è piuttosto piccola e i treni che ci passano davvero pochi (in un'ora ne avremo visti tre, di cui uno carico solo di ciottoli da lasciare su un binario evidentemente nuovo). Alcune zone della stazione non sono completate e per arrivare al nostro binario passiamo per una galleria priva di illuminazione ove gli operai lavorano con cemento, saldatori e quant'altro, e ci aiutano a passare senza inciampare nei vari fili, tubi e mattoni ;) Infine attendiamo il treno per un "normale" ritardo di un'ora, e assistiamo alla lotta per vendere il pane che delle uzbeke attuano "assalendo" i ferrovieri.
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Alle 13 partiamo con il treno Sharq. È un treno ad "alta velocità" (ovvero, un poco più lento dei nostri treni a velocità normale). L'altro treno impiega il doppio del tempo per la stessa tratta. Abbiamo avuto la saggia idea di scegliere la prima classe (ce ne son quattro), che è già messa male. Manca l'aria condizionata, l'80% dei sedili è rotto, sono presenti dei minischermi, di cui uno solo è acceso (su dei film russi) ma a un volume così alto che tiene svegli tutti i passeggeri. Siamo davvero pochi, almeno, così possiamo spostarci su sedili funzionanti. Ben più numerosi di noi sono gli scarafaggi che girano tranquillamente per la carrozza ;)
Il paesaggio non è molto vario... Almeno si vedono parecchi uccelli molto colorati, i gruccioni, e talvolta qualche tromba d'aria - tempesta di sabbia...
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Arriviamo a Bukhara verso le 16:15 e prendiamo un taxi (costano davvero pochissimo) fino all'hotel. Trattasi di un piccolo hotel (cinque camere di numero) piuttosto vicino al centro. Le camere sono bellissime, la colazione si fa in un edificio vicino, del 1700 non restaurato, davvero bello. Il giorno successivo avremo una guida trovata sul posto, un po' improvvisata, ma per questa sera giriamo liberamente per le vie. Iniziamo dalla piazza-parco centrale, con una vasca d'acqua, alberi antichissimi... Un tempo c'era molta, MOLTA più acqua, ma dopo i sovietici i due fiumi principali uzbeki (qui passa l'Amu Darya) hanno ridotto parecchio la portata a causa di campi di cotone.
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Nella via principale ci sono scuole coraniche (una ancora attiva, del resto questa è una delle città sante islamiche, per cui alcuni luoghi non sono accessibili ai turisti), minareti, e bazar turistici sotto edifici dall'architettura particolare...
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Si fa ormai ora di cena, e dopo aver cenato, ritorniamo a piedi in hotel, attraverso piccole vie periferiche. Sulle guide è consigliato di non uscire dopo le 21, ma non tanto per problemi di criminalità (noi non abbiamo avuto proprio NESSUN problema, per di più c'è molta polizia in giro, ma non c'è da preoccuparsi, è una presenza "tranquilla"), quanto per l'illuminazione scarsa, o addirittura assente. Ad ogni modo, è interessante passare davanti alle case e vedere come vivono: case di un solo locale che è bagno, cucina e stanza da letto tutto insieme. La gente per le strade saluta allegramente gli sconosciuti, anche i bambini sono disinvolti nel parlarci.
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Infine torniamo in hotel, stanchissimi. Fa davvero molto, molto caldo qui. Il quarto giorno è interamente dedicato alla visita di Bukhara...
 
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EvilDevil the Shadow
view post Posted on 4/9/2011, 11:21




4° GIORNO

Alle 9 siamo per le strade della caldissima Bukhara. Troviamo una guida parlante inglese sul momento e ci facciamo accompagnare per questa città, la terza in popolazione dell'Uzbekistan, dopo la capitale Tashkent e Samarcanda.
Con la guida vediamo un po' di cose di questa città ma, soprattutto, cominciamo a scoprire anche storia e stile di vita del popolo. Per niente riservata, la guida ci racconta infatti di come la sua vita sia cambiata per merito, o colpa, dei sovietici. La sua famiglia tradizionalista non voleva andasse a studiare a scuola in quanto femmina, ma i russi obbligavano tutti ad andarci, e i trasgressori subivano, con la famiglia, una punizione. Così lei andava a scuola tutti i giorni perché obbligata, e ogni giorno veniva picchiata dai suoi genitori perché non volevano ci andasse. Così per tutta la sua vita. Atea e per la parità dei sessi, la nostra guida ci dice che in fondo è stata una liberazione e che noi donne italiane dovremmo prendere esempio e far valere i nostri diritti ;)
Nel frattempo, ci mostra un'antichissima tomba in stile zoroastriano
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La Bolo Hauz, o palazzo delle 40 colonne (contate pure, sono venti ;) ma si rispecchiano nell'acqua che ha di fronte). A questo proposito devo dire che Bukhara era un tempo famosa per essere ricchissima d'acqua e piena di fontane, ma oggi non è più così, in quanto i sovietici hanno in parte prosciugato la principale fonte d'acqua: il fiume Amu Darya. Per la città si vedono alcuni canali e pozze artificiali, semivuoti, e molte fontane completamente asciutte. La guida ci rivela che sono tutti preoccupati perché stanno per costruire una diga sul fiume nella parte del Tagikistan, che darebbe ai tagiki il completo controllo dell'acqua, e quindi della sopravvivenza, degli uzbeki che vivono sull'Amu Darya.
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Poco distante dalla Bolo Hauz, sorge l'antica cittadella, circondata da possenti mura. Qui un uzbeko ci racconta la sua di storia e dice che, anche se per colpa dei russi non sa parlare l'attuale lingua e si sa esprimere esclusivamente in russo, rimpiange i tempi in cui poteva viaggiare per tutta l'Unione Sovietca con le borse di studio dello stato e si vanta d'aver viaggiato fino a Riga. Decidiamo di entrare nell'antica cittadella, ormai in gran parte distrutta.
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Questa era la sala del trono dell'emiro:
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E a proposito di emiro, dopo aver mangiato ed essermi curata le scottature sui piedi spalmandovi sopra lo yogurt di pecora (rimedio consigliato dall'uzbeko-russo e perfettamente funzionante ;) ), la guida ci porta alla vecchia residenza "estiva" (negli ultimi anni del loro governo, sempre utilizzata) degli emiri.
Si può vedere sia l'esterno (un parco pieno di pavoni) che l'interno.
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Finito il giro che ormai è sera, ci avventuriamo nuovamente per le strade di Bukhara, nella direzione di una "casa-museo".
L'atmosfera è magica: per le stradine sterrate, bambini giocano a calcio a piedi nudi, le case hanno porte aperte e la gente da dentro ci saluta amichevolmente. Tra le basse case-baracche svettano scuole coraniche abbandonate, antiche e coloratissime.
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Raggiungiamo la casa ma è ormai chiusa e deserta, eccezion fatta di un grosso cane che ci guarda da sotto la porta d'ingresso. Un uzbeko, affranto dal non riuscire a esprimersi in un linguaggio a noi comprensibile, cerca di scusarsi del fatto che sia chiusa (poveretto :) ). Prendiamo poi un taxi (il taxista ci fa un preambolo sull'enorme giro che gli tocca fare per una strada chiusa, e poi ci chiede davvero pochissimi sum) e andiamo a mangiare.
Anche questo giorno è finito. Il prossimo avrà ben sei ore e mezza dedicate al viaggio tra Bukhara e Khiva ;)
 
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view post Posted on 4/9/2011, 12:53


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Quante cose interessanti!! Metto senz'altro anche l'Uzbekistan tra le mete da visitare :)
Mi ha colpito il problema della carenza d'acqua la città di Bukhara a causa delle dighe.
Le dighe causano sempre degli squilibri ...
 
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beppedicle
view post Posted on 10/9/2011, 17:47




Molto interessante l'Uzbekistan!!!
Samarcanda è un'altra delle mie mete che ho nel cassetto.............(porca paletta,se non comincio a vuotarlo ,mi sà che poi,non saprei dove aggiungere le altre!)dopo la Mongolia!!!!!!(parlando dell'Asia centrale)
Complimenti EvilDevil ,
molto bello e affascinante leggere il tuo resoconto.
grazie

Beppe
 
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EvilDevil the Shadow
view post Posted on 2/3/2015, 21:10




ImageShack ha deciso di cestinare le mie foto :(
Ma nessun problema. Le potete ritrovare qui in giro: http://arosviaggi.weebly.com/racconti/category/oriente
 
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view post Posted on 15/3/2015, 20:21


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Grazie Evil_Shadu :)
Ti ho inviato un MP
 
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