Spagna del Nord

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EvilDevil the Shadow
view post Posted on 30/8/2012, 10:49




Quest’anno la compagnia non è certo la solita. Ad accompagnarmi c’era mia sorella maggiore e due suoi amici. Siamo andati a risparmio: ci siamo spartiti il costo e alla fine abbiamo pagato 500 euro a persona circa; più di quanto avessimo programmato perché in Spagna il GPL è quasi inesistente. La vacanza è 100% di tipo naturalistico. Quella che ho segnato in viola è (MOLTO) all’incirca la strada che abbiamo percorso.
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Partiamo da casa alle 20:30 e alle 6 siamo ancora in Francia. A un certo punto ci scopriamo a 10 km da Andorra… La Guida ha (come sempre) sbagliato strada. Alle 8:20 riusciamo finalmente a essere in Spagna, e un quarto d’ora più tardi ci troviamo nel parco naturale del Cadi-Moixéco. Qui in teoria dovremmo fermarci, ma decidiamo di andare il più in là possibile. Così arriviamo a Lleida, città senza uno sputo di verde. Sono indicati due campeggi nella zona. Uno fa paura a mia sorella (perché è troppo… “Kitsch”), l’altro è in mezzo al nulla ed è pure chiuso. Ma proprio dal nulla sbuca uno spagnolo in bici che ci indica un terzo campeggio, a una 50 di km da Lleida, non indicato. Ci fidiamo e facciamo la strada che ci ha suggerito. La città più vicina al campeggio è Flix, una città industriale (davvero orribile) su un fiume con diga. Proseguiamo su una stradina in mezzo al nulla, oltre la diga. Dopo un po’ di km iniziamo a temere di essere stati presi in giro… Ma infine, troviamo il benedetto campeggio! Isolato dal mondo, su una specie di “lago” formato per la diga. Montiamo la tenda. I prezzi sono buoni (24€ 4 persone, 1 tenda, 1 auto), il posto è tranquillo. L’unico problema sono gli allevamenti di maiali, che nelle regioni centro-nord sono numerosi e grandi da non credersi… Letteralmente kilometrici, e a distanza di 3-4 km già ne senti la puzza. Inoltre, nelle regioni con gli allevamenti, le mosche sono così tante da non riuscire a stare fermi per 4 minuti senza avere una crisi nervosa. A parte quello, il clima è piacevole: c'è un bel venticello e comunque non troppi gradi, temevamo molto peggio. Passiamo il giorno a dormire visto che abbiamo fatto la notte in bianco per guidare. All’ora di cena – puntualissimo – arriva il diluvio universale, ma dura giusto il tempo che la pasta cuocia. Ovviamente la tenda è tutta umida e piena di aghi di pino e un piatto caduto s’è già rotto… Ma nessun grosso danno. Mangiamo, dormiamo (non essendoci NULLA qua attorno, non si sa nemmeno dove andare) e siamo pronti a ripartire! Mia sorella si riempie le mani di spine di cactus (non si sa da dove provengano, le ha prese solo lei).

Il lago:
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La tempesta (a destra il cielo ancora sereno, a sinistra la tempesta che sta giungendo):
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Giorno 2

Ci svegliamo alle 9. Il bello di questo gruppo, è che non si sveglia mai all’alba. Leviamo la tenda e partiamo alle 10. Qui vicino ci sono distese di pannelli solari e di centrali eoliche… E una centrale nucleare e una chimica. La puzza di chimico è tremenda. Andiamo nella regione di Los Monegros… Impressionante! Monti di roccia a strati, alcuni rossi intensi, altri gialli, caverne naturali, rocce a tetto, e… Desolazione. Deserti infiniti, interrotti solo da qualche “ermita” solitaria nei posti più disparati. Le uniche anime vive visibili sono millepiedi e vari falchi. Il deserto è davvero arido e desolante, gli unici sprazzi di verde sono dati da coltivazioni di mais, possibili solo grazie all’irrigazione portata con spruzzini (che ovviamente ci fanno la doccia quando ci passiamo vicino in auto). Temevamo facesse più caldo, ma grazie al vento si sta benissimo. Ci fermiamo a “pranzare” a un’ermita a caso. Passiamo da Sariñena, piena di cicogne. Vediamo anche un sacco di cicogne in un campo vicino a una laguna che, disposte in fila, si preparano alla lunga migrazione. Ci fermiamo anche a una salina dove raccogliamo della salgemma. Si inizia a sentire il caldo.
Alle 19 arriviamo in un paesino sperduto, Valfarta, con un campeggio abbandonato da Dio e dagli uomini apparentemente chiuso. Di fianco c’è una piscina aperta. Il proprietario della piscina esce e apre il campeggio solo per noi. È piuttosto grande… Ed è tutto nostro! La stellata che si vede qui è fantastica, la Via Lattea meravigliosamente visibile, le stelle cadenti impressionanti…

La "comodissima" strada che abbiamo percorso:
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Un'ermita sperduta:
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Il paesaggio:
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Un paio di cicogne ;)
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Salina:
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Giorno 3

Alle 9:10 ci alziamo. Cerchiamo in giro il proprietario del campeggio per pagarlo, ma è introvabile. Alla fine ci arrendiamo e lasciamo i soldi su un tavolo nella casetta del campeggio. Partiamo alle 10 (dopo aver smontato tutto e messo via tutto, si sono resi conto di aver lasciato le chiavi dell’auto nella tenda e hanno dovuto tirare fuori tutto di nuovo!). Compriamo delle ottime pesche spagnole e visitiamo le “grotte di cristallo” di Molinos. Piccole, ma particolari (e fresche! Oggi si soffre il caldo!). Arriviamo presto in un nuovo campeggio (questa volta, non abbandonato). Siamo tra i monti, vicino ad Alcaniz, un grifone ha stabilito il suo territorio proprio sul campeggio e lo vediamo sempre girare. Facciamo un bagno in piscina. Il nostro amico si sente male (nausea) e mia sorella, conoscendolo da parecchi anni, trova subito una medicina al suo male: pronuncia la parola “grigliata” e magicamente il nostro amico si riprende e va a spaccar legna per preparare il barbecue, visto che il campeggio ha le griglie. Mangiamo verdure e carne suina alla griglia, davvero buone. La sera passa tra scherzi e riposo. Domani finalmente stiamo un attimo fermi ed esploriamo la zona.

Il paesaggio che sta (finalmente) cambiando:
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Strane conformazioni rocciose che abbiamo visto:
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Giorno 4

Oggi ci svegliamo all’alba delle 8 e mezza e partiamo presto per un canyon che abbiamo intenzione di visitare a piedi. Alle 10 e mezza arriviamo al canyon. Il cammino – che arriva alla fonte del fiume che scorre nel canyon – non è particolarmente faticoso ed è di 9 km circa. La sottoscritta, ignorando la temperatura poco vivibile dell’acqua (5°C circa), ci si tuffa ripetutamente e salta volutamente i sentieri per passare nell’acqua (completamente vestita). Sopra di noi volteggiano decine di enormi, bellissimi grifoni. Il gruppo esce dalla strada e scende fino a delle pozze formate da dighette naturali. Sono semplicemente PARADISIACHE: profonde 4 m circa, acqua azzurrissima, cascatelle, muschio verde, roccia rossa, balestrucci che bevono sul filo dell'acqua... Anche mia sorella e la Guida, dopo essersi messi in costume, fanno un tuffo… Ed escono immediatamente per il troppo freddo! La sottoscritta ci entra vestita come al solito, il nostro amico evita l’acqua (e il gruppo, come al solito) perché la teme. La sottoscritta-Mongola si fa massacrare la schiena da una cascata sotto la quale decide di fare una particolare “doccia”. Il nostro amico e la sottoscritta (che si è imposta di seguire il suo velocissimo passo a costo di correre per tutto il tempo) giungono all’auto alle 15, gli altri due con una decina di minuti di ritardo. Passiamo per un vecchio paese molto carino, mangiamo un po’ di porcherie in un bar e torniamo in campeggio. Dopo esserci ingegnati a finire 10 uova in una sera sola, possiamo andare a dormire sereni.

Una pozza:
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Il canyon visto da molto vicino alla fonte del fiume:
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La sottoscritta che cerca la morte sotto la cascata:
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Gli uccelli in questa foto sono tutti grifoni:
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Edited by Evil_Shadu - 10/3/2015, 21:18
 
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EvilDevil the Shadow
view post Posted on 30/8/2012, 12:17




Giorno 5

Svegliatici con calma e levata la tenda, partiamo alle 10 e mezza in direzione Teruel. Attraversiamo territori che non paiono nemmeno terrestri, al massimo marziani: terre ROSSISSIME e pressoché incoltivabili, l’unica pianta che cresce è il girasole. Ne vediamo distese infinite. Rosso e oro, come la bandiera spagnola.
Il caldo oggi è insopportabile. Facciamo un giro per l’antica città di Albarracin, cinta da lunghe mura. Alle 16 andiamo a un’enorme dolina, profonda un paio di centinaia di metri. Vicino a essa non vi è un singolo sasso che non contenga almeno due fossili. È impressionante quanti ne abbiamo trovati: conchiglie di vario tipo e altri animaletti non meglio identificati, alcune piccole, altre molto grandi. Giungiamo al nuovo campeggio alle 17 e mezza. Fa tanto caldo da far svenire. Nell’intera regione è vietato il barbecue per l’altissimo rischio d’incendio. Il nostro amico si accontenta della carne alla piastra. Riusciamo a fare la spesa in un market aperto dalle 18:30 alle 20, come la maggior parte dei negozi, qui. La spagnola proprietaria del posto, espansiva come la maggior parte degli spagnoli che abbiamo incontrato, ci saluta sfoggiando un cordiale “arrivederci”. La sera scendiamo al paese (500 abitanti circa) e prendiamo una cerveza in un bar ove dei vecchietti giocano, con estrema strategia, a domino. Anche qua vediamo una splendida stellata.

I girasoli:
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Terra rossa:
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Mura di Albarracin:
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Albarracin:
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Edited by Evil_Shadu - 10/3/2015, 21:19
 
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view post Posted on 30/8/2012, 16:53


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Sto leggendo con molto interesse. E' davvero particolare l'itinerario che avete fatto :)
 
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EvilDevil the Shadow
view post Posted on 30/8/2012, 18:11




L'obiettivo era evitare i turisti e direi che ci siamo riusciti... Finché non siamo arrivati sulla costa, di turisti nemmeno l'ombra! E anche pochi spagnoli, in realtà ;) Un po' desolante il centro-nord della Spagna...

Giorno 6

Partiamo alle 9 e mezza e due ore più tardi giungiamo all’enorme laguna di Gallocanta. Ci fermiamo a mangiare panini in un minuscolo paesino in mezzo al nulla (che “fa comune solo per i 1000 maiali”, citazione della Guida). Nell’unica piazzetta del paese c’è una fontana fresca, indispensabile visto il caldo disumano che c’è. Alle 16 arriviamo in un posto dove in teoria – ma le indicazioni fornite dalla Guida sono, come al solito, poco chiare – dovremmo vedere delle particolari rocce d’arenaria simili ai cosiddetti “camini delle fate”. Ovviamente la strada era sbagliata, e camminiamo a vuoto per due ore su una stradina piena di cardi e al sole. Ci ha salvato una tempesta improvvisa che ci ha rinfrescati prima della discesa. L’auto segnala 43°C (ma quelli effettivi sono 3-5 in più). Avvistiamo le famose rocce al ritorno in auto, sul versante opposto rispetto a quello che stavamo attraversando…
Arriviamo in un campeggio alle 19, ma purtroppo è chiuso, e quello più vicino è a 50 km. Fanno telefonare alla sottoscritta che col suo perfetto inglese chiede se non è un problema aspettarli, visto che per percorrere quei 50 km ci vorrà un po’ di tempo… La strada di montagna è sterrata, tortuosissima e piena di enormi crateri. Ogni due per tre il gruppo è costretto a scendere dall’auto per attraversare buche enormi o per indicare al guidatore la posizione dei sassi incastrati nelle fessure come “ponti” per le ruote. Siamo a 1600 m d’altitudine circa, profumo di pini, avvistiamo vari animali proprio sulla strada (daini, pernice rossa con pulcini, starna con pulcini).Temperatura vivibile, finalmente. Le case dei paesini di questa zona sono molto particolari e spesso, coperte d’edera, sono davvero bellissime. Giungiamo dopo un’ora e mezza al benedetto campeggio, ormai è tardi e facciamo giusto in tempo a montare la tenda che è buio. Finalmente non ci sono troppe mosche!

Laguna del Gallocanta:
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La strada (sbagliata):
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Quelli in lontananza sono i "camini delle fate":
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Paesaggio vicino alla strada sbagliata:
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Edited by Evil_Shadu - 10/3/2015, 21:20
 
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EvilDevil the Shadow
view post Posted on 31/8/2012, 09:52




Giorno 7

Partiamo alle 9 e alle 14 ci fermiamo in un paesino a caso sperduto (Val de la Perdicio) a mangiare panini. La puzza di maiali ci fa quasi passare la fame… Quasi ;)
Attraversiamo il Duero, grosso fiume con tanti uccelli che ci volano sopra.
Usiamo strade statali gratuite fino alla costa, dove iniziamo a pagare pedaggi (ma di pochi euro). Sulla strada vediamo due incendi.
Il lunghissimo viaggio prosegue liscio, tranne per il fatto che la Guida, per non bruciare uno stop, ha inchiodato e le uova (che erano nel baule) sono riuscite magicamente a volare oltre mia sorella per andare dritte contro la testa della sottoscritta, rompendosi. Comiche a parte, riusciamo a giungere al campeggio alle 20. Il posto è vicino al paese di A Guarda. Siamo passati da Bayonas, ma il campeggio nella città era stra-affollato (come la città stessa, del resto) e abbiamo deciso di evitare tutte le grandi città, visto la quantità di turisti. Finalmente siamo sul mare! Vantaggi: temperatura finalmente vivibile, niente mosche o puzza di maiali – Svantaggi: turisti (non tantissimi e per la maggior parte spagnoli, ma ce ne sono, e ci sono anche molti camminatori per Santiago), pioggia molto più probabile.
La maggior parte delle spiagge è tutta uguale: sabbia grigia fine che con l’acqua diventa dura come cemento, non uno scoglio o un’alga a darle un po’ di eterogeneità. Non tutte le spiagge sono così però. Quella a 10 m dal nostro campeggio, ad esempio, è interamente scogliosa. Ci sono 18°C e un bel venticello. L’oceano è piuttosto freddo, per chi è abituato al Mediterraneo… Infatti la gente qui fa il bagno con la mezza muta. Noi, ormai allenati con l’acqua di montagna, ovviamente ne facciamo a meno.

Un paio di foto del bellissimo tramonto vicino al campeggio:
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Edited by Evil_Shadu - 10/3/2015, 21:21
 
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EvilDevil the Shadow
view post Posted on 31/8/2012, 10:18




Giorno 8

Partiamo alle 11 dopo lunghe discussioni sul da farsi. Pioviggina. Andiamo su una spiaggia di sabbia grigia a mangiare un’empanada presa in una panetteria (è una specie di torta salata ripiena di varie cose a scelta, noi l’abbiamo presa al ragù). Ci sono 22°C, cielo coperto e un bel venticello, si sta davvero bene. Facciamo un giro a piedi su una spiaggia sabbiosa a mezzaluna molto bella, arriviamo fino a Finisterre, e infine alle 19 giungiamo al nuovo campeggio, anche questo in riva al mare. Quasi tutte le case dei paesi qua attorno hanno in giardino delle costruzioni che sembrano tombe ma che in realtà sono granai.

Un granaio-tomba:
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Una spiaggia (trasmette proprio caldo, eh? :P ):
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Giorno 9

Per nostra sfortuna, riusciamo a partire alle 11 dopo 5 h di continuo diluvio. La tenda è inzuppata e, essendo la più fortunata del gruppo, la sottoscritta ha fatto 5 h sveglia mentre le pioveva in testa attraverso la tenda, attendendo che gli altri decidessero d’agire. Abbiamo messo via tutto ancora inzuppato. Come partiamo, smette di piovere. Questa parte del nord della Spagna è così verde che sembra la Svizzera! Andiamo alla “spiaggia delle cattedrali”, ma con l’alta marea di cattedrali non ne vediamo molte. Cerchiamo la spiaggia del silenzio ma dopo una mezz’ora di giri a caso ci arrendiamo e andiamo avanti. Arriviamo al campeggio alle 18:30. Questo è tra Llanes e Santander, sempre sul mare. Decidiamo di cenare spagnolo stasera, così alla tipica ora spagnola (dopo le 21) andiamo in una città e cerchiamo un posto… Sempre cercando di risparmiare, prendiamo un menù a circa 10€. Naturalmente, come gente furba poteva tranquillamente prevedere, è tutto cibo pessimo (ma di gente furba, nel gruppo, non ce n’è). Il vino è “solfiti con tracce di vino” (l’aceto sarebbe stato più gradevole), i calamari zuccherati al posto che salati… Decidiamo che se vogliamo mangiare spagnolo, spenderemo il necessario la prossima volta, al posto di avvelenarci.

Un paio di foto della spiaggia delle cattedrali:
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Edited by Evil_Shadu - 10/3/2015, 21:23
 
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EvilDevil the Shadow
view post Posted on 31/8/2012, 10:37




Giorno 10

Finalmente ci fermiamo un attimo. Partiamo alle 10 e mezza e giungiamo alle 12 sui Picos, dove faremo un po’ di trekking.
C’è una funivia che porta su ma bisogna aspettare un’ora e pagare una fortuna (15€ a persona), perciò decidiamo, eroicamente, di salire a piedi (pessima scelta). Fa molto caldo e sui Picos non c’è un albero neanche a piantarlo, solo erba bassa (nemmeno gli arbusti ci sono!). La strada ha una pendenza spaventosa ed è composta da ciottoli molto franosi, che se fai un passo verso l’alto ti trascinano di due passi verso il basso. In cima c’è un altopiano erboso pieno di vacche, cavalli e capre che scorrazzano liberamente. Assistiamo alle lotte tra caproni. Mentre in salita faceva caldo, sulla cime fa piuttosto freddo per via del forte vento. Quando scendiamo, rischiamo di fare i 1000 m di dislivello percorsi in un singolo volo, visto le frane che si provocano sul dannato sentiero. Siamo contenti di avere ancora le gambe quando scendiamo all’auto. L’acqua potabile in Spagna sa di cloro tanto da essere quasi imbevibile. Qua sui Picos c’è una fonte – teoricamente non potabile – con la migliore acqua che abbiamo bevuto in Spagna. Giungiamo all’auto alle 17 e poi andiamo a una “queseria” e prendiamo tre formaggi (uno di pecora, uno di capra e uno simile al gorgonzola, tutti e tre buonissimi!). Facciamo il bagno in mare. Ci sono i cavalloni e piove. Persino il nostro amico ci si diverte! Con la pioggia, è più caldo il mare che fuori. La notte passa tranquilla. La sottoscritta agonizza per l’acido lattico accumulato nelle povere gambe, ma naturalmente non ne fa parola e nessuno lo saprà mai ;)

I caproni che lottano:
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La strada percorsa fino a (quasi) la cima (in lontananza c'è il parcheggio dal quale siamo partiti):
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I Picos:
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L'altopiano:
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Edited by Evil_Shadu - 10/3/2015, 21:22
 
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view post Posted on 31/8/2012, 13:12


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questo viaggio è sempre più interessante... :emoticons%20messaggi%20%2830%29
 
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EvilDevil the Shadow
view post Posted on 1/9/2012, 09:48




Giorno 11

Alle 11 ripartiamo. Sulle coste i campeggi costano di più: sono sempre tra i 30 e i 35 € a notte (4 persone 1 tenda 1 auto). Anche questo giorno è interamente di viaggio. Lungo la strada vediamo, in volo, tre gruppi da un centinaio di cicogne. Uno spettacolo incredibile.
Entriamo nell’entroterra, sempre più lontani dalla costa… Torna il caldo, i maiali, il deserto. Alle 20 giungiamo a destinazione, dopo aver visto i soliti paesaggi particolari: i Mallos!

Trattasi di particolarissime pareti di roccia (tipo conglomerato) che spuntano in mezzo al nulla in vari punti. I più famosi sono i Mallos di Riglos (che è il paese costruito proprio sotto a essi), ma vi sono altri gruppetti in giro. A 10 km circa da Riglos ci sono altri Mallos e un campeggio dove ci fermiamo… Il paese più vicino (a 1 km), di circa 500 abitanti se non meno, festeggia in modo particolare il 15 d’agosto… Una sorta di Rave Party di paese, musica a volume altissimo (da tenerci svegli) da mezzanotte alle 6 del mattino, fuochi d’artificio che al posto di essere sparati in cielo vengono sparati in mezzo alla piazza mentre gli spagnoli, non particolarmente sobri, li tengono in mano… Insomma, una nottata non esattamente ristoratrice.

Paesaggio:
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Cicogne in volo:
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Giorno 12

Può forse un gruppo di climbers passare dai Mallos senza fermarsi a scalarli? Ovviamente no, e questo giorno è dedicato proprio a questo. Partiamo presto, e fa già caldo. I grifoni ci volano sopra la testa. Come usciamo dal paese ci ferma la polizia a un posto di blocco. In questa zona, ve lo assicuro, lo spagnolo si capisce assai poco! Chiede la patente al conducente che, non capendo un accidente di quanto il poliziotto abbia detto (come gli altri del gruppo, del resto), risponde con un: “eh?”. L’indicazione successiva del poliziotto è chiara: “alcol test”. Incomprensioni a parte, ce la sbrighiamo velocemente e dopo 30 min di viaggio, alle 9:30 (la distanza è piccola ma le strade sono scomodissime) arriviamo ai Mallos di Riglos. Decidiamo di scalare un Mallo solitario, il Mallo Colorado. Il caldo è da non credersi. La Guida sbaglia sentiero e arriviamo dopo un po’ di camminata tra cardi e pungitopi, al sole, alla parete che vogliamo scalare. Come già detto, la roccia è conglomerato, ma i ciottoli sono estremamente saldi nella matrice, non ce n’era uno che cedesse. È molto comodo da scalare e un V+ è fattibile senza troppa fatica. Quando sei vicino alla cima, i grifoni, che hanno i nidi proprio sui Mallos, ti volano a un metro di distanza, tanto da sentire lo spostamento d’aria di questi meravigliosi alianti della natura. Torniamo in auto che sono ormai le 16:30, siamo sudati fradici. Ci fermiamo a prendere una birra e torniamo in campeggio. Mangiamo in un ristorante vicino al campeggio. Spendiamo poco e mangiamo benissimo: anelli di calamari, insalata mista, “lomo” all’aglio, uova, salsicce… Era tutto buonissimo! I dannati spagnoli festeggiano anche il 16 di agosto, esattamente come il giorno precedente, quindi ci aspetta un'altra nottata in bianco...

I Mallos sopra al campeggio:
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I Mallos di Riglos:
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Il Mallo Colorado:
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I giorni seguenti sono dedicati al lento ritorno, con tanto di pranzo romantico al sole seduti sull'asfalto di un parcheggio e la fermata alle terme di Eaux Bonnes, ma niente di più, quindi possiamo considerare il racconto concluso ;)
 
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view post Posted on 1/9/2012, 15:02


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Grazie EvilDevil, è sempre piacevole leggere i tuoi racconti :)
 
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view post Posted on 18/9/2012, 18:07
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Aspetta...ecco ci sono quasi...si è lui... PROOOOT!!!

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Sono gloria,ho lasciato la patente sul tavolo, accanto alla frutta

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decisamente un bellisismo posto, senza la marea di turisti
 
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10 replies since 30/8/2012, 10:16   1294 views
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