Quest’anno la compagnia non è certo la solita. Ad accompagnarmi c’era mia sorella maggiore e due suoi amici. Siamo andati a risparmio: ci siamo spartiti il costo e alla fine abbiamo pagato 500 euro a persona circa; più di quanto avessimo programmato perché in Spagna il GPL è quasi inesistente. La vacanza è 100% di tipo naturalistico. Quella che ho segnato in viola è (MOLTO) all’incirca la strada che abbiamo percorso.
Partiamo da casa alle 20:30 e alle 6 siamo ancora in Francia. A un certo punto ci scopriamo a 10 km da Andorra… La Guida ha (come sempre) sbagliato strada. Alle 8:20 riusciamo finalmente a essere in Spagna, e un quarto d’ora più tardi ci troviamo nel parco naturale del Cadi-Moixéco. Qui in teoria dovremmo fermarci, ma decidiamo di andare il più in là possibile. Così arriviamo a Lleida, città senza uno sputo di verde. Sono indicati due campeggi nella zona. Uno fa paura a mia sorella (perché è troppo… “Kitsch”), l’altro è in mezzo al nulla ed è pure chiuso. Ma proprio dal nulla sbuca uno spagnolo in bici che ci indica un terzo campeggio, a una 50 di km da Lleida, non indicato. Ci fidiamo e facciamo la strada che ci ha suggerito. La città più vicina al campeggio è Flix, una città industriale (davvero orribile) su un fiume con diga. Proseguiamo su una stradina in mezzo al nulla, oltre la diga. Dopo un po’ di km iniziamo a temere di essere stati presi in giro… Ma infine, troviamo il benedetto campeggio! Isolato dal mondo, su una specie di “lago” formato per la diga. Montiamo la tenda. I prezzi sono buoni (24€ 4 persone, 1 tenda, 1 auto), il posto è tranquillo. L’unico problema sono gli allevamenti di maiali, che nelle regioni centro-nord sono numerosi e grandi da non credersi… Letteralmente kilometrici, e a distanza di 3-4 km già ne senti la puzza. Inoltre, nelle regioni con gli allevamenti, le mosche sono così tante da non riuscire a stare fermi per 4 minuti senza avere una crisi nervosa. A parte quello, il clima è piacevole: c'è un bel venticello e comunque non troppi gradi, temevamo molto peggio. Passiamo il giorno a dormire visto che abbiamo fatto la notte in bianco per guidare. All’ora di cena – puntualissimo – arriva il diluvio universale, ma dura giusto il tempo che la pasta cuocia. Ovviamente la tenda è tutta umida e piena di aghi di pino e un piatto caduto s’è già rotto… Ma nessun grosso danno. Mangiamo, dormiamo (non essendoci NULLA qua attorno, non si sa nemmeno dove andare) e siamo pronti a ripartire! Mia sorella si riempie le mani di spine di cactus (non si sa da dove provengano, le ha prese solo lei).
Il lago:
La tempesta (a destra il cielo ancora sereno, a sinistra la tempesta che sta giungendo):
Giorno 2Ci svegliamo alle 9. Il bello di questo gruppo, è che non si sveglia mai all’alba. Leviamo la tenda e partiamo alle 10. Qui vicino ci sono distese di pannelli solari e di centrali eoliche… E una centrale nucleare e una chimica. La puzza di chimico è tremenda. Andiamo nella regione di Los Monegros… Impressionante! Monti di roccia a strati, alcuni rossi intensi, altri gialli, caverne naturali, rocce a tetto, e… Desolazione. Deserti infiniti, interrotti solo da qualche “ermita” solitaria nei posti più disparati. Le uniche anime vive visibili sono millepiedi e vari falchi. Il deserto è davvero arido e desolante, gli unici sprazzi di verde sono dati da coltivazioni di mais, possibili solo grazie all’irrigazione portata con spruzzini (che ovviamente ci fanno la doccia quando ci passiamo vicino in auto). Temevamo facesse più caldo, ma grazie al vento si sta benissimo. Ci fermiamo a “pranzare” a un’ermita a caso. Passiamo da Sariñena, piena di cicogne. Vediamo anche un sacco di cicogne in un campo vicino a una laguna che, disposte in fila, si preparano alla lunga migrazione. Ci fermiamo anche a una salina dove raccogliamo della salgemma. Si inizia a sentire il caldo.
Alle 19 arriviamo in un paesino sperduto, Valfarta, con un campeggio abbandonato da Dio e dagli uomini apparentemente chiuso. Di fianco c’è una piscina aperta. Il proprietario della piscina esce e apre il campeggio solo per noi. È piuttosto grande… Ed è tutto nostro! La stellata che si vede qui è fantastica, la Via Lattea meravigliosamente visibile, le stelle cadenti impressionanti…
La "comodissima" strada che abbiamo percorso:
Un'ermita sperduta:
Il paesaggio:
Un paio di cicogne
Salina:
Giorno 3Alle 9:10 ci alziamo. Cerchiamo in giro il proprietario del campeggio per pagarlo, ma è introvabile. Alla fine ci arrendiamo e lasciamo i soldi su un tavolo nella casetta del campeggio. Partiamo alle 10 (dopo aver smontato tutto e messo via tutto, si sono resi conto di aver lasciato le chiavi dell’auto nella tenda e hanno dovuto tirare fuori tutto di nuovo!). Compriamo delle ottime pesche spagnole e visitiamo le “grotte di cristallo” di Molinos. Piccole, ma particolari (e fresche! Oggi si soffre il caldo!). Arriviamo presto in un nuovo campeggio (questa volta, non abbandonato). Siamo tra i monti, vicino ad Alcaniz, un grifone ha stabilito il suo territorio proprio sul campeggio e lo vediamo sempre girare. Facciamo un bagno in piscina. Il nostro amico si sente male (nausea) e mia sorella, conoscendolo da parecchi anni, trova subito una medicina al suo male: pronuncia la parola “grigliata” e magicamente il nostro amico si riprende e va a spaccar legna per preparare il barbecue, visto che il campeggio ha le griglie. Mangiamo verdure e carne suina alla griglia, davvero buone. La sera passa tra scherzi e riposo. Domani finalmente stiamo un attimo fermi ed esploriamo la zona.
Il paesaggio che sta (finalmente) cambiando:
Strane conformazioni rocciose che abbiamo visto:
Giorno 4Oggi ci svegliamo all’alba delle 8 e mezza e partiamo presto per un canyon che abbiamo intenzione di visitare a piedi. Alle 10 e mezza arriviamo al canyon. Il cammino – che arriva alla fonte del fiume che scorre nel canyon – non è particolarmente faticoso ed è di 9 km circa. La sottoscritta, ignorando la temperatura poco vivibile dell’acqua (5°C circa), ci si tuffa ripetutamente e salta volutamente i sentieri per passare nell’acqua (completamente vestita). Sopra di noi volteggiano decine di enormi, bellissimi grifoni. Il gruppo esce dalla strada e scende fino a delle pozze formate da dighette naturali. Sono semplicemente PARADISIACHE: profonde 4 m circa, acqua azzurrissima, cascatelle, muschio verde, roccia rossa, balestrucci che bevono sul filo dell'acqua... Anche mia sorella e la Guida, dopo essersi messi in costume, fanno un tuffo… Ed escono immediatamente per il troppo freddo! La sottoscritta ci entra vestita come al solito, il nostro amico evita l’acqua (e il gruppo, come al solito) perché la teme. La sottoscritta-Mongola si fa massacrare la schiena da una cascata sotto la quale decide di fare una particolare “doccia”. Il nostro amico e la sottoscritta (che si è imposta di seguire il suo velocissimo passo a costo di correre per tutto il tempo) giungono all’auto alle 15, gli altri due con una decina di minuti di ritardo. Passiamo per un vecchio paese molto carino, mangiamo un po’ di porcherie in un bar e torniamo in campeggio. Dopo esserci ingegnati a finire 10 uova in una sera sola, possiamo andare a dormire sereni.
Una pozza:
Il canyon visto da molto vicino alla fonte del fiume:
La sottoscritta che cerca la morte sotto la cascata:
Gli uccelli in questa foto sono tutti grifoni:
Edited by Evil_Shadu - 10/3/2015, 21:18